giovedì 9 maggio 2019

Recensione #338 Io sono l'usignolo by Emanuela Navone


Autrice: Emanuela Navone
Titolo: Io sono l'usignolo
Editore: Policromia
Data di pubblicazione: 10 dicembre 2017
Pagine: 305
Trama
Chi è Florian Chevalier e perché ha bruciato la casa del sindaco di Val Salice? Questo si domanda il giornalista Rubino Traverso, intenzionato a scoprirne di più e sorpreso che nessuno voglia raccontare nulla. Quando, proseguendo le ricerche, inizia a ricevere disegni bizzarri e strani messaggi intimidatori, capisce la verità non deve venire a galla. Che cosa nascondono gli abitanti di Val Salice? In un agosto spazzato dal vento, Rubino scoprirà a poco a poco che perfino un piccolo paese sperduto fra i monti liguri ha i suoi scheletri nell’armadio. E dovrà a tutti i costi scoprire quali. Cosa sei disposto a perdere pur di conoscere la verità?





Primo libro che leggo di questa autrice che ha saputo coinvolgermi fin dal prologo.
Rubino è un giornalista che per non perdere il posto di lavoro deve scrivere un articolo spettacolare . Il suo recente trasferimento a Val Salice, dove anni prima era scoppiato un misterioso incendio, potrebbe rivelarsi un'occasione imperdibile.
Ho trovato i personaggi ben sviluppati, ma, nonostante ciò, non sono riuscita a entrare in empatia con nessuno di loro. Il protagonista Rubino proprio non mi è piaciuto. Il suo modo di fare, le sue azioni sono sembrate assurde ai miei occhi. Ho avuto anche l'impressione che fosse un debole e indeciso che si fa solo travolgere dagli eventi. Vedi la relazione che intreccia con Rachele. Questa un altro soggetto che non sono riuscita ad apprezzare.
Molto interessate era la moglie di Rubino e qui avrei voluto conoscere un po' più cose del suo passato. So che non era la protagonista ma mi aveva davvero incuriosita.
Invece quello che ho “amato” (nel senso largo del termine) è L'usignolo. Il soggetto più carismatico di tutto il libro.
La cosa che trovo davvero ben fatta è la trama che mi ha tenuta incollata alle pagine nonostante la mia avversione per i personaggi. In alcune situazioni, descritte magistralmente, ho percepito talmente bene tutta l'ansia da avere la pelle d'oca. Per un thriller questo è un fattore che voglio “vivere” durante la lettura. Inoltre il tutto è infarcito di colpi di scena inaspettati che mi hanno sorpresa più volte.
Molto evocative, poi, le descrizioni del paesetto e dei suoi abitanti.
Il finale rimane aperto ma comunque perfetto per concludere il tutto...
Lo stile narrativo della scrittrice, oltre a essere curatissimo, è scorrevole e coinvolgente.
Trovo perfettamente riuscito il primo esordio di Emanuela nel genere thriller.



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