martedì 5 giugno 2018

Recensione #203 Iron Flowers by Tracy Banghart





Autrice: Tracy Banghart
Titolo: Iron Flowers
Serie: Iron Flowers 1
Editore: DeA
Pagine: 384
Data di pubblicazione: 29 maggio 2018
Trama
Quando non c'è soluzione, l'unica soluzione è cambiare le regole, e a volte bastano due sole donne per farlo.
In un mondo governato dagli uomini, in cui le donne non hanno alcun diritto, due sorelle non potrebbero essere più diverse l'una dall'altra. Nomi è testarda e ribelle. Serina è gentile e romantica e ha sempre desiderato diventare una delle Grazie, una delle mogli del principe. Ma il giorno in cui le due ragazze si recano a palazzo, Nomi come ancella, Serina come candidata Grazia, accade qualcosa di inaspettato che cambierà per sempre le loro vite. Perché contro ogni previsione è proprio Nomi a essere scelta dal principe come sua donna, non Serina... E mentre per Nomi inizia così una vita a palazzo, tra sfarzo e pericolosi intrighi di corte, Serina, accusata di tradimento per aver mostrato di saper leggere, viene confinata nell'isola di Monte Rovina, una prigione di donne ribelli in cui per sopravvivere occorre combattere e uccidere. Per entrambe, la fuga è impossibile e un solo errore potrebbe significare la morte.







Questo libro non rientra proprio tra i miei generi preferiti visto che viene inserito nel fantasy, ma la trama che prometteva un distopico e la cover bella ma ingannevole mi hanno convinta a leggerlo.


Alle donne era proibito leggere.
Alle donne era proibito scegliersi un marito,
un lavoro, un futuro.
Era proibito immergersi in cerca di perle
o vendere beni al mercato
per aiutare la propria famiglia.
Proibito tagliarsi i capelli,
a meno che non fosse un uomo a imporlo.
Proibito pensare al proprio bene.
Proibito scegliere.


Inizio subito con il dire che sono stata “ingannata” dalle due sorelle protagoniste. Ho dato subito per scontato che Sarina sarebbe stata la debole e Nomi la forte.

Serina era stata istruita per essere dolce.
Remissiva.
La sua grazia era stata la sua più grande forza.
Adesso era inutile. Lei era inutile.
Nessuno aveva bisogno della sua abilità con l’arpa
o nella danza o nel ricamo.



La prima preparata da tutta una vita ad essere una Grazia quindi sottomessa e umile per natura, per divenire concubina dell'Erede al trono.



A Viridia, le Grazie erano considerate
il più fulgido esempio di bellezza, eleganza e docilità.
Ciò a cui ogni ragazzina avrebbe dovuto aspirare.



L'altra era presentata come l'elemento più intelligente e ribelle che contravveniva, già da bambina, alle regole imposte, soprattutto alla più importante e proibita: saper leggere. Invece, dopo lo scambio, Sarina rivela tutto il suo carattere deciso e forte, non si lascia abbattere dalla prigionia sul Monte Rovina e combatte dal primo momento contro le ingiuste regole. Tira fuori una tale determinazione che me l'hanno fatta amare.
Al contrario Nomi si rivela infinitamente debole e lagnosa, non riesce minimamente a far uscire un briciolo di coraggio per cambiare le cose. Combattuta solo tra chi le piace di più (o baci meglio...) tra l'Erede Malachi o il fratellino Asa, mentre scoprire che fine ha fatto la sorella, punita oltretutto per colpa sua, rimane un pensiero marginale. Ah sì, devo scoprire dove è stata mandata Sarina, ma fammi sbaciucchiare Asa intanto...
Però ho trovato alcuni aspetti positivi in questo libro. Quello che mi è piaciuto, oltre lo stile scorrevole che mi ha permesso di leggere velocemente il libro, è l'idea centrale della trama: la consapevolezza che l'unione, non la lotta tra loro, permette alle donne di essere più forti e non farsi piegare alle regole ingiuste.
Inoltre tutto il contesto in cui si muovono le due protagoniste è davvero interessante e intrigante. Il loro mondo particolarmente brutale, le scene di combattimento a cui assiste e partecipa Serina, sanguinose e violente, sono descritte in maniera perfetta. Meno entusiasmanti quelle con protagonista Nomi: noiose e lente come lei.
Altra cosa che ho apprezzato è stato il non sapere di chi fidarmi per tutto il libro. I due fratelli Malachi e Asa, ma non solo, mi hanno fatto spesso cambiare idea su di loro.
Tutto sommato non è stata una lettura che mi è dispiaciuta ma andrebbero sistemate alcune cose e spiegate altre, caratterizzati meglio i personaggi, per convincermi completamente.
Naturalmente termina con il solito cliffhanger per cui non mi dispiacerebbe leggere il prossimo capitolo!




Qui sopra il calendario per conoscere l'opinioni della altre blogger coinvolte nel Review Party.












10 commenti:

  1. Questo è un libro che non vedo l'ora di leggere, e aspettavo con ansia che uscisse *___* Anche perché il fantasy è il mio genere preferito! Poi la stupenda copertina fa anche la sua parte ;)

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    1. Non è proprio fantasy. Io non amo il fantasy classico. Questo mi è piaciuto anche se non perfetto.

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  2. anche per me non è proprio un fantasy ma un distopico

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    1. Infatti per me è stato meglio :P anche se vanno limate molte cose

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  3. Ma perché questi cliff? Y_Y Uff... volevo leggerlo, ma adesso non so.. magari aspetto che esca il seguito.

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    1. Meglio meglio... io pure li detesto specialmente se non ho il seguito sotto mano.

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  4. Anche io sono rimasta sorpresa del tag fantasy, è più un distopico, certo solo verso il genere femminile, ma sempre distopico è!

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    1. Infatti di fantasy non ha nulla, neanche un pizzico di magia.

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  5. Il cliffhangher finale...ah che dolore!!! Anche a me è piaciuta di più Serina e all'inizio non l'avrei mai detto.

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    1. Infatti sembrava quella lagnosa invece ha tirato fuori le p... il coraggio!

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