domenica 30 settembre 2018

Recensione #19 L'estate della paura di Dan Simmons by Antonia





Titolo: L'estate della paura
Autore: Dan Simmons
Serie: Season of horror #1
Casa editrice: Gargoyle books
Pagine: 632
Data di pubblicazione: 24 maggio 2012
Trama
Elm Haven, Illinois, 1960. E’ estate, la scuola è appena finita e 5 ragazzi di 12 anni stanno cementando un’amicizia che durerà tutta la vita e assaporando i primi, timidi corteggiamenti alle loro coetanee. Ma, fra i giochi in mezzo ai campi di grano assolati e le spensierate corse in bicicletta, qualcosa si nasconde in agguato. Una mostruosa entità senza tempo sta mietendo vittime fra i ragazzi della Old Central School, e gli adulti o rifiutano di capire quel che sta succedendo o sono essi stessi emissari di quel Male. Toccherà proprio a quei 5 amici indagare sulla natura di quell’incubo tremendo e affrontare il mostro, prima di finire anche loro preda della sua rapace avidità. E così Mike, Duane, Dale, Harlen e Kevin vivranno il loro passaggio all’età adulta lottando contro un arcano abominio che infesta le ore del buio…



La cosa che mi ha impressionato di questo libro non è tanto l'abilità di Simmons di spaventare, ma la sua abilità nel costruire i personaggi e il mondo in cui vivono. Simmons disegna così bene una mappa di questa piccola città nella testa che il lettore può vedere tutto ciò che accade vividamente. Alcuni persone mi hanno detto che all'inzio la storia impiega un po' a svilupparsi e a decollare, ma secondo me questo è uno dei punti di forza. Ci vogliono circa duecento pagine prima che accada qualcosa di spaventoso. Ma sono necessarie per preparare l'animo a ciò che sta per accadere.

La storia può sembrare il solito cliché, con dei ragazzi in una piccola città che combattono un male più grande, ma posso assicurare che L'estate della paura è scritto così bene ed è così scorrevole che non importa.
I personaggi si distinguono tutti tanto sono ben caratterizzati, così chiari, così precisi, così incontaminati che quando sono accadute cose brutte ad alcuni di loro, soffrivo e mi preoccupavo per loro come fossero reali.
Decisamente è uno dei libri più incredibili che abbia mai letto e non ho potuto fare a meno di iniziare subito a leggere anche il seguito L'inverno della paura (vi dirò cosa penso anche di questo seguito).

Intanto leggete L'estate della paura, ne vale davvero la pena.




sabato 29 settembre 2018

Recensione #259 Il genio e la musa by Elizabeth Hunter



Titolo: Il genio e la musa
Autore: Elizabeth Hunter
Casa editrice: Hope Edizioni
Pagine: 352
Data di pubblicazione: 21 aprile 2018
Trama
Quando Kate Mitchell decide di indagare sul misterioso ritratto esposto nella galleria degli ex studenti, non ha la minima idea di come la sua vita sia in procinto di cambiare.
Pensa di sapere ciò che vuole nella vita: ha un ragazzo meraviglioso, una carriera promettente e un percorso chiaro per il suo futuro.
Come potrebbe un semplice ritratto cambiare tutto questo?
Una fotografia. Una scultura. Un dipinto… un indizio dopo l’altro, Kate impara che frammenti del passato potrebbero lasciare segni inaspettati anche sul suo stesso futuro.
Ed esattamente, com’è finita nello studio di un irascibile scultore?
Un ritratto potrebbe avere tutte le risposte, ma apprenderne i segreti cambierà tutto ciò che Kate pensa di sapere sull’amore, l’arte e la vita.
Una singola immagine può raccontare più di una storia e, alla fine, una giovane artista scoprirà che ogni vera storia d’amore è un’opera d’arte unica.







