Nella
splendida cornice della manifestazione di Tempo di Libri, si è
svolta la presentazione dell’ultimo romanzo di Sara Rattaro, Uomini
che restano. Dolci ed Io eravamo in primissima fila!!!
La presentazione è stata guidata da Amanda Colombo ed impreziosite dalla lettura di alcuni brani da parte di Alessandra De Luca.
Conversando
amabilmente, Amanda e Sara hanno messo in luce gli aspetti salienti
del romanzo, le caratteristiche dei personaggi e la voce narrante di
tutta la storia: Genova.
La
presentazione è stata un’amabile conversazione tra amiche, quindi
ho deciso di riportare le parti salienti esattamente come si sono
svolte. Ho anche riportato le letture fatte perché sono centrali
nella conversazione, ho inserito anche il numero della pagina, avendo
come riferimento la copia cartacea del romanzo edito da
Sperling&Kudfer.
Amanda
ha aperto la presentazione dicendo che eravamo in questo spazio nella
fiera a parlare di donne, ma anche di uomini, uomini che riescono a
restare anche quando la quotidianità diventa difficile.
Amanda:
Il primo dono di Sara è l’empatia. Entra in sintonia con i
personaggi per far emergere l’io narrante. Permette anche al
lettore di entrare in questa sinergia di sentimenti. Questo porta a
vedere la scrittrice come una di noi, un’amica, una di famiglia.
Per
farci apprezzare questa grande forza empatica della scrittura di
Sara, subito è stata data la parola al romanzo, Alessandra ha letto
alcune pagine del libro. Ci ha presentato Fosca. (Lettura da pag.5
a pag. 7: Era tutto perfetto. […] e la vergogna è piombata addosso
anche a lui.) Alessandra ha letto con una maestria difficile da
descrivere, personalmente ho avuto la pelle d’oca e ho potuto
notare che l’autrice si era commossa.
Sara:
Questo momento è drammatico, questo è un abbandono. L’abbandono
riguarda un dolore e un sacco di altre cose, da rimettere a posto.
Lorenzo decide che quello che resta della sua vita lo vuole vivere
con la parte più vera di sé. È come se dicesse: Siamo arrivati fi
qui insieme, però ora non ci riesco più. E Fosca reagisce, a modo
suo, con la fuga. E infatti scappa e torna a Genova.
Amanda:
Genova è un’altra protagonista della storia.
(Lettura da pag. 21 a pag. 22: Genova. […] con le mie
parole.)
Sara:
E ora è tutto da ricominciare… A Genova i tetti si possono
abitare, qui sul tetto c’è Valeria.
Amanda:
Anche lei vive questo abbandono/cambiamento… anche lei si trova
sola, perché il suo uomo non è riuscito a restare.
Sara:
Genova in questo brano abbraccia le sue figlie spettinate.
Amanda
fa una considerazione generale mettendo in luce che ci sono uomini
che vanno bene nella gioia, ma non nel dolore. Sergio è un uomo che
scappa. Valeria fa una scelta diversa.
Sara:
Valeria fa una scelta “genovese”, quella di resistere. Valeria
affronta le cose cercando di stare bene, forse proprio aiutando
questa sconosciuta che è sul tetto e che piange. Qui non nasce una
amicizia, ma una solidarietà. Forse perché si può parlare senza
filtri. Sono due donne che si riconoscono.
Amanda:
Fosca e Valeria parlano e sono sincere tra loro perché non si
conoscono.
Sara:
Spesso non si comunica con le persone con cui siamo in confidenza.
Nelle famiglie regna un dignitoso silenzio.
Fosca
e Valeria parlano perché si riconoscono. Fosca è la falena
impazzita, Valeria ha la capacità di ridimensionarla.
Amanda:
Valeria è dignitosa nella reazione. Non è sola ha, al suo fianco,
un collega, un amico medico e una famiglia. La famiglia è un punto
di forza per Valeria. Mentre Fosca sceglie di scappare e torna a casa
ben sapendo che i suoi genitori non ci sono.
A
questo punto si inserisce una nuova lettura di Alessandra, una
lettura che pone l’attenzione sulla famiglia di Valeria. (Lettura
da pag. 100 a pag. 101: Nei giorni successivi sono andata a comprarmi
altri foulard […] e di quei sentimenti sepolti sotto silenzio.)
Amanda:
Valeria ha una rete intorno… Alessandro, Fabrizio…il papà. Il
papà è la parte forte, è il più noir. Questi sono gli uomini che
restano.
Sara:
Valeria ha una rete fortissima. Questo dolore però ci fa vedere
quello che abbiamo intorno.
Fabrizio
la trova bella anche ora, Valeria non si aspetta questo. Perché noi
donne facciamo sempre i conti con il nostro corpo.
Il
papà è il vero eroe.
Alessandro
fa il medico per piacere a Valeria, non la sposerà, ma è un uomo
che resta.
Amanda:
Il libro mostra due donne che hanno voglia di combattere.
Sara:
Questo libro andrebbe letto dagli uomini, soprattutto perché così
potrebbero capirci.
Chiaramente,
essendo presenti tante donne e solo pochissimi uomini (ne avevo visti
due, forse tre nello spazio del Caffè Letterario…), questa
affermazione di Sara ci ha fatto sorridere.
Amanda
riprende e parla del Narratore della storia. Fa un cenno al fatto
che, come stile di scrittura, Sara mette sempre a fine capitolo una
parte in corsivo…
Amanda:
Il Corsivo
è il punto della situazione. La vera voce narrante che ricapitola la
vicenda. Questa voce narrante è Genova. (Lettura pag.
236: Mi chiedo se gli uomini […] Io sono la Superba. Io sono
Genova.)
Mi piace rileggere i post dopo la pubblicazione... mi tornano in mente tante cose. In questo caso è stato come sfogliare un album fotografico, mi sono tornate in mente le emozioni provate mentre Alessandra De Luca leggeva, le lacrime di Sara, emozionantissima, e la mia gioia di trovarmi lì con le mie amiche Dolci, Chiara, Laura, Laura (non sono impazzita le Laura erano davvero inflazionate ahahah), Giulia... e poi seduta al fianco di Barbara Fiorio... sì decisamente ero felice e soddisfatta...
RispondiEliminaamo Sara e Amanda è una super presentatrice. L'atmosfera poi... grazie per avermelo fatto rivivere
RispondiEliminaHo capito, porto fazzoletti per tutte!
RispondiEliminaSì, fazzoletti per tutti... ahahah
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