giovedì 7 maggio 2020

Recensione #483 Un giorno tranquillo per uccidere by Marieke Nijkamp



Autrice: Marieke Nijkamp
Titolo: Un giorno tranquillo per uccidere
Editore: Newton Compton Editore
Data di pubblicazione: 18 maggio 2017
Pagine: 288
Trama
10.00 AM
Nell’auditorium di un liceo dell’Alabama, dove sono riuniti tutti gli studenti, la preside conclude il suo discorso con gli auguri per il nuovo semestre.

10.02 AM
Gli studenti si alzano dalle sedie e si dirigono verso l’uscita della sala per tornare nelle proprie aule.

10.03 AM
La grande porta dell’auditorium non si apre, nonostante i ripetuti tentativi.

10.05 AM
Qualcuno inizia a sparare all’impazzata.

54 minuti di terrore raccontati da quattro prospettive diverse. La rabbia cieca e l’assurdo desiderio di vendetta di uno studente, la paura e la lotta per la sopravvivenza dei suoi compagni.



Quello che mi ha spinto a comprare questo libro è stata la trama. Per una rarissima volta, infatti, non è stata la copertina. La sua somiglianza con uno dei romanzi più belli di Stephen King (Ossessione) mi ha incuriosita da subito.
Sembra un giorno come un altro, nel liceo di Opportunity finché, nell'aria, risuonano degli spari.

Il terrore è la nostra forza più grande, perché proviamo paura solo quando abbiamo qualcosa da perdere – le nostre vite, i nostri amori... la nostra dignità.

La narrazione è divisa in POV di alcuni studenti e mostra perfettamente le loro sensazioni, la paura e la preoccupazioni per fratelli e sorelle. Tutto è raccontato in modo vivido e crudo. Mi è piaciuto anche il crescendo della storia, la suspanse che aumenta pagina dopo pagina. Non riuscivo a staccarmi dal libro anche se non stavo affrontando un racconto piacevole. L'atmosfera straziante è descritta davvero bene.

Il dolore è una voragine, sai? È ovunque ed è devastante, consuma tutto ciò che ha intorno. Certi giorni pensi di non poter andare avanti perché l'unica cosa che ti aspetta è la sofferenza. Certi giorni non vuoi andare avanti, perché è più facile gettare la spugna che rischiare di rimanere ferito un'altra volta.”

La cosa che non mi ha soddisfatto del tutto è la caratterizzazione di Tyler. Mentre gli altri personaggi sono sviscerati come si deve. Mi sono affezionata senza problemi a tutti e ho provato una pena infinita per la sorte di alcuni.

non puoi tenere i tuoi cari sempre con te. Non puoi passare la vita sempre nello stesso posto. Il mondo è fatto per il cambiamento. Ma finché custodirai i tuoi ricodi e ne raccoglierai di nuovi lungo la strada, dovunque tu sarai, ti sentirai sempre a casa.

Purtroppo non sono riuscita a entrare in sintonia con quello che, per me, era il soggetto più importante. Si hanno solo degli sprazzi del suo carattere, delle questioni che lo portano a commettere questo terribile gesto nei ricordi dei compagni.

Sapete come ci si sente quando perdi tutto ciò che hai di più caro? La tua famiglia? La tua ragazza? E tutta la città si rivolta contro di te? Quell'arrogante di Tyler. Quell'idiota di Tyler. Quel reietto di Tyler. Adesso sono venuto a reclamare Opportunity. Sono padrone delle vostre vite. E dovrete stare molto attenti.”

Andava tutto approfondito inserendo anche il suo punto di vista. Secondo me avrebbe reso ancora più realistica tutta la vicenda.
Rimane comunque un libro intenso che mi ha colpita parecchio.





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