lunedì 9 luglio 2018

Recensione #219 Fiori sopra l'inferno by Ilaria Tuti


Libro letto per la Reading Challenge 2018 Tutti a Hogwarts con le tre Ciambelle. Gruppo Calice di fuoco. Obiettivo: Acqua o neve in copertina.







Titolo: Fiori sopra l'inferno
Autrice: Ilaria Tuti
Casa editrice: Longanesi
Pagine: 366
Data di pubblicazione: 4 gennaio 2018
Trama
«Tra i boschi e le pareti rocciose a strapiombo, giù nell'orrido che conduce al torrente, tra le pozze d'acqua smeraldo che profuma di ghiaccio, qualcosa si nasconde. Me lo dicono le tracce di sangue, me lo dice l'esperienza: è successo, ma potrebbe risuccedere. Questo è solo l'inizio. Qualcosa di sconvolgente è accaduto, tra queste montagne. Qualcosa che richiede tutta la mia abilità investigativa. Sono un commissario di polizia specializzato in profiling, e ogni giorno cammino sopra l'inferno. Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo. Non il corpo acciaccato dall'età che avanza, non il mio cuore tormentato. La mia lucidità è a rischio, e questo significa che lo è anche l'indagine. Mi chiamo Teresa Battaglia, ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura».





Ho sentito parlare talmente parlare bene e, praticamente ovunque, di questo libro che la cosa mi ha incuriosito al tal punto che ne ho acquistato addirittura una copia cartacea. Dopo aver terminato l'ultima pagina non posso che confermare tutti i pareri positivi sul romanzo. Finalmente ho trovato un buon thriller, con una trama ben articolata, avvenimenti concatenati perfettamente tra loro e dei personaggi tridimensionali, che ha saputo sorprendermi fino alla fine.
La protagonista è Teresa Battaglia, profiling di professione, donna forte e non più giovanissima, anzi quasi anziana, che si trova alle prese con un killer spietato e un nuovo commissario che l'aiuta nelle indagini.
Come ho già detto i personaggi, prima tra tutte Teresa, sono meravigliosamente sviluppati e io non ho potuto evitare di affezionarmi a loro. Teresa e burbera e dura, ma con una grande empatia che l'aiuta nel suo lavoro. Mi ha emozionato leggere di come la donna sia preoccupata per la sua mente, parte essenziale del suo essere. Marini, il giovane commissario non crede molto alle tecniche investigative del suo superiore, ma cerca, lo stesso, in tutti i modi di farsi accettare da lei. Devo dire che mi è piaciuto molto come personaggio.
Tuttavia quello che mi ha stregato maggiormente è proprio il “mostro” e la sua storia. Dopo essermi documentata ho scoperto che dietro la sua psicologia si nasconde un passato di dolore e privazione. Una cosa che mi ha scossa profondamente.
La prosa della Tuti è attenta, lineare e talmente coinvolgente da riuscire a farmi desiderare di continuare all'infinito la lettura degli avvenimenti narrati, per quanto questi siano terribili.
Ho trovato il contesto in cui si svolge la storia davvero descritto in modo vivido. Non solo gli splendidi paesaggi innevati del paesino di Travernì, ma anche le atmosfere cupe e sinistre del bosco in cui si nasconde il “mostro” e dove si incontrano i bambini della cittadina. Questi piccoli soggetti mi hanno ricordato, un po', i protagonisti del meraviglioso Stand by me di Stephen King.
Questo romanzo d'esordio di una giovane autrice italiana che mi ha trasportata in un viaggio all'interno di una mente umana, così sconvolta e deviata, tanto da non risultare più umana, si è rivelata davvero un’ottima lettura che, oltre a ridonarmi il gusto del thriller, mi ha emozionato tantissimo. Anche un cuore gelido come il mio si è commosso negli ultimi capitoli.
Vorrei che la Tuti proseguisse con le storie di Teresa, Marini e degli altri soggetti conosciuti qui.




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