Buongiorno
oggi sul blog, per l'ultima tappa di questo spettacolare Blog Tour, farò
qualche domanda a Teresa. Prima di conoscere meglio l'autrice qualche
dato sul suo libro.
Titolo:
La leggenda del libro sacro. L'Ondembrah
Editore:
Fanucci
Data
di pubblicazione: 27 febbraio 2019
Pagine:
426
Trama
A Sannoth, mondo incantato abitato da ben nove razze differenti, ogni abitante possiede una scintilla magica chiamata Shinpha. Gli Shannobrah cominciano a usarla solo dopo il compimento del decimo anno di età, nel giorno in cui si celebra il Phatiobrah, la festa che consacra questa iniziazione. Goshda e Fadfra sono gemelli e si accingono a rompere il Grongo, il ‘sigillo blocca magia’, nello stesso giorno. Eppure fatti inaspettati e terribili segneranno una giornata che sarebbe dovuta essere meravigliosa. L’apparizione di una piccola e candida piuma porterà scompiglio tra i presenti e farà sì che i due fratelli seguano destini diversi. Fadfra verrà rapita da Yonah, il sovrano degli Elfi custode di una verità inimmaginabile, mentre a Goshda spetteranno compiti ben più gravosi... Su chi ricadrà la sorte di essere il leggendario Ondembrah, il tanto atteso ‘nono dono’? Solo lui sarà in grado di affrontare la missione più importante: risvegliare i dormienti.
Il primo capitolo di una potente saga fantasy, un mondo magico popolato da creature strabilianti e governato da forze indomabili.
A Sannoth, mondo incantato abitato da ben nove razze differenti, ogni abitante possiede una scintilla magica chiamata Shinpha. Gli Shannobrah cominciano a usarla solo dopo il compimento del decimo anno di età, nel giorno in cui si celebra il Phatiobrah, la festa che consacra questa iniziazione. Goshda e Fadfra sono gemelli e si accingono a rompere il Grongo, il ‘sigillo blocca magia’, nello stesso giorno. Eppure fatti inaspettati e terribili segneranno una giornata che sarebbe dovuta essere meravigliosa. L’apparizione di una piccola e candida piuma porterà scompiglio tra i presenti e farà sì che i due fratelli seguano destini diversi. Fadfra verrà rapita da Yonah, il sovrano degli Elfi custode di una verità inimmaginabile, mentre a Goshda spetteranno compiti ben più gravosi... Su chi ricadrà la sorte di essere il leggendario Ondembrah, il tanto atteso ‘nono dono’? Solo lui sarà in grado di affrontare la missione più importante: risvegliare i dormienti.
Il primo capitolo di una potente saga fantasy, un mondo magico popolato da creature strabilianti e governato da forze indomabili.
Comincio
subito con il ringraziarti per la disponibilità e la pazienza nel
rispondere a tutte le mie domande.
- Quando e come hai cominciato a scrivere? Sei sempre stata sicura di voler diventare una scrittrice? I tuoi familiari, amici ti hanno incoraggiata in questo?
Il
mio percorso di scrittrice è iniziato in un tempo lontanissimo. La
predilezione ad inventare storie ce l’ho avuta fin da piccola.
Credo che l’input sia arrivato da mia madre che, raccontandomi ogni
sera una fiaba diversa tratta dal meraviglioso libro de “Le Mille e
una Notte”, ha innescato in me il moto perpetuo dell’inventiva
che non mi abbandona mai né di giorno e né di notte. Ricordo che
quando avevo 4/5 anni e non sapevo ancora leggere prendevo i fumetti
dei miei fratelli maggiori (soprattutto quelli Disney e Marvel) e, in
base alle vignette che vedevo, inventavo i dialoghi perché nessuno
aveva tempo di leggermeli. Poi con il passare degli anni mi sono
affezionata al lato fantastico della narrativa; non che mi
dispiacessero i romance o i gialli, ma il fantasy crea quella breccia
nella realtà che mi fa sorridere anche nei momenti difficili. In
principio inventavo storie a fumetti, volevo diventare una mangaka,
ma questa mia scelta non è stata mai vista di buon occhio dai miei
familiari e quindi la relegai come hobby. Passavo pomeriggi interi a
disegnare e ogni disegno portava con sé una trama ben precisa. E di
storie così ne ho tante, conservate gelosamente in tanti scatoloni.
Fogli e fogli con appunti, schizzi, disegni e incipit diversi ognuno
protagonista di uno spezzone della mia adolescenza.
Sinceramente
non ho abitudini particolari quando scrivo: mi chiudo nel mio studio,
con l’immancabile bottiglietta d’acqua al mio fianco e riporto su
“carta” il proseguo della storia. Di solito è una full immersion
di 3/4 ore. Però, anche se tutto questo potrebbe risultare scontato,
ti confesso che il “non plus ultra” sarebbe scrivere in piena
tranquillità. Magari il contesto ideale sarebbe quello di un eremo
sperduto su qualche vetta inesplorata. Ma ahimè la realtà è ben
diversa. Sono mamma di tre bimbi piccoli (10, 9 e 7 anni) e quindi le
loro urla e le loro richieste incessanti mi distraggono spesso dalla
scrittura. Nonostante ciò, sono anche il solo ed unico carburante
della mia costanza. Perché è solo loro che devo ringraziare se il
mio romanzo si trova nelle librerie e non in un cassetto a prendere
polvere. I miei figli mi hanno dato il coraggio di tentare, di fare
quello che non ho mai fatto prima: espormi al pubblico. Loro mi hanno
dato il coraggio di lasciarmi alle spalle la mia insicurezza e di
porre il frutto di due anni di lavoro al giudizio esperto di un
prestigioso Editore.