Kate è una studentessa d'arte prossima alla laurea. La sua tesi è basata su Reed O'Connor un fotografo scontroso che vive recluso e poco propenso alla vita pubblica. Vuole a tutti i costi cercare di scoprire il mistero che si cela dietro questo famoso personaggio per capire meglio la sua arte.
Uno dei problemi che ho avuto con questa storia è stato non comprendere cosa spingesse la protagonista a voler conoscere la storia personale del misterioso fotografo. Ok, tutte le esperienze possono formare il carattere e il modo di vedere il mondo attraverso un obiettivo, questo lo so. Ma il tutto inizia poi a diventare un'ossessione per Kate. A volte mi è parso addirittura inquietante questo suo voler scavare nella vita dell'uomo.
La relazione che si sviluppa tra Javi (ennesimo amico pettegolo) e Kate, poi, non mi ha suscitato emozioni e l'ho trovata molto forzata.
Altra cosa che mi è parsa troppo superficiale è l'amicizia che nasce tra la ragazza e gli amici di vecchia data della coppia. Troppo affrettata! Sono tutti disposti a raccontare i fatti personali del loro amico, notoriamente un tipo riservato, a una ragazzina solo perché raccomandata dal mentore di lei (altro grande amico). Boh, non so se vorrei amici così nella mia vita. Veniamo al motivo della separazione tra Sam e Reed che, per quanto grave, non mi ha convinta. Non è stato approfondito a sufficienza per me.
Allora cosa mi ha fatto dare tre stelle? Lo stile e la storia d'amore tra Sam e Reed.
Per quello che riguarda lo stile narrativo l'ho apprezzato perché l'autrice scrive davvero bene e in modo coinvolgente, tanto che volevo proseguire in ogni momento a leggere (cercando di non cedere all'istinto omicida verso Kate). Ha avuto il pregio di mantenere viva la mia curiosità al di là di una protagonista che non sopportavo. Buona anche la caratterizzazione dei soggetti secondari e dell'arte a cui si dedicano: c'è la fotografia, la pittura e la scultura. Ognuna ben rappresentata.
Ho amato Reed e Samantha dall'inizio, volevo sapere tutto di loro e del loro amore. Leggevo con piacere, spesso emozionandomi, le pagine che li riguardavano. Ecco se non ci fosse stata Kate a rompere con la sua invadenza da impicciona avrei certamente dato un giudizio più positivo.
Mi ripropongo di leggere altro della Hunter per vedere se riesce a convincermi di più.



giovedì 27 settembre 2018

Recensione #258 Invictus by Ryan Graudin




Dopo le lacrime versate con la duologia di Wolf, mi sono ripromessa di leggere qualsiasi cosa di questa autrice, quindi alla notizia dell'uscita di Invictus ero più che entusiasta. Se era riuscita a farmi amare uno storico, cosa avrebbe potuto fare con un genere che mi piace già di suo? 



Titolo: Invictus
Autore: Ryan Graudin
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 372
Data di pubblicazione: 18 settembre 2018
Trama
Voglio incontrare la storia faccia a faccia. Voglio essere il sangue che le scorre nelle vene, come la storia scorre nelle mie. Farway Gaius McCarthy non è un ragazzo come gli altri. Tutti lo considerano uno strano prodigio. Figlio di una viaggiatrice del tempo del 2354 d.C. e di un gladiatore dell'Antica Roma, la sua esistenza è un evento straordinario che al contempo distorce e infrange le leggi della natura. Perché Far è nato fuori dal tempo.
Ostinato, inquieto, dall'animo indomabile, il ragazzo fin da bambino ha un unico incontenibile desiderio: vivere l'esperienza frastornante di tuffarsi in epoche sempre diverse e provare quel miscuglio di vertigine, shock e déja-vu che solo incontrare la storia faccia a faccia può dare. Per questo studia per seguire le orme materne e diventare un documentatore, un viaggiatore del tempo che, per conto del governo, viene spedito nelle epoche passate a osservare e registrare gli eventi storici.
Subito dopo aver fallito, inspiegabilmente, l'esame finale del corso, Far viene contattato da un trafficante di opere d'arte che gli offre la possibilità di continuare a inseguire il suo sogno. Il ragazzo avrà a disposizione una macchina del tempo e, davanti a sé, secoli e secoli da esplorare. In cambio però dovrà mettere in piedi una squadra con la quale viaggiare clandestinamente di epoca in epoca per rubare oggetti e manufatti preziosi.
Un anno dopo, durante l'ennesima missione, dopo essere rimbalzati dall'Europa nazista all'America selvaggia di Davy Crockett al Vaticano michelangiolesco, Far e la sua squadra incappano in Eliot, una solitaria ragazza dalla pelle chiarissima e dalle origini misteriose che metterà in discussione l'esistenza stessa del ragazzo e di lì a poco trascinerà lui e i suoi amici in una missione pericolosissima nell'Antica Roma, dove la storia di Far ha avuto inizio. Una corsa disperata contro il tempo per impedire che il mondo si spenga. E con esso qualsiasi speranza per il futuro.




