Titolo:
Mia cugina Rachele
Editore:
Mondadori
Data
di pubblicazione: prima edizione 1951
Pagine:
380
Trama
Chi è "veramente"
Rachele, la bellissima italiana che, dopo la morte del marito,
avvenuta in circostanze poco chiare, arriva all'improvviso nella sua
casa in Cornovaglia e con il suo fascino riesce a fare innamorare
Philip, il cugino della vittima? È realmente travolta dalla passione
o cerca soltanto di impadronirsi della sua ricchezza, come ha già
fatto con il marito?
E'
davvero un bellissimo romanzo, ambientato nell'Inghilterra dell'800.
Rachele,
è la perfetta femme fatale della quale ogni uomo subisce il fascino
e resta intrappolato.
Philip,
prima di conoscerla, offuscato dalla gelosia e divorato dalla rabbia
(c'è un motivo ma non voglio fare spoiler), si era costruito
un'immagine di Rachele che si dissolve non appena la incontra.
La
grande abilità dell'autrice sta nell'aver creato due personaggi
molto diversi, per età e cultura, e governati da impulsi differenti
eppure simili. Entrambi vogliono qualcosa, ma i mezzi per
raggiungerlo sono all'opposto. Rachele ha esperienza, intelligenza ed
è una donna paziente. Philip invece è fatto di istinto, impulsività
e sentimento. Ed è a lui che la Du Maurier ha affidato la
narrazione, al personaggio più trasparente del romanzo, all'unico in
grado di mantenere Rachele avvolta dal mistero. E' un romanzo che che
mi ha trattenuto fissa sulle sue pagine, mantenendo la suspence fino
alla fine.
Naturalmente lo consiglio e consiglio anche la visione del film omonimo del 2017 scritto e diretto da Roger Michell, con protagonista Rachel Weisz e Sam Claflin.
Naturalmente lo consiglio e consiglio anche la visione del film omonimo del 2017 scritto e diretto da Roger Michell, con protagonista Rachel Weisz e Sam Claflin.
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