lunedì 30 aprile 2018

Recensione #5 Biancaneve e il cacciatore di Lily Blake by Manuela




Oggi si conclude il primo mese di questa nuova rubrica Tu leggi? Io scelgo!, ideata da Chiara (La lettrice sulle nuvole) e da Rosaria (Niente di personale). Il blog dal quale dovevo trovare un libro era quello di Francesca Verde (Libri, Libretti, Libracci). Scorrendo tra le letture di Francesca, sono stata “attratta” da questo titolo, “Biancaneve e il cacciatore”. Quindi ho deciso di leggerlo, un po’ perché avevo visto il film e mi era piaciuto, un po’ perché amo le favole e anche i retelling delle fiabe. Biancaneve è una delle fiabe della mia infanzia, non la mia preferita, ma sicuramente una di quelle che mi hanno tenuto compagnia da bambina.


Autrice: Lily Blake

Titolo: Biancaneve e il cacciatore
Pagine: 280
Data di pubblicazione: 11 luglio 2012


Trama
Re Magnus è in guerra contro un terribile nemico. Ma armi e battaglie non lo distraggono dal doloroso ricordo della moglie perduta. Di lei gli rimane solo la piccola Biancaneve. Fino al giorno in cui, nella Foresta Tenebrosa, il re incontra una donna bellissima, capace di farlo innamorare di nuovo: la malvagia Ravenna. È la regina del Male, che con le sue arti di magia nera, assorbe dal cuore delle fanciulle l’eterna giovinezza, uccidendole. La prossima vittima è Biancaneve. Ma sotto il candore della pelle e l’ingenuità dello sguardo, la ragazza cela un animo guerriero. Ed Eric, il cacciatore destinato a sopprimerla, si troverà di fronte una donna coraggiosa, affascinante, e decisa a combattere, nonché una banda di nani ribelli che darebbero la vita per lei. La perfida Ravenna ha i giorni contati.





Questa nuova versione della fiaba non ha niente a che vedere con la favola della tradizione dei fratelli Grimm e neppure con la trasposizione cinematografica della Disney. È una storia diversa, dall’atmosfera più gotica, più guerriera, ma l’idea di fondo rimane sempre la stessa. Le due differenze sostanziali sono nel “movente” della regina, che qui si chiama Ravenna e non Grimilde, e nel primo bacio che risveglia la principessa. In questo libro è infatti il cacciatore Eric a destare Biancaneve dal sonno eterno e non il principe azzurro.

Ravenna è mossa dalla vendetta ed è talmente divorata da questo sentimento da non tenere in considerazione neanche il legame con il fratello. Un legame oltremodo morboso e malato, ma tenuto in piedi solo fino a quando le torna utile; nel momento in cui cercare di salvare il fratello rappresenta anche la sua fine, la regina non ci pensa due volte e abbandona Finn a se stesso, condannandolo a morte certa.

Devo ammettere che forse aver visto il film in qualche modo ha “influenzato” il mio approccio. Infatti, prima di tutto, devo dire che questo è uno dei pochi casi in cui il film è migliore del romanzo. Poi però ho scoperto anche il perché: la versione della Blake è la traduzione scritta della sceneggiatura. Già dalle prime pagine ho rivisto nella mia mente le immagini della versione cinematografica, ma con una differenza: la versione stampata non rispetta a pieno il ritmo delle scene del film. In quest’ultimo si vive l’azione, il pathos della fuga di Biancaneve e/o la “caccia” ad opera degli uomini della regina, nel libro questa azione non l’ho assaporata. Sicuramente la versione scritta ha il pregio di farti entrare nei personaggi, ma l’ho percepita molto “distaccata”. La storia narrata mi è piaciuta, ma non sono riuscita a provare empatia con i personaggi, che ho più subìto che vissuto.
Il Cacciatore è forse il personaggio che ho più amato, a farla da padrone è questo dolore che lo pervade completamente, il suo amore senza fine per la moglie Sara, trucidata da briganti. Questo fatto lo ha reso disilluso, perso nel suo dolore, rancoroso. Affoga tutto il suo essere nell’alcool… Poi incontra Biancaneve e qualcosa in lui cambia, ma bisogna aspettare la fine per capire come cambia.

