Autrice:
Benedetta Cipriano
Titolo:
Tutti tuoi respiri
Editore:
Self
Data di pubblicazione: 7 giugno 2018
Data di pubblicazione: 7 giugno 2018
Trama
Mi
chiamo Amélie e ho negli occhi il ricordo di una notte senza stelle,
fatta di grida strazianti e di silenzi interminabili.
Lui si chiama Jace ed è stato il mio cavaliere.
Tra le sue braccia ho lasciato che il mondo scomparisse e il dolore si affievolisse lentamente.
Quella notte il mio cuore si è fermato e adesso è immobile, trapassato da una miriade di spilli.
Sanguino, ma non è Jace a curare le mie ferite.
Eppure io lo desidero, lo bramo.
Voglio sentire le sue mani raccogliere pian piano i cocci di una notte che ha frantumato la mia vita.
Voglio dissolvere il tormento perdendomi nel suo sguardo.
Voglio intrecciare le dita nelle sue e sentire il mio cuore tornare a battere.
Mi chiamo Jace e, no, non sono un cavaliere.
Quella notte ho lasciato che Amélie spegnesse il mio dolore.
L’ho avvolta tra le braccia e ho sentito il battito del suo cuore contro il mio petto.
L’ho salvata e sono fuggito.
Eppure oggi lei è qui, pronta a confondermi, e io non posso cedere.
Lei è il ricordo di qualcosa che provo a dimenticare, giorno dopo giorno, e il suo sguardo è in grado di farmi esplodere in mille pezzi.
Il mio cuore è malconcio, le mie canzoni sono aride e le mie note pronte a perdersi nel vento.
Bramo il suo corpo e la sua anima, ma resto immobile e combatto contro quell’unica parte di cuore ancora intatta che, alla vista dei suoi occhi, batte inarrestabile.
Una sola notte li ha avvicinati
Una sola notte li ha spezzati.
Una sola notte li ha uniti, per sempre.
Ma questa non è solo una storia d’amore.
Lui si chiama Jace ed è stato il mio cavaliere.
Tra le sue braccia ho lasciato che il mondo scomparisse e il dolore si affievolisse lentamente.
Quella notte il mio cuore si è fermato e adesso è immobile, trapassato da una miriade di spilli.
Sanguino, ma non è Jace a curare le mie ferite.
Eppure io lo desidero, lo bramo.
Voglio sentire le sue mani raccogliere pian piano i cocci di una notte che ha frantumato la mia vita.
Voglio dissolvere il tormento perdendomi nel suo sguardo.
Voglio intrecciare le dita nelle sue e sentire il mio cuore tornare a battere.
Mi chiamo Jace e, no, non sono un cavaliere.
Quella notte ho lasciato che Amélie spegnesse il mio dolore.
L’ho avvolta tra le braccia e ho sentito il battito del suo cuore contro il mio petto.
L’ho salvata e sono fuggito.
Eppure oggi lei è qui, pronta a confondermi, e io non posso cedere.
Lei è il ricordo di qualcosa che provo a dimenticare, giorno dopo giorno, e il suo sguardo è in grado di farmi esplodere in mille pezzi.
Il mio cuore è malconcio, le mie canzoni sono aride e le mie note pronte a perdersi nel vento.
Bramo il suo corpo e la sua anima, ma resto immobile e combatto contro quell’unica parte di cuore ancora intatta che, alla vista dei suoi occhi, batte inarrestabile.
Una sola notte li ha avvicinati
Una sola notte li ha spezzati.
Una sola notte li ha uniti, per sempre.
Ma questa non è solo una storia d’amore.
Benedetta è riuscita, come per ogni suo racconto, a rubarmi un pezzettino di cuore.
Jace, il protagonista del romanzo, dopo aver scoperto che suo padre non sapeva nulla della sua esistenza decide di partire per Parigi e cercare di incontrarlo. Qui, in un pub rimane affascianato da una ragazza e le offre un bicchiere di champagne. Che probabilità ci sono che i due possano rivedersi? Eppure Amélie gli cade letteralmente tra le braccia in un momento terribile per la storia di Parigi. La ragazza infatti è alla disperata ricerca della sua amica Camille presente al famigerato concerto al Bataclan quel triste 13 novembre del 2015.
Da qui una serie di coincidenze fanno in modo che i due possano re-incontrarsi e innamorarsi, ma non tutto è semplice.
Mi sono piaciuti tutti e due i protagonisti e li ho amati entrami, ma... sì c'è un ma. Se da una parte ho trovato tutti i comportamenti di Amélie, il suo modo di affrontare il dolore per la perdita, più che giustificati, ho avuto qualche piccola difficoltà con Jace. Uno di questi è momento del suo confronto con Hunter che l'ha allevato come fosse un figlio...
Uno
a cui bastano due righe per dimenticare tutto ciò che io e sua madre
abbiamo fatto per lui, che mi guarda come se fossi il peggiore degli
uomini e pretende delle maledette scuse. Sai che ti dico? Scusami,
Jace, se ho sostituito un padre che per te non ci sarebbe mai stato.
Questa
gliel'ho perdonata subito perché ho compreso che la reazione
esagerata era dovuta tutta allo choc.Non mi è piaciuta, proprio per niente, la reazione dell'uomo alla rivelazione della ragazza. Posso arrivare a capire il suo comportamento, ma non riesco comunque ad accettarlo del tutto. La spiacevole situazione non era assolutamente colpa di Amélie. Questo atteggiamento ha fatto in modo che io fossi completamente dalla parte della ragazza. Lo so che la frase e il concetto possano sembrare confusi ma chi ha letto il libro capirà sicuramente a cosa mi riferisco.
Ottimo anche lo sviluppo psicologioco dei personaggi secondari che sono parte integrante ed essenziale della storia.
Belle,
inoltre, le descrizioni di Parigi e New York. Avevo l'impressione di
camminare per quelle strade.
Come
sempre ogni volta che Benedetta mette su carta (o su Kindle) le sue
meravigliose e struggenti storie non mi delude. Il suo stile è
poetico ed è capace, ogni singola volta, a farmi emozionare e amare
i suoi personaggi.
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