Sono sempre stata affascinata dai viaggi nel tempo e dalle possibili conseguenze sul futuro per cui ho iniziato la lettura con tantissime e altissime aspettative.

Il libro si è rivelato una bella lettura, non noiosa e scorrevole perché lo stile della Graudin è sempre magnifico, ma presenta, secondo me, alcuni difetti che non lo portano agli stessi livelli di Wolf.
Tutto il word-building in cui si muovono Far e i suoi compagni è ben descritto tanto che il mondo futuristico immaginato dall'autrice è plausibile e realistico. È riuscita a bilanciare molto bene i due mondi: passato e presente.
Anche la trama di base è originale e il finale mi è piaciuto moltissimo.
Purtroppo il neo della storia sono proprio i personaggi: piatti e incolore. Non sono caratterizzati e mi è stato impossibile entrare in empatia con loro. Troppo freddi e impersonali. Le relazioni tra di loro non mi hanno emozionato e il rapporto tra Far e Pirya non mi ha coinvolto per nulla, come forzato mi è sembrato quello tra Gram e Imogen.
Anche qui la Graudin ci da una bella stilettata ma non ha avuto lo stesso impatto sul mio cuore rispetto a Wolf.
Mi è mancata poi tutta la parte riguardante il reclutamento dei viaggiatori della Invictus. Qui forse avrei potuto conoscere meglio i vari soggetti della storia. Anche lo spazio dedicato ai viaggi nel tempo è troppo risicato; avrebbe aggiunto sicuramente più azione a tutto il romanzo.
Ho letto nei ringraziamenti che in origine questo era un racconto, ampliato dopo varie richieste rivolte all'autrice. Ecco, sembra infatti scritto di corsa. Un maggiore numero di pagine o anche un secondo volume, sarebbero stati perfetti e avrebbero reso Invictus ai livelli di Wolf.






mercoledì 26 settembre 2018

Recensione #257 Stregata by Kresley Cole



Titolo: Stregata
Autore: Kresley Cole
Serie: Immortals after dark #18
Casa editrice: Leggereditore
Pagine: 330
Data di pubblicazione: 10 agosto 2018
Trama
Abyssian “Sian” Infernas non ha mai dimenticato la bellissima fanciulla, Karinna “Kari” di Sylvan, che tempo addietro gli ha spezzato il cuore. Millenni dopo, una maledizione lo ha trasformato in un mostro demoniaco, proprio mentre lei si è reincarnata nella principessa Calliope “Lila” Barbot. Per Sian è arrivato il momento di ottenere giustizia. Dopo aver catturato la principessa e averla rinchiusa nel suo castello, il demone re dell’Inferno ha finalmente l’opportunità che aspettava: vendicarsi di migliaia di anni di pene e dolori. Anche la principessa, tuttavia, è salda nel suo proposito di abbattere per sempre quell’essere mostruoso e malvagio. Ma nonostante i loro propositi, i due finiscono con provare l’uno per l’altra senti­menti di natura ben diversa dall’odio e dal rancore. Le verità di un passato molto lontano, però, sono destinate ad affiorare e a mettere in crisi il rapporto che sta nascendo tra Lila e Sian. Il loro tenue legame riuscirà a sopportare millenni di inganni, una maledizione e una guerra soprannaturale incombente? Nel nuovo capitolo de Gli Immortali, la appassionante conclusione di una storia d’amore romantica e tormentata durata millenni.




Non c'è niente di meglio che tuffarsi nel mondo urban fantasy del Lore in compagnia delle creature fantastiche ideate dalla penna di questa autrice che mi piace moltissimo. Il romanzo in questione è il diciottesimo della serie Immortal after dark ma si può benissimo leggere come uno stand alone. Infatti non apporta nessuna novità alla storia principale nonostante compaiono un paio di personaggi già conosciuti.

