Solo
coloro che possono vedere l’invisibile, possono compiere
l’impossibile! Patrick Snow
Genere:
Narrativa
Formato
cartaceo 13x20
Formato
ebook: epub/mobi e pdf
Pagine
116
Pubblicato
con Youcanprint
Isbn:
978-8831619813
Costo
Ebook: € 2,99
Costo
cartaceo: € 10,00
Julien
Garreth è il nuovo custode del faro di Owls Head. Forse l’unico
incarico in grado di farlo distogliere dai pesanti pensieri che lo
tormentano sin da quando ha perso la sua amata barca ‘Blue Spirit’.
Da sempre ama il mare, il poter navigare sicuro di essere tra i
migliori, se non il migliore. Ma quando tutto crolla, Julien si
ritira e ottiene quell’occupazione che dovrebbe riuscire ad
allontanarlo dal mondo e dal rimorso. Eppure, proprio durante il suo
primo giorno di lavoro, qualcos’altro terrà occupata la sua mente
e il suo cuore. Corey Austen è un ragazzo cieco che, spinto dal
volere del nonno, si è recato al faro sicuro di poter vedere
qualcosa che i suoi occhi non possono mostrargli. Sin dal loro primo
incontro i due sentono di appartenersi e, durante una notte
tempestosa, legheranno i loro destini come i due innamorati della
leggenda di Owls Head. Quel faro che li accomuna sembra proiettare
verso di loro una luce sicura, una luce che è in grado di portarli
in salvo l’uno nelle braccia dell’altro. Perché soltanto così i
due potranno insieme vedere, per la prima volta, con gli occhi
dell’oceano. Una storia intensa, feroce e brutale come una
tempesta, dove soltanto l’amore e la fiducia saranno l’ancora di
salvezza da gettare in mare per riottenere ciò che si è perso.
Link
store Cartaceo
www.amazon.it/Gli-occhi-delloceano-Cristiano-Pedrini/dp/8831619810
Ebook
www.amazon.it/dp/B07SL24Y44
Estratto
…
Capitolo
Primo
Il
nuovo assunto Le stelle… Quante ne erano venute a fargli compagnia
in quella fredda notte. Julien aveva perso la nozione del tempo.
Credeva di essere disteso sul fondo di quel gommone che ondeggiava
pigramente da giorni su quell’oceano piatto. Il silenzio era rotto
solo dal persistente segnale del localizzatore gps che si ripeteva
all’infinito e che, a ogni attimo, gli rimbombava nella testa
distraendolo dai recenti ricordi delle azioni che avevano fatto
naufragare la sua bellissima barca, rendendolo l’unico superstite
di quella realtà che fino a poco prima era stato un corollario di
soddisfazioni e onori. Aveva la sgradevole sensazione che da quel
momento in poi tutto sarebbe cambiato. Non era solo la “Blue
spirit” ad essere scomparsa per sempre. Con lei era svanito il suo
intero mondo, che si rispecchiava in quella compagna con la quale
aveva percorso migliaia di miglia marine, rimanendo innumerevoli
volte accanto al timone di quello slanciato scafo dipinto di blu,
ammirando i tramonti che lentamente scomparivano sulle acque che
insieme solcavano da tre anni. Lui e quello sloop erano stati
protagonisti di innumerevoli vittorie, fino a quel momento… Julien
chiuse gli occhi cercando di vincere sia la stanchezza che la
tensione la quale, ormai affievolita, stava prendendosi il suo
spazio. Il bip del segnalatore iniziava a sfumare nella sua mente. Si
rannicchiò in un angolo stringendosi contro il bordo del gommone.
Percepiva il movimento delle acque sotto di sé, ricordandogli che
l’oceano era sempre lì a cullarlo nonostante avesse mancato di
rispetto a una delle sue creature. Sapeva che di lì a poco i
soccorsi sarebbero giunti per riportarlo a casa, mostrandolo come il
trofeo della disfatta. Per alcuni attimi desiderò che il fondo del
tender si aprisse lasciandolo precipitare negli abissi, raggiungendo
la sua amata Blue spirit. Quei ricordi svanirono con la stessa
rapidità con cui erano sopraggiunti mostrando a Julien i contorni
della persona che continuava a parlare anche se lui, immerso in quei
pensieri, non l’aveva neppure ascoltata. «Se non c’è altro
potrà prendere servizio già domani» concluse l’uomo chiudendo la
cartelletta che conteneva la domanda di assunzione del ragazzo che
aveva di fronte. Per tutto il tempo del colloquio gli era parso
alquanto a disagio su quella poltrona, come se fosse seduto su un
braciere ardente. Se avesse potuto seguire il suo istinto lo avrebbe
liquidato velocemente con un secco “le faremo sapere, ma al momento
non abbiamo nessun lavoro da offrirle,” ma non lo poteva fare. Non
dopo l’incontro con la direttrice della fondazione che pochi giorni
prima, consegnandogli quella domanda di impiego, gli aveva
caldeggiato di assumere quella persona; una richiesta tanto insolita
che l’aveva costretto a chiederne conferma una seconda volta.
«Signora Duval vuole che lo assuma davvero?» chiese Horace
scorgendo il breve curriculum che aveva sotto gli occhi. Dopo aver
letto quelle scarne informazioni la sua attenzione si era spostata
sulla fotografia in alto alla destra del foglio. Era soprattutto
l’espressione del suo volto a impensierirlo: una maschera severa
che né gli occhi di un profondo color azzurro al confine del grigio,
né le labbra piene che sovrastavano una fossetta appena visibile
riuscivano ad addolcire. Di curriculum, come responsabile del
personale della Contea di Knox, ne aveva visti a decine, ma quello
indubbiamente era diverso dai precedenti per via delle poche
informazioni e la poca esperienza riassunta in quelle poche righe.
Per essere assunti erano necessarie competenze particolari e
attitudini che in quella paginetta non trovava affatto. «Se non mi
sbaglio, mio caro Horace, abbiamo diversi posti vacanti. Julien si
troverà benissimo qui» disse la direttrice annuendo vistosamente,
quasi a voler rassicurare l’uomo per quella scelta.
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