Titolo:
Imagica
Autore:
Clive Barker
Editore:
Sonzogno
Data
di Pubblicazione: ottobre 1992
Pag:
1006
Trama
John
Zacharias, detto Gentle, è un pittore, un falsario e un affascinante
seduttore. C'è però qualcosa di incompiuto nella sua vita: un
perenne desiderio di fuggire dalle cose e dalle persone, una
misteriosa insoddisfazione di sé e degli altri. È una condizione
che lo accomuna a Judith Odell, la donna bellissima e inafferrabile
che più di tutte egli ha amato. Poi un giorno nella vita di entrambi
irrompe Pie'oh'pah'. Pie, agli occhi degli uomini, è un assassino
ridotto a vivere ai margini della società. Ma gli uomini ignorano
che egli rappresenta la chiave d'accesso a meraviglie e misteri
infinitamente più vasti e affascinanti di quelli cui essi sono
avvezzi. Perché Pie sa che la nostra Terra non è che uno dei cinque
Domini in cui è divisa l'Imagica. Solo pochi ne hanno avuto sentore,
ma i loro simili li hanno chiamati pazzi, o maghi, o impostori. Ora
però intere generazioni di poeti, visionari, sognatori stanno per
avere la loro rivincita: si avvicina il solstizio d'estate, il giorno
della Riconciliazione in cui la Terra verrà finalmente riunita agli
altri quattro Domini. Resta da scoprire chi sarà il Grande Maestro,
il privilegiato che prenderà su di sé la terribile responsabilità
di compiere il rito. Per questo Gentle e Jude, guidati da Pie,
s'imbarcano in un viaggio attraverso i Quattro Domini: vedranno i
monti dello Jokalaylau, affronteranno i temibili Nullianac,
conosceranno il potere delle Dee e sperimenteranno le crudeltà
dell'In Ovo, il mondo da incubo che separa l'Imagica dalla Terra.
Soprattutto, scopriranno di dover combattere contro due nemici
spietati: da una parte l'Autarca, il tiranno che vuole che la
Riconciliazione gli apra le porte del dominio sugli uomini;
dall'altra la Tabula Rasa, una società segreta che sulla Terra
persegue e sopprime spietatamente chiunque pratichi la magia. Tutto
questo non impedirà a Pie, a Gentle e a Judith di portare a termine
il loro viaggio e di giungere alla soglia del mistero più grande: il
Primo Dominio, oltre il quale si estende la Città
dell'Imperscrutato.
Barker ci inizia così ad un viaggio incredibile attraverso luoghi dove la certezza cede dinanzi al dubbio e allo stupore, luoghi popolati da creature bizzarre e “lovecraftiane”, alcune volte ripugnanti, altre invece addirittura affascinanti ed eccitanti. E’ il caso, ad esempio, di Pie’ oh’ Pah’, un “mystiff” in grado di plasmare le proprie sembianze secondo il desiderio dell’osservatore, instancabile compagno di viaggio nonché amante dello stesso Gentle. Da notare come questa circostanza riproponga uno dei temi senz’altro cari al genio di Liverpool, ovvero l’amore tra ciò che è umano e ciò che non lo è.
Quello
del viaggio nei mondi paralleli è uno dei temi ricorrenti della
poetica di Clive Barker; risulta evidente anche considerando solo le
sue opere cinematografiche più famose. Ogni horror fan che si
rispetti ricorderà, ad esempio, lo spiraglio che si apre sul mondo
dei supplizianti in Hellraiser (dal romanzo Schiavi dell’Inferno) o
la città sotterranea di Cabal. In altri romanzi (Apocalypse,
Everville, Weaveworld, il ciclo di Abarat) il tema dell’altro mondo
è maggiormente sviluppato, si trova al centro della trama; questo
per Imagica è vero al massimo grado. Per molti degli abitanti
umanoidi dei Domini la nostra vecchia Terra è un paese esotico e
favoloso, come lo è per noi il loro. Copiano le nostre mode,
collezionano i nostri oggetti. È un mondo preindustriale: sanno
produrre veicoli a motore, ma ognuno è costruito e decorato in modo
originale, come un oggetto di alto artigianato. Ci sono città,
villaggi, mari, ospedali psichiatrici. Si incontrano filosofi, rudi
soldati, gruppi di pastori, politici, schiavi della droga, adepti a
sette segrete.
Barker
evita i cliché del fantasy o dell’horror, e si impegna per offrire
al lettore immagini mai viste prima e spunti originali sui grandi
temi: il sesso, Dio, l’amore, la morte. Barker fa sempre trapelare
la sua concezione disincantata e tragica, quasi leopardiana, della
vita: noi esseri umani, alla pari dei demoni familiari, degli Oethac,
dei Mystif, e delle altre creature dei Domini, siamo figure fragili,
confuse, fuorviate dalle nostre passioni, dal nostro egoismo. Solo
l’amore, il sogno e l’avventura possono salvarci e portare nelle
nostre vite un barlume di magia.
Questo
romanzo, che il maestro di Liverpool ha dichiarato recentemente
essere il suo preferito, è probabilmente anche il suo capolavoro.
Imagica è un romanzo meraviglioso ed incredibilmente complesso,
impossibile da riassumere in poche parole. Lo si può “soltanto”
leggere e, leggendolo, amare.
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