venerdì 7 settembre 2018

Recensione #247 La canzone di Achille by Madeline Miller



Titolo: La canzone di Achille
Autrice: Madeline Miller
Casa editrice: Sonzogno
Pagine: 400
Data di pubblicazione: 24 aprile 2013
Trama
Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l’orrore.
E seguite invece il cammino di due giovani, amici prima e poi amanti e infine anche compagni d’arme - due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna.
Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, a cui la dottrina non ha limitato o spento la fantasia creatrice, rievoca la storia d’amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell’epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i Greci antichi riconobbero e accettarono l’omosessualità.
Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo.
Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l’ormai usurata vicenda di Elena e Paride.




Questo è un libro che praticamente vedevo ovunque e di cui sentivo solo parlare benissimo. Finalmente mi sono decisa ad acquistarlo e leggerlo. Devo dire che tutte le recensioni positive mi trovano perfettamente d'accordo!

Ammetto che, inizialmente, pensavo fosse un retelling della storia epica di Achille, ma da ricerche fatte e commenti letti ho capito che era la versione effettiva che Omero voleva dare alla storia. Naturalmente ai miei tempi (eoni fa) non si poteva far leggere a quelle giovani menti influenzabili una storia LGBT, così il rapporto tra Achille e Patroclo è stato mostrato come una grande amicizia...
La trama è meravigliosa e la storia, vista dal punto di vista di Patroclo, è avvincente tanto che non riuscivo a mettere giù il libro. Avendolo letto in vacanza me lo portavo ovunque approfittando di ogni minimo momento per tornare da Achille e Patroclo. I protagonisti sono davvero realistici e caratterizzati in maniera sublime. Persino i personaggi secondari sono pienamente sviluppati.
Ciò che mi ha colpito maggiormente è come la Miller sia riuscita, attraverso gli occhi di Patroclo, a farmi amare Achille nonostante lo presenti come un eroe dai mille difetti, che nasconde svariate incertezze e si comporta in modo immaturo e arrogante. Arroganza che causerà la morte di migliaia di greci.
Per chi non ama le storie LGBT posso dire che la relazione sessualte tra Achille e Patroclo è narrata con molto buon gusto, senza scene troppo esplicite. I due si avvicinano piano piano, con gesti goffi e pieni di paura ma anche estremamente teneri che trasudano un romanticismo e una sensualità fortissime.
D'altra parte ho odiato profondamente Pirro dalla sua prima apparizione! Pochi capitoli su di lui e già lo volevo morto!
Ho adorato il finale che mi ha commosso, ma lasciato comunque un senso di felicità.
Ora aspetto con trepidazione la traduzione di Circe sempre della Miller. Stavolta non farò passare così tanto tempo per leggerlo.



4 commenti:

  1. Ohhhh, era da un po' che sentivo parlare di questo romanzo e, con l'uscita di Circe, ero sempre più curiosa. Dopo la tua recensione credo proprio che lo leggerò, sarà il mio primo libro LGBT!

    RispondiElimina
  2. La tua recensione mi ha messo molta curiosità. Adesso voglio leggerlo anch'io :D

    RispondiElimina