martedì 17 luglio 2018

Recensione #223 Se ti accorgessi di me by Sharon Huss Roat


Libro letto per la Reading Challenge 2018 Tutti a Hogwarts con le tre Ciambelle. Gruppo Calice di fuoco. Obiettivo: Titolo composto da 5 parole (inclusi art. e prep.).







Titolo: Se ti accorgessi di me
Autrice: Sharon Huss Roat
Casa editrice: Newton Compton Editori
Pagine: 307
Data di pubblicazione: 29 gennaio 2018
Trama
L’ansia sociale di Vicky Decker l’ha spinta a elaborare complicate strategie per passare inosservata e non essere mai al centro dell’attenzione. L’unica con cui riesce a essere se stessa è la sua amica Jenna. Quando Jenna si trasferisce, però, Vicky rimane completamente sola e per combattere quell’isolamento ormai insostenibile, decide di creare una falsa identità sui social, ritoccando le foto di altre persone come se fossero sue e postandole sul profilo Instagram @vicurious. Improvvisamente comincia ad avere dei follower e ben presto si ritrova a vivere una vita parallela, senza nemmeno aver lasciato la sua cameretta. Ma più cresce il numero dei follower e più le diventa chiaro che ci sono moltissime persone, là fuori, che si sentono esattamente come lei: #sole e #ignorate nella vita reale. Per aiutare loro, e se stessa, dovrà rendere la sua realtà virtuale molto più reale…






Non confondere mai il coraggio con l’assenza di paura. Quando affronti le tue paure per fare ciò che è giusto… quello si chiama coraggio

Avevo sentito parlare di questo libro a dicembre, durante l'incontro con la Newton Compton, e ne ero rimasta subito intrigata. Uno Youg Adult, genere che adoro, ma con caratteristiche completamente diverse rispetto agli altri romanzi dello stesso tipo.

Il tema di base è attualissimo e l'autrice è stata capace di trattare l'argomento in maniera perfetta.
Ho trovato il tutto raccontato in modo delizioso e profondo, al tempo stesso.
Vicky, la ragazzina protagonista, è timidissima, ha una vera e propria fobia nel trovarsi ad affrontare le varie situazioni a cui si è esposti normalmente e soprattutto ha paura del giudizio degli altri.
Quando la sua migliore amica Jenna si trasferisce crea un account Instagram fittizio, con il nome di Vicurious, e scopre di non essere la sola a provare determinate sensazioni.
Naturalmente c'è la relazione romantica ma non è determinante per lo svolgersi della storia. Il rapporto di Vicki con Lipton, amico di scuola, si sviluppa in modo davvero naturale, come una normale relazione tra due adolescenti. In aggiunta Lipton, non è il solito Bad Boy (non che sia contraria al tipo, ma non sarebbe stato adatto a questa storia) che si ravvede per amore. Un semplice e bravo ragazzo!
Ho apprezzato moltissimo Vicky, caratterizzata meravigliosamente, con tutti i suoi dubbi e le sue paure. Anche la madre mi è piaciuta: finalmente una presenza genitoriale che osserva la figlia, che vuole aiutarla e, soprattutto, capirla.


«È tutto a posto, mamma. Sono sempre stata una delusione, è comprensibile che tu fossi dispiaciuta». Mi guarda, gli occhi umidi. «Tesoro, io non ti ritengo una delusione. È così che ti senti?» «Non è questione di come mi sento, è un dato di fatto», le dico. «Non sono stata all’altezza di nessuna delle aspettative che avevi su di me. Non vesto nel modo che piace a te, non porto i capelli come piace a te, non c’è amico, attività o traguardo di cui tu ti possa vantare. Sono abbastanza certa che questo mi renda, per definizione, una delusione».
«Vicky, non è delusione. È preoccupazione. È amore. È una madre che vuole tutto per sua figlia, che la vuole contenta e che cerca disperatamente di renderla felice. Se appaio delusa, sappi che lo sono di me stessa per non aver capito come sistemare…». Le si incrina la voce. «Non riesco a sopportare di vederti infelice, tesoro, e io so che lo sei stata, ma non so come sistemare…».

Altra cosa positiva che ho riscontrato in questo libro è che nessun personaggio è completamente antipatico. Merito della Roat che ha saputo evidenziarne i sentimenti. Infatti anche quelli che sembrano negativi mostrano un lato debole che non me li ha fatti odiare.




Marissa si allontana da lui. «Io non sono perfetta», ripete, stavolta con voce malferma. «Non posso fare tutto, non riesco a essere perfetta in ogni cosa». «Nessuno dice che…», esordisce Marvo. «Nessuno lo dice, ma tutti se lo aspettano. Marissa ce la può fare! Marissa può fare tutto! Gestire gli East 48 e occuparsi di tutti i loro concerti? Ma certo! Marissa lo può fare! Non è vero, Marissa? E già che ci sei, vedi di mantenere quelle belle A. Contiamo sulla borsa di studio. Gestisci l’annuario scolastico. Vinci le partite di hockey! Sii carina e saluta alla parata dell’homecoming. E sii gentile con tutta la gente triste di internet!».

In conclusione: ho apprezzato davvero molto questo libro perché, parlando di alcuni argomenti importanti come la salute mentale degli adolescenti, l'autostima, l'isolamento e i social media, espone un ritratto davvero realistico del mondo adolescenziale moderno.
Ottima lettura!



4 commenti:

  1. Lo YA non è tra i miei generi preferiti,ma sempre a causa di una serie di letture sfortunate affrontate alcuni anni fa. La trama di questo libro non mi è nuova, devo averlo notato qualche mese fa e la tua analisi mi fa pensare che potrebbe piacermi, perché mi sembra che non ci siano le solite dinamiche a cui sono un po' allergica. Bella recensione, complimenti

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