Non era bravo nelle amicizie e nelle relazioni in generale, con tutte le complicazioni che derivano dalla vicinanza e dalla compagnia di un altro essere umano. Era più facile stare soli.

Biancaneve invece è insulsa. Almeno per tutta la prima parte è e rimane una bambina, è cresciuta anagraficamente, ma non psicologicamente… Ci sta pure, ma, essendo lei l’eroina di questo racconto, te l’aspetti un po’ più viva! Per fortuna verso la fine della prima parte si inizia ad intravedere un po’ del carattere impavido che avrebbe dovuto caratterizzarla, coraggio che poi esce fuori, anche se non del tutto, nella seconda parte. Solo quando comprende di essere davvero “predestinata”, Biancaneve allora cambia atteggiamento… Peccato che siamo ormai arrivati al termine del racconto!!! Nell’ultima parte ha l’aspetto dell’eroe, prende sicurezza, il fatto di avere consapevolezza le dona coraggio, forza, speranza…

- La speranza non si spegne mai – sussurrò Biancaneve.

È chiaro che, essendo una favola, la parte da padrone la fa la magia, a cominciare dall’incantesimo pronunciato dalla madre di Ravenna…

Ricorda” gridò “con sangue innocente l’incantesimo è stato lanciato, e solo con sangue innocente potrà essere sciolto.”

allo specchio, unico amico della regina, alla Foresta Tenebrosa. Ma, essendo “magia cattiva”, ha il suo prezzo…

Finn la studiò attentamente. – La magia ha un caro prezzo da pagare – disse infine. Cauto.

E poi c’è anche la parte delicata, rappresentata dagli aiutanti di Biancaneve, gli animali… Sto pensando alle gazze o al cavallo bianco, che l’aiutano nella fuga dal castello; sto pensando ai Nani, che sicuramente non sono i buffi personaggi della storia della tradizione, ma sono comunque simpatici e legati alle fatine buone.

In conclusione posso dire che sono combattuta nel dare una votazione netta, la prima parte mi ha un po’ delusa perché l’ho trovata lenta e poco appassionante, bella nelle descrizioni dell’ambiente, ma nulla di più. La seconda parte è stata più attiva, insomma inizia a venir fuori l’idea di battersi per portare il popolo a vivere nella speranza.

- Ma ora ho capito che non può esserci pace, se altri soffrono.

Sinceramente, non rileggerei questo libro, mi limiterei a vedere il film. Però la lettura è stata scorrevole e ho passato ore in un mondo fatato. Forse è un racconto più indicato per ragazzi.

Vi lascio anche il calendario per recuperare tutte le altre recensioni.



Al prossimo mese con una nuova recensione.



8 commenti:

  1. Io nemmeno sapevo ci fosse il libro. Accurata recensione, brava manueMa

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  2. Non sapevo ci fosse il libro, il film non mi è dispiaciuto forse gli darò una possibilità

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  3. Recensione molto bella, ma penso che non lo leggerò. La storia di Biancaneve non è una delle mie preferite.

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  4. ho visto il film che mi è piaciuto ma ho letto dei libri tratti dalla sceneggiatura e ho avuto il tuo stesso problema. Dispiace

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  5. mmmm non sapevo esistesse il libro, il film mi era piaciuto, ma il libro non lo leggerei vista la tua recensione ;)

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  6. Ho visto il film proprio sabato scorso e l'ho trovato carino. Non sapevo ci fosse un libro però se è tratto dalla sceneggiatura non mi attira molto e la tua recensione conferma questa mia idea.

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