Editore:
Nutrimenti
Data di pubblicazione: 27 ottobre 2016
Pagine: 298
Data di pubblicazione: 27 ottobre 2016
Pagine: 298
Trama:
Houston
in Texas. “Herman Marshall guardava di traverso la pioggia.” E’
il personaggio principale. Ha settantaquattro anni. La moglie, Edna,
giace sul letto d’ottone. Sta per morire. Il figlio Billy è già
morto. A diciassette anni di meningite spinale. Arrivano i ricordi, a
ondate, con un continuo ritorno al punto di partenza. Lì, in quella
stanza. Fratello minore maltrattato dagli altri tre, prima base in
una squadra di quasi professionisti, ottimo giocatore di scacchi,
autista di camion, uccisore di nazi in guerra. Una vita in giro a
bere e farsi ragazze, cameriere, puttane, mogli di pastori. E ora è
davanti alla sua Edna ad ascoltare la “rivelazione”. Billy non è
suo figlio ma di un suo amico, Romero, il messicano.
E
ancora il tempo passato che si affaccia, spinge e non da tregua,
frasi in corsivo, dirette, che sfrecciano nella memoria: la
sofferenza del figlio, gli amici, i vecchi che si intrattengono al
Top of the World con la birra che scende a fiumi, le loro stupide
barzellette, le pisciate continue al bagno, qualche figura
particolare tra gli ubriaconi che si lascia dietro una scia di morti,
comprese le tre mogli, i quattro figli e i sei nipoti. E poi Edna, il
suo incontro, l’innamoramento, la passione, la terribile verità,
la voglia della moglie di farla finita. Che sia lui toglierla di
mezzo…
E
via, di nuovo Herman a correre indietro negli anni con il suo eroe
Tom Mix di cui ha visto tutti i suoi film. Tom Mix che uccide tutti
quegli sporchi farabutti e fuorilegge e avrebbe fatto qualunque cosa
per essere come lui; i pensieri e le domande su Dio, sull’inferno e
il paradiso, gli applausi di quando giocava a scacchi, il momento in
cui Edna si concesse a lui per la prima volta, il matrimonio, la
guerra, l’uccisione dei soldati nemici, l’amicizia con il
messicano Romero…
[In
un'intervista del 2015 al New York Times, alla domanda su chi fosse
il suo scrittore preferito di tutti i tempi, Stephen King ha
risposto: Don Robertson. Alcuni anni prima, aveva ospitato nel
catalogo della sua casa editrice questo libro crudo e scioccante,
l'inclemente testamento di un autore dal percorso irregolare,
celebrato e poi trascurato, difficile da classificare, se non
rifugiandosi nella definizione che ne ha dato lo stesso King nella
sua introduzione al romanzo: "Uno dei più grandi scrittori meno
conosciuti degli Stati Uniti".]
Don
Robertson è un autore sconosciuto e mai pubblicato in
Italia.
Finalmente lo ha scoperto la Nutrimenti Edizioni la quale ha, di recente, pubblicato L'ultima stagione e in futuro sono previsti altri suoi scritti. Ne sono lieta perché questo autore merita davvero molto.
Finalmente lo ha scoperto la Nutrimenti Edizioni la quale ha, di recente, pubblicato L'ultima stagione e in futuro sono previsti altri suoi scritti. Ne sono lieta perché questo autore merita davvero molto.
Questo
è un libro potente. E' un romanzo dal linguaggio crudo e dai toni
forti. Una storia, ambientata nella città di Houston, dove viene
descritta l'America della gente semplice, dei camionisti dalla voce
grezza, dall'accento sudista, dei dimenticati. Don Robertson ci
accompagna lungo la vita del protagonista Herman Marshall, dalla sua
infanzia in campagna, alle sofferenze del figlio Billy, all'agonia
della moglie Edna, malata di cancro, passando attraverso migliaia di
miglia percorse lungo le autostrade americane come camionista e gli
anni della seconda guerra mondiale, combattuta in Europa, finché
qualcosa nella testa di Herman fa click.
Ed
è un finale che esplode all'improvviso, inaspettato e in modo anche
abbastanza insensato.
Particolare
la scelta di menzionare non Herman e non Marshall, ma sempre, ogni
volta, Herman Marshall. Nome e cognome. Martellante.
E'
un romanzo molto lento. Ma secondo me è una scelta voluta, come per
dare una "rincorsa" al questo finale devastante.
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