Autrice:
Clare MacKintosh
Titolo:
So tutto di te
Editore:
DeA Planeta Libri
Data
di Pubblicazione: 23 gennaio 2018
Pagine:
444 pag.
Trama
Serrato,
appassionante e carico di tensione, So tutto di te è stato per
settimane in testa alle classifiche inglesi, confermando Claire
Mackintosh come una delle voci più efficaci del thriller psicologico
al femminile.
Quando
la sera torni da lavoro. Quando, passo dopo passo, percorri la strada
di sempre. È allora che diventi la sua preda.
E
se un giorno come tanti, tornando a casa in metropolitana, vedessi la
tua foto sul giornale? È quello che accade a Zoe Walker, mamma
quarantenne e divorziata di due figli adolescenti. Quando riconosce
se stessa nello scatto pubblicato nella sezione annunci personali
della Free Press della sua città, Zoe avverte un brivido alla
schiena. Cosa ci fa su quelle pagine l’immagine rubata e fuori
fuoco del suo volto non più giovane, accompagnata da un misterioso,
e inaccessibile, indirizzo web? Ma le brutte sorprese, per Zoe, sono
appena cominciate. Qualche tempo dopo, infatti, sullo stesso giornale
appare la foto di un’altra donna, corredata dalla solita scritta:
quellachestaicercando.com. Pochi giorni e la stessa donna viene
ritrovata morta alla periferia di Londra, strangolata da un killer
senza nome. Adesso Zoe ne è certa: qualcosa di molto sinistro si
nasconde dietro le foto e il sito web che le fa pubblicare. Per il
suo compagno e per la polizia si tratta di coincidenze, opinabili
somiglianze senza significato; ma mentre il conto delle vittime sale
inesorabilmente, l’idea che quella di Zoe possa non essere soltanto
paranoia si fa strada nella mente dell’agente Swift, impulsiva e
abile detective in cerca di riscatto. Serrato, appassionante e carico
di tensione, So tutto di te è stato per settimane in testa alle
classifiche inglesi, confermando Claire Mackintosh come una delle
voci più efficaci del thriller psicologico al femminile.
Quando
ho letto la trama di questo romanzo mi sono subito proposta per
partecipare al Review Party che si stava organizzando. È da tempo,
infatti, che non risco a trovare un thriller che sappia tenermi
incollata al Kindle dalla prima all'ultima pagina. Quindi sono
partita con grandi aspettative che non sono, però, state soddisfatte
in pieno. Mi ha coinvolta? Sì. Mi ha messo ansia? Non del tutto.
Premetto
che il libro mi è piaciuto molto, ma ci sono state alcune cose che
non mi hanno convinto del tutto.
Inizio
col dire che ho trovato l'idea di base della trama davvero originale
e attualissima. In più la protagonista Zoe Walker, davvero ben
sviuppata psicoogicamente, è così ordinaria da essere perfettamente
plausibile. Infatti la parte che più mi ha messo ansia è stato il
pensare che le mie azioni quotidiane, la mia routine giornaliera e
tutte quelle cose che faccio automaticamente possano essere notate da
qualcuno con cattive intenzioni o che voglia farmi del male.
Altro
aspetto che ho apprezzato tanto del libro è quello dove vengono
descritti tutti i progressi che compie il team investigativo. Qui
sarebbe servito, forse, una maggiore caratterizzazione di Nick
Rampello e di Kelly Swift due altri personaggi molto importanti e che
meritavano di più.
Anche
capire chi fosse il responsabile di tutto non è stato facilissimo,
anche se non è stata proprio una sorpresa. L'autrice mi ha portata a
sospettare di tutti, cosa che ho apprezzato tanto, inizialmente di
due soggetti, però quando la cosa è diventata troppo palese ho
detto: no, non possono essere loro. Mi ha meravigliato, invece, il
coinvolgimento di una persona presente nella vita di Zoe, quello non
me lo aspettavo davvero.
Fin
qui tutto bene... Allora cosa non mi ha convinta del tutto?
Soprattutto due cose, per me importanti, che rendono un libro un
ottimo thriller.
La
prima cosa negativa è la lentezza iniziale del racconto. I troppi
episodi della triste vita domestica di Zoe hanno rallentato il tutto
e mi hanno creato alcune difficoltà a ingranare con la storia.
Capisco che era per presentare gli altri personaggi ma ho trovato
davvero noiosi questi primi capitoli. Al contrario nel finale succede
di tutto e di più.
Quando
si è capito chi fosse l'antagonista non gli è stato dato il giusto
spazio e le ragioni dei suoi gesti non spiegata come si deve. Il
colpo di scena finale poi lascia aperte troppe porte che potrebbero
chiudersi con un altro libro.
A
questo punto non era meglio tralasciare alcune descrizioni inutili e
rendere tutto più adrenalinico e ansiogeno?
Seconda
mia perplessità deriva dai capitoli raccontati dal punto di vista
del colpevole. Non mi hanno trasmesso quel disagio e quella paura
che avrebbero reso il libro davvero un buon thriller.
Sicuramente
darò un'altra possibilità a questa autrice.
Qui sopra tutti i blog che stanno partecipando al Review Party.
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