I protagonisti sono Lila (Calliope Barbot, principessa dei Fey) e Sian (Abyssian Infernas, demone Møriør e Re di Pandemonia). Lila viene catturata da Abyssian Infernas. Lei è la sua compagna reincarnata che lo ha tradito secoli prima per cui il demone decide di punirla per i suoi crimini passati. Lila neanche li ricorda e fa di tutto per sfuggirgli...
La sensazione leggendo questo libro è stata che la storia tra Sian e Lila richiamava fortemente la favola della Bella e la Bestia. Non un vero e proprio retelling, ma con molte caratteristiche in comune. Devo dire che non mi è affatto dispiaciuta questa cosa perché quella è una delle favole che preferisco.
Ho trovato Sian e Lila davvero interessanti come personaggi, come anche la costruzione del regno di Pandemonia.
Mi è davvero piaciuto Sian con tutti i suoi difetti da vero demone-uomo delle caverne, lunatico e pericoloso, anche se nasconde (neanche troppo bene) un lato tenero e innamorato.
Lila, invece, a volte davvero insopportabile, con il suo caratterino (troppo) forte. Quello, tuttavia, che ho apprezzato in lei è il fatto che i suoi problemi non derivassero dall'aspetto di Sian, ma dai suoi atteggiamenti arroganti.
Come, poi, non menzionare Uthyr, il drago? Assolutamente tra i miei preferiti!
La tecnica narrativa della Cole è sempre quella: prima nemici giurati che però, conoscendosi meglio, scoprono di amarsi. Non trovo sia un difetto, per me, poiché io amo le storie di questo tipo.
Una pecca che ho trovano al romanzo è la lentezza degli avvenimenti e la mancanza di azione. Non noioso, capiamoci, ma inferiore, sotto questi aspetti, rispetto agli altri volumi che ho letto.
Confesso che devo recuperare un paio di capitoli della serie per essere in pari per cui sfrutterò il tempo prima dell'uscita del prossimo romanzo.





martedì 25 settembre 2018

Gruppo di lettura La chimera di Praga di Laini Taylor – Capitoli dal 31 al 36




Questa dei gruppi di lettura è ormai una cosa che amo fare. Discutere del libro mentre lo si sta leggendo è fantastico. Il protagonista stavolta è il primo capitolo della serie Daughter of Smoke & Bone di Laini Taylor.



Autrice: Laini Taylor
Titolo: La chimera di Praga
Serie: Daughter of Smoke & Bone #1
Editore: Lain YA
Data di pubblicazione: 11 febbraio 2016
Pagine: 383

Trama
Karou ha 17 anni, è una studentessa d’arte e per le strade di Praga, la città dove vive, non passa inosservata: i suoi capelli crescono di un naturale blu acceso, la sua pelle è ricoperta da un’intricata filigrana di tatuaggi e parla una straordinaria quantità di lingue. Spesso scompare per giorni, e nessuno sospetta che durante quelle assenze vada in giro per il mondo a compiere missioni per Sulphurus, il demone chimera che l’ha adottata alla nascita. Karou non sa nulla delle proprie origini, né possiede ricordi dei suoi veri genitori, e una strana sensazione di vuoto, di memoria perduta agita i suoi pensieri e i suoi sogni senza mai abbandonarla. Così la sua quotidianità praghese, dominata dalla passione per il disegno, è intervallata da improvvisi ed esotici viaggi che la conducono fin dentro i più fumosi vicoli della medina di Marrakesh. Chi è dunque questa giovane e talentuosa avventuriera? Quale mondo si cela in quei disegni di corpi metà animali e metà umani che costellano i suoi fogli? Arriverà una guerra, spietata e senza tempo, a svelare la natura di Karou e della sua famiglia e a farle conoscere il vero amore, tanto passionale quanto contrastato. Il risultato sarà un racconto ricco di atmosfere, in cui figure di antiche religioni si fonderanno con la tradizione magica del vecchio mondo.