- Molti scrittori affermano che i personaggi, a volte, sfuggono loro di mano prendendo strade non tracciate dall'autore stesso. È capitato anche a te con Goshda e Fadfra?
Sì,
è capitato anche a me. Sia Goshda che Fadfra hanno le loro
peculiarità caratteriali ma, confesso che l’indolenza di Goshda mi
ha dato molti grattacapi. Per lui che rifugge ogni responsabilità e
che è stato cresciuto nella bambagia e nella menzogna scontrarsi con
la realtà è stato a dir poco traumatico. Quindi il cammino che lo
ha riportato ad una sorta di stabilità emotiva è stato giocoforza
lento, perché necessitava di fare un passettino per volta per
metabolizzare per bene quello che gli stava accadendo intorno.
- Il tuo romanzo ha un'ambientazione fantasy davvero ben costruita, nessun particolare è stato trascurato. Cosa ti ha ispirata maggiormente nella creazione di questo mondo?
Ho
tratto ispirazione da tutto quello che mi circonda. L’idea di
ambientare un romanzo in un altro mondo mi ha sempre attratta, ma per
farlo occorreva spingersi oltre. In verità non è stato così
difficile come può apparire, mi sono lasciata contagiare da tutto
quello che avevo a portata di mano (come il mio bel dialetto
napoletano) e mi sono anche divertita nello scoprire di come potesse
essere bello trasformare una parola di uso comune fino a farla
diventare qualcosa di sorprendente. Ad esempio quando inventai i nomi
delle 6 stagioni Ghìlciadeh, Phallfrideh, Themperpideh,
Lumimpideh, Aphadeh e Tiempirpideh se ci fai caso queste sono la
storpiatura delle parole ghiacciato, fa freddo (fà fridd in
napoletano), tempo temperato, luminoso, afoso, tempo piovoso (tiemp
in napoletano). Et voilà utile e dilettevole ben amalgamato!
Qualcuno mi ha criticato la scelta di nomi troppo difficili da
pronunciare (in primis mio fratello quando lesse per la prima volta
il nome del guerriero Loondradh Ofghnagua) ma in un universo così
particolareggiato non potevo chiamare i personaggi Mario o Luigi; di
questo spero converrai con me.
- Un tasto dolente per molti autori. Qual è il tuo rapporto con le critiche negative?
Che
ben vengano anche quelle purché siano fatte da persone che abbiano
letto il libro fino all’ultima pagina. Le critiche quando sono
costruttive sono sempre ben accette. E poi come diceva Oscar Wild
“non importa che
se ne parli bene o male,
l'importante è che se ne parli.”
- Progetti per il futuro?
Cara
Dolce la lista è lunga, da dove devo iniziare? Be’ in primis c’è
il completamento del mio sito personale che a breve sarà online
(www.teresamariadesiderio.it)
e che sto costruendo con l’ausilio del bravo Alessandro Valenzano
che cura per me l’aspetto tecnico. Ho intenzione di arricchirlo di
tante piccole chicche che, sono sicura, i miei lettori apprezzeranno.
Infatti, al suo interno saranno inseriti alcuni contenuti extra
direttamente collegati al mio romanzo come la stesura di alcune
favole tra le quali quella de “La
Sorgente e l’Unicorno”
tratta da “Le
Favole di Trotiah” uno
dei libri presenti nella lista data a Goshda per il periodo
sabbatico/reclutativo di Yhonnadah. Ho già la bozza dell’intervista
a Vassdalk tratta dal cinquantesimo libro della stessa lista citato
da Rarna sempre nel mio romanzo e, ancora la sezione “Chi
è Odne?”,
dove trascriverò gli indizi presenti nel libro che aiutano, chiunque
si fosse posto questa domanda, a districarsi in questo bizzarro
arcano. Accompagnerò il lettore alla scoperta di questo personaggio
misterioso che solo in apparenza non sembra far parte della storia,
ma che in verità ne è un pilastro portante. Ma, per adesso è
meglio fermarsi qui altrimenti rischio di sbilanciarmi troppo.
Ti
ringrazio moltissimo per quest’intervista e mi auguro che la mia
magia contagi, almeno in parte, il tuo vasto pubblico.
Con
affetto,
Teresa
Maria Desiderio
Vi
lascio il link e il calendario con le altre interessanti tappe
riguardanti il romanzo.
– Presentazione
e incipit – La Lettrice sulle nuvole
– Estratti: Letture a pois
– 5 motivi per leggerlo – Il regno dei libri
– Personaggi: Goshda Librintavola
– Personaggi: Fadfra I miei magici mondi
– Ambientazione – Libri al caffè
– Intervista all’autrice Le mie ossessioni Librose
– Estratti: Letture a pois
– 5 motivi per leggerlo – Il regno dei libri
– Personaggi: Goshda Librintavola
– Personaggi: Fadfra I miei magici mondi
– Ambientazione – Libri al caffè
– Intervista all’autrice Le mie ossessioni Librose
Vi
aspetto domani con la recensione su tutti i blog.
Ma che bella intervista!
RispondiEliminaE che bello scoprire di avere le origini napoletane in comune
:D
EliminaInteressantissima intervista Dolci, è stato un vero piacere conoscere meglio l’autrice attraverso le tue domande ❤️
RispondiEliminaGrazie :D
Eliminaè veramente interessante, grazie!
RispondiEliminaGrazie a te per avermi coinvolta
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