martedì 16 gennaio 2018

Recensione #157 Eppure cadiamo felici by Enrico Galiano


Autore: Enrico Galiano
Titolo: Eppure cadiamo felici
Editore: Garzanti
Data di pubblicazione: 18 aprile 2017
Pagine: 384

Trama
Il suo nome esprime allegria, invece agli occhi degli altri Gioia non potrebbe essere più diversa. A diciassette anni, a scuola si sente come un’estranea per i suoi compagni. Perché lei non è come loro. Non le interessano le mode, l’appartenere a un gruppo, le feste. Ma ha una passione speciale che la rende felice: collezionare parole intraducibili di tutte le lingue del mondo, come cwtch, che in gallese indica non un semplice abbraccio, ma un abbraccio affettuoso che diventa un luogo sicuro. Gioia non ne hai mai parlato con nessuno. Nessuno potrebbe capire.
Fino a quando una notte, in fuga dall’ennesima lite dei genitori, incontra un ragazzo che dice di chiamarsi Lo. Nascosto dal cappuccio della felpa, gioca da solo a freccette in un bar chiuso. A mano a mano che i due chiacchierano, Gioia, per la prima volta, sente che qualcuno è in grado di comprendere il suo mondo. Per la prima volta non è sola. E quando i loro incontri diventano più attesi e intensi, l’amore scoppia senza preavviso. Senza che Gioia abbia il tempo di dare un nome a quella strana sensazione che prova.
Ma la felicità a volte può durare un solo attimo. Lo scompare, e Gioia non sa dove cercarlo. Perché Lo nasconde un segreto. Un segreto che solamente lei può scoprire. Solamente Gioia può capire gli indizi che lui ha lasciato. E per seguirli deve imparare che il verbo amare è una parola che racchiude mille e mille significati diversi.







Si potrebbe inserire questo libro nella categoria degli Young Adult (genere che amo molto), ma è sicuramente uno Y/A con i fiocchi. Sarà perché a narrare la storia è un professore di liceo (che tutti vorrebbeo aver avuto) per cui conosce perfettamente le dinamiche adolescenziali. È veramente abilissimo a descrivere Gioia Spada con tutte le sue imperfezioni, le sue paure e i suoi dolori. Non ho potuto fare a meno di immedesimarmi in lei perché, sotto molti aspetti, mi ricorda me a quell'età.
Oltre alla storia d'amore tra Gioia e Lo, quello che mi ha colpito di più è la vivida interpretazione che fa Galiano di argomenti assai attuali come il bullismo, i problemi familiari, la solitudine tipica dell'adolescenza.



«Se loro cercano sempre di buttarla giù per starsene a galla, lei faccia in modo di salire così in alto che non possano raggiungerla. Durante il tragitto raddoppieranno gli sforzi, saranno sempre più pesanti, ma quando sarà lassù vedrà che piano piano saranno costretti a lasciarla stare.»



Altra cosa che ho apprezzato è il modo in cui l'autore ha iniziato a farmi dubitare su cosa fosse reale e cosa no. A parte Tonia, che già viene detto essere l'amica immaginaria della protagonista, lo stesso Lo mi ha dato da pensare.
Ho adorato il professor Bova. Quanto avrei voluto avere per me e per mio figlio un insegnante così, che riesce a capire i suoi allievi, anche i più elusivi tipo Gioia.



«Le domande sono tutte filosofiche, signorina. Persino la scelta della pizza è una scelta filosofica!»



Interessantissima anche la parte sulle parole intraducibili di cui non conoscevo l'esistenza.

Sono parole che hanno interi mondi dentro, piccole schegge di suono di due o tre sillabe che avrebbero bisogno di pagine e pagine per essere spiegate, ma che vanno lasciate lì, sono intraducibili non nel senso che sia impossibile tradurle bensì nel senso che non lo si deve fare, perché sono bellissime così come sono, intraducibili e misteriose, col loro suono tutto strano eppure musicale, sbilenco e perfetto in una volta.

La storia è appasionante e mi è dispiacito doverla diluire nel tempo a cause delle feste che mi hanno tenuta lontana dal Kindle. E a proposito di ebook: appena finito di leggere il romanzo in questa versione ho voluto avere la mia copia cartacea del libro da poter tenere in libreria e risfogliare quando ne ho voglia.



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