domenica 24 febbraio 2019
Recensione #26 Pet sematary di Stephen King by Antonia
Autore: Stephen King
Titolo: Pet Sematary
Editore: Sperling & Kupfer
Data di pubblicazione: prima pubblicazione 14 novembre 1983
Pagine: 432
Trama
In una limpida giornata di fine estate, la famiglia Creed si trasferisce in un tranquillo sobborgo residenziale di una cittadina del Maine. Non lontano dalla loro casa, al centro di una radura, sorge Pet Sematary, il cimitero dei cuccioli, un luogo dove i ragazzi del circondariato, secondo un'antica consuetudine, usano seppellire i propri animaletti. Ma ben presto la serena esistenza dei Creed viene sconvolta da una serie di episodi inquietanti e dall'improvviso ridestarsi di forze oscure e malefiche.
"A volte la morte è meglio..."
Questa è la terza volta che rileggo questo libro.
La prima volta avevo 18 anni e l'ho letto con leggerezza e la smania di scoprire una nuova storia di King, e lo reputai stupendo.
La seconda volta ho voluto riprovare, conoscendone già la trama, con un po' più di maturità. E' stato un duro colpo al cuore perchè mi sono immedesimata nei protagonisti, avendo io stessa un figlio piccolo.
A distanza di anni ho voluto riprenderlo in mano, sperando di avere emozioni nuove e diverse.
Quindi sapevo bene a cosa andavo incontro, ma lo stesso mi sono ritrovata a camminare per il sentiero ben curato dietro la casa dei Creed, nei boschi profondi di Ludlow...
Mi sono resa conto che l'intero concetto del 'cimitero degli animali' sia in qualche modo secondario rispetto alla trama principale, cioè quella in cui i genitori, fanno tutto ciò che è in loro potere, per proteggere i loro figli da tutti i pericoli del mondo, reali e immaginari.
Racconta di cosa succede quando falliscono...
La magia del cimitero non viene mai spiegata chiaramente, le ragioni o le cause della sua esistenza sono vagamente riferite, non è chiaro a nessuno come è nato.
Ma l'aver sorvolato su questo dettaglio non è un errore da parte di King... semplicemente secondo lui non è importante ai fini della storia.
Stephen King ha dichiarato che questo è uno dei libri che lo spaventava di più, mentre lo scriveva. Probabilmente significava così tanto per lui poiché era lui stesso un padre.
In realtà è un libro raccapricciante, ma mentre lo leggevo mi sono resa conto che non erano solo gli eventi della storia a essere percepiti come inquietanti, ma il tema stesso.
Non è l'horror il tema centrale del libro, ma il dolore; ed è una delle cose peggiori del mondo, forse la cosa peggiore.
Il cambiamento nella vita è difficile, ma il cambiamento nella forma della perdita è inimmaginabile. Perdere quelli che ami più di ogni altra cosa al mondo, avere quel dolore, è una grande paura. La vita non sarà mai più la stessa e l'angoscia può essere così dura che ti finisce completamente. A volte fino a farti impazzire.
Pet sematary è un libro duro e sicuramente non è per tutti.
Ma ne consiglio comunque la lettura.
Fino a che punto può spingersi un genitore per i propri figli?
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