giovedì 3 gennaio 2019

Recensione #294 Il silenzio della verità by Simona Liubicich


Libro letto per: Reading Challenge Dalle tre ciambelle Ristorante - Pizzeria
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Autrice: Simona Liubicich
Titolo: Il silenzio della verità
Editore: Self Publishing
Data di pubblicazione: 30 ottobre 2018
Pagine: 261

Trama
Italia, Dolomiti 1962-1985.

Un fatto inquietante sconvolge la pigra amenità di un paesino tra le Dolomiti al confine con l'Austria.
Due ragazzine del posto vengono date per disperse; solo una di loro — Patrizia Montaldo — viene ritrovata dopo tre giorni, in stato confusionale e con un'amnesia che durerà ventitré anni, fino a che i fantasmi del passato, forse reali presenze spiritiche, torneranno a chiedere giustizia svelando segreti inconfessabili e una verità sconcertante.



Era veramente da tanto tempo che volevo leggere qualcosa di Simona, ma finora ero stata frenata dal fatto che lei scriva soprattutto romance storici. Genere che mi piace, ma di cui attualmente non ho voglia di affrontare la lettura. Quando ho