Capitoli 31 – 32 – 33 – 34 – 35 – 36
Allerta Spoiler

Il risveglio improvviso e il vedere Akiva minaccioso su di lei, con i suoi pugnali, spaventano moltissimo Karou. Sensazione che però dura pochissimo visto che la ragazza è sempre più intrigata da questo misterioso angelo e non percepisce in lui alcuna cattiveria. Anche Akiva è molto incuriosito da Karou e mentre sono in giro, in cerca di cibo, decidono di svolazzare sulla città. Lo splendore di Praga è descritto benissimo dalla Taylor.
Akiva si chede come una creatura splendente come Karou sia così legata al terribile Sulphurus. Questa cosa incuriosisce tanto anche me e voglio capire perché il serafino reputi così cattiva la Chimera. A me non sembrava nelle pagine precedenti.
Appollaiati sulla cattedrale i due continuano a conoscersi tirando fuori l'argomento Sulphurus e desideri. Akiva le chiede se ha mai pensato che Sulphurus potrebbe non essere quello che Karou crede (ancora) e che i desideri non sono gratuiti.
Non sono gratuiti, Karou. La magia ha un prezzo. Il suo prezzo è il dolore.”
La fiducia di Karou nei confronti di Sulphurus inizia a vacillare dopo le parole di Akiva. L'angelo le parla, inoltre, della guerra in corso tra Chimere e Serafini senza risparmiarle i dettagli più crudi. Sostiene, poi, che le Chimere erano barbari a cui i serafini hanno donato svariate conoscenze. Allora Karou chiede a quale prezzo. Brava Karou tutto ha un prezzo. Akiva continua a difendere la sua versione e si lascia sfuggire la perdita di una persona amata per mano delle Chimere. Forse si inizia a capire qualcosa in più.
Karou dopo il primo momento di sfiducia non demorde nel difendere Sulphurus.
Bestie, diavoli, mostri. Se tu avessi conosciuto davvero una chimera, non potresti liquidarla così”
Mi piace che la ragazza non creda subito a tutte le cose negative su Sulphurus che l'ha cresciuta.
Anche dopo aver scoperto che i tatuaggi di Akiva rappresentano le molte chimere uccise, Karou non intravede in lui malvagità.
Intanto alla sala da tè dove Karou e Akiva stanno pasteggiando arriva Zuzanna che le consiglia di accoppiarsi immediatamente. (Akiva non parla la loro stessa lingua e comunque ho adorato Zuzanna) Inoltre vorrebbe Akiva NUDO per le lezioni di arte. Mentre Zuzanna continua a sproloquiare su Akiva, l'angelo si cheide giustamente di cosa parlino le ragazze (meglio non sapere, credimi). Tra le varie chiacchiere senza senso emerge però il fatto che Kaz (meglio noto come Kaz-zone) ha spifferato tutto quello che sapeva su Karou che ora è ricercata dalla polizia.
Nel frattempo la ragazza insiste con Akiva per andare nel suo mondo e minaccia di farlo da sola se lui continuerà a rifiutarsi.
Mentre Karou si prepara a dire addio a tutti i posti in cui ha vissuto, lungo il percorso incontra Mick, il fidanzato di Zuzanna a cui racconta tutta la verità.
Karou e Akiva continuano a fare conoscenza e l'angelo le rivela che la sua vita è sempre stata incentrata sulla guerra e sul combattimento (mi fa una tenerezza Akiva). Proprio mentre cerca di baciare Karou, Akiva nota l'osso che le ha donato Suphurus e fa una dichiarazione sorprendente.
Poi le disse: “Karou, io so chi sei”.
Mentre Akiva è ancora sconvolto dalla sua scoperta appaiono Hazael e Liraz che lo hanno seguito perché preoccupati per lui.
Alla domanda dei due su ci sia Karou, l'angelo risponde solo una ragazza (molto molto strano...) naturalmente i due serafini non ci credono e continuano a insistere.
Karou che era nascosta dalle ali di Akiva esce allo scoperto e attacca i Hazael e Liraz mentre l'angelo ancora non riesce a decidersi su quale parte schierarsi. Le parole della ragazza hanno toccato il suo cuore e cerca di spiegare ai due colleghi che la pace è possibile solo vivendo in armonia con tutte le creature. Hazael e Liraz non vogliono comprendere e Akiva scaccia Karou, con la promessa di reincontrarsi, rimanendo ad affrontarli da solo.





