venerdì 27 settembre 2019

Recensione #406 Il manoscritto by Franck Thillez



Autore: Franck Thillez
Titolo: Il manoscritto
Editore: Fazi Editore
Pag:: 480
Data di pubblicazione: 5 settembre 2019
Trama
Léane Morgan è considerata la regina del thriller, ma firma i suoi libri con uno pseudonimo per preservare la propria vita privata, che ha subito un profondo sconvolgimento: sua figlia Sarah è stata rapita quattro anni prima e la polizia ha archiviato il caso come omicidio a opera di un noto serial killer, pur non essendo mai stato ritrovato il corpo della ragazza. Dopo la tragedia, del suo matrimonio con Jullian non è rimasto che un luogo, la solitaria villa sul mare nel Nord della Francia che Léane ha ormai abbandonato da tempo; ma quando il marito viene brutalmente aggredito subendo una perdita di memoria, lei si vede costretta a tornare in quella casa, carica di ricordi dolorosi e, adesso, di inquietanti interrogativi: cosa aveva scoperto Jullian, perso dietro alla ricerca ossessiva della verità sulla scomparsa della figlia? Intanto, nei dintorni di Grenoble, viene ritrovato un cadavere senza volto nel bagagliaio di una macchina rubata: potrebbe forse trattarsi di un’altra vittima del presunto assassino di Sarah. Le intuizioni del poliziotto Vic, dotato di una memoria prodigiosa, permetteranno di incastrare alcuni tasselli del puzzle, ma altri spaventosi elementi arriveranno a confondere ogni ipotesi su una verità che diventa sempre più distante, frammentaria e, inevitabilmente, terribile.
Franck Thilliez, maestro del giallo francese, proprio come la protagonista del Manoscritto, costruisce un intreccio calibrato al millimetro, giocando con i temi perturbanti del doppio e della memoria, incastrando in ogni svelamento un nuovo mistero; il risultato è un thriller implacabile, che non lascerà scampo a nessuno, lettore compreso.




Dopo un'estate all'insegna del romance, a settembre, ho sentito la necessità di tornare al mio grande amore: i thriller. Il mese mi ha regalato davvero dei bei romanzi del genere e posso ritenermi più che soddisfatta delle letture fatte. Il manoscritto è risultato essere, senza dubbio, il migliore di tutti quelli letti in questo periodo.
«Questa storia è assurda. È come se Moriarty fosse a portata di mano ma, ogni volta che stiamo per prenderlo, ci sfuggisse tra le dita. Sappiamo esattamente chi è, abbiamo l’età, il luogo dove è cresciuto, abbiamo perfino il suo codice genetico, ma non ha volto né identità».
La storia, dalla trama intricata e tortuosa, ricorda molto le matrioske russe. Un romanzo nel romanzo nel romanzo...
Ogni più piccolo dettaglio deve essere colto per comprenderne il finale. Le fila del mistero sono gestite in maniera eccellente dall'autore che regala indizi. Veri o falsi stava a me, lettrice, capirlo. Ammetto di essere caduta più volte nelle sue “trappole”.
I personaggi sono svariati e inizialmente mi hanno preoccupato un po' visto che ero convinta di non riuscire a seguirne bene tutte le loro storie. Anche qui l'autore ha dimostrato la sua bravura caratterizzandoli magnificamente. Soggetti non perfetti, ma proprio per questo terribilmente reali.
Ho amato Vic l'agente dalla memoria formidabile. Mi affascinano sempre questi elementi che ricordano tutto. Qui ho potuto anche capire cosa ne pensi lui di questa sua “dote”.
È stato, invece, più ostico, per me, empatizzare con Léane benché ne capissi le motivazioni. Le sue azioni sono davvero tanto, tanto fuori dal normale.
Le atmosfere del libro sono cupe e oscure così come le tematiche presenti: torture, violenze, BDSM, stupri... Ho pensato, inizialmente, che Thillez avesse esagerato a inserirne così tante. Tuttavia la storia lo “richiedeva”.
Thillez, poi, non lascia tempi morti. Le indagini proseguono a ritmo serrato e gli indizi sembrano fuoriuscire uno per uno. Ho adorato tutta questa parte investigativa, le tecniche scientifiche usate, i numeri che hanno un ruolo fondamentale.
Devo dire che ho capito quasi subito chi ci fosse dietro anche se non lo avevo posizionato nel contesto giusto.
Ma la cosa che più mi ha sorpreso è il finale... Con un piccolo aiuto (mente geniale della Bacci e indicazione della Libridinosa) sono riuscita a decifrare anche questo ultimo indizio lasciato dall'autore.







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