Tappe precedenti
Capitoli 1- 6 Cristina Benedetti – Letture a pois










lunedì 24 settembre 2018

Recensione #256 La devota by Koethi Zan



Titolo: La devota
Autore: Koethi Zan
Casa editrice: Longanesi
Pagine: 396
Data di pubblicazione: 31 maggio 2018
Trama
La vita di Julie Brookman sembra perfetta: un fidanzato attento, genitori affettuosi e ottimi voti a scuola. Davanti a lei un futuro roseo. La vita di Cora, invece, è un inferno: prima un padre violento, poi un marito crudele e psicopatico che l’ha tormentata senza pietà fino a farle credere di essere poco più di una marionetta nelle sue mani, una moglie follemente devota. Per lei non sembra esistere una via d’uscita. Julie e Cora sono due donne agli antipodi. Ma una notte le loro strade si incrociano tragicamente. Rinchiuse nella stessa casa, dovranno imparare ad avvicinarsi e conoscersi per rimettere insieme i pezzi della loro vita e, forse, trovare un modo per liberarsi.
Dall’autrice di Dopo, un thriller che esplora con maestria la sottile linea che separa vittima e carnefice.




Quando ho visto che era in uscita un nuovo libro di questa autrice che mi aveva intrigata con il suo primo lavoro non ho potuto fare a meno di essere entusiasta della cosa. Purtroppo, pur non essendosi rivelata una cattiva lettura, non mi è piaciuto come Dopo.

Julie Brookman, giovane studentessa, viene rapita da un estraneo, rinchiusa in una casa sperduta tra la campagna americana e lasciata alle cure di Cora. La storia è narrata dal pov della ragazza rapita, la moglie del rapitore (Cora) e di Adam, un detective che sta cercando di ritrovare la sorella scomparsa.
Nessuno dei protagonisti mi è risultato granché simpatico nonostante la caratterizzazione della loro personalità sia fatta abbastanza bene. Sono soggetti pieni di sfaccettature che li rendono davvero realistici ma non mi hanno conquistato.
La cosa che mi ha destabilizzato durante la lettura è di essermi sono ritrovata più volte a parteggiare per Cora, invece che per Julie. Era una donna vittima della vita terribile che aveva condotto che viene raccontata attraverso vari flashback. Non ho potuto non sentire empatia verso di lei.
Jullie non mi faceva pena, non avevo paura per ciò che le stava succedendo. Mi interessava solo conoscere i risvolti riguardanti Cora.
Personaggio di cui non ho capito il senso, invece, è quello del detective. Ossessionato dalla scomparsa della sorella ora indaga sulle donne e sui bambini scomparsi nella vana speranza di ritrovarla. Ok per le sue motivazioni, ma ai fini della storia il suo apporto è del tutto inutile.
Quello che invece avrebbe dovuto avere una caratterizzazione maggiore è il rapitore che si vede raramente in tutto il libro e torna nel finale comportandosi in modo incomprensibile.
Ho apprezzato lo stile narrativo della Zan e il modo in cui vengono raccontati i terribili giorni di prigionia di Julie.
Il romanzo, nonostante non sia ai livelli di Dopo, mi ha comunque coinvolta e tenuta in ansia, non per Julie ma per Cora.

 



domenica 23 settembre 2018

Recensione #255 Rebel love by Erin Watt



Titolo: Rebel love
Autore: Erin Watt
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Pagine: 324
Data di pubblicazione: 19 giugno 2018
Trama
Beth ha diciassette anni ed è all'ultimo anno di liceo. Dovrebbe essere circondata da amici, uscire con ragazzi carini e godersi i momenti migliori della sua età. Invece, la sua vita è già stata scritta dai genitori, fino all'ultimo dettaglio. Da quando la sorella è morta in un incidente, tre anni orsono, l'hanno infatti obbligata a vivere in una prigione dorata, monitorando ogni sua mossa, nel tentativo di proteggerla da ogni cosa. Senza alcuna privacy né via di fuga, Beth è oppressa dalle loro paranoie e paure, come intrappolata nella sua stessa vita. Eppure lei è viva, e vuole vivere. E per assaporare anche solo un minuto di vita reale è pronta a tutto, anche a mentire per imbucarsi da sola a una festa con degli sconosciuti.
Lì incontra un ragazzo. Si fa chiamare Chase, è appena arrivato in città, ha due incredibili occhi blu e una cicatrice sul sopracciglio. Sembra che tutti lo conoscano e quando cammina, intorno a lui, si crea il vuoto. Perché Chase, con i suoi molti fantasmi e colpe da espiare, porta guai, e belli grossi anche.
Beth però non lo sa, e presto sarà costretta a fare una scelta: seguire le regole, o il suo cuore, rischiando di distruggere tutto... di nuovo.








Abbandonati i Royals il duo Erin Watt affronta due temi molto difficili con questo nuovo libro: il lutto e il perdono. Inevitabili, per me, i rimandi a Dieci piccoli respiri di K. A. Tucker anche se le situazioni sono completamente diverse.
Beth ha perso sua sorella da un paio d'anni a causa di un incidente automobilistico e da allora i genitori sono diventati molto apprensivi e soffocanti. Mentendo loro si reca ad una festa in una vicina cittadina dove conosce Chase. L'affinità tra i due è immediata e la ragazza si concede a lui. Purtroppo all'inizio della scuola scopre che il ragazzo che l'ha attratta così tanto è proprio il responsabile della morte della sorella.
Iniziamo dalla protagonista che ho trovato a volte davvero insopportabile nei confronti di Chase. È comprensibile il suo atteggiamento, ma non puoi pretendere che tutti lo perdonino se tu sei la prima a vergognarti di farti vedere con lui.
Non parliamo poi della della fiducia eccessiva che riversa in Jeff solo perché era il fidanzato della sorella ed è cieca di fronte a certi atteggiamenti del ragazzo che avranno conseguenze che non mi hanno sorpreso.
Anche la sua migliore amica Scarlett non si rivela poi così amica. Non so se io avrei accettato di perdonarla viste le cose dette e fatte contro Beth.
Ho apprezzato tanto di più Chase che è stato il mio personaggio preferito di tutti quelli creati da queste due autrici. Maturo e consapevole della sua colpa, non si tira indietro di fronte ai problemi ancora irrisolti della sua vita.
I più odiosi di tutto il libro sono i genitori di Beth. Anche loro soffrono tantissimo per la perdita della figlia maggiore, ma non per questo devono imporre così poca libertà a Beth.
Lo stile delle Watt è sempre scorrevole e leggero per cui il libro si fa leggere davvero velocemente.




sabato 22 settembre 2018

Cosa vuoi che ti dica... #22



Nuovo appuntamento per la rubrica quindicinale in collaborazione con le mie fedelissime amiche blogger Librintavola Libri al caffè La lettrice sulle nuvole Letture a pois
L'argomento vincitore del sondaggio di questa volta è Libro che consiglieresti ad un adolescente.


Prima di iniziare ecco le scelte del prossimo sondaggio che vi accompagnerà fino al 4 ottobre.



Come sempre si potrà votare tramite modulo qui sotto o in pagina Facebook.



Potrete votare fino al 4 ottobre e il post con il vincitore lo troverete online il sabato 8.


Libro che consiglieresti ad un adolescente.
Per la scelta di questo libro ho scherzato con le mie compagne sul fatto che avrei parlato di King. Che c'entra il maestro dell'Horror con un libro per adolescenti? Purtroppo la sua fama Horrorifica trae in inganno perché Stephen King parla spesso di storie agghiaccianti, ma dietro di esse si nascondono tematiche molto importanti. Una di queste è il bullismo. Quale romanzo migliore del Re parla di bullismo? Carrie, naturalmente! Al di là della componente paranormale il tema di base è proprio quello! La storia di Carrie, scritta nel 1974, è tuttora attuale. Il libro affronta temi come difficili legati alle umiliazioni che molti ragazzi di oggi sono costretti a subire.

Carrie by Stephen King

Il romanzo racconta la storia di Carrie White, una liceale che vive in una piccola città del Maine con una madre ossessionata dalla religione. Goffa, solitaria, vittima dei tiri mancini dei suoi coetanei, Carrie scopre gradualmente di avere poteri telecinetici, poteri che si erano già manifestati all'età di tre anni, dopo il primo choc della sua vita. Un giorno, l'innocente e beffeggiata Carrie userà il suo potere e sarà ovunque orrore, distruzione e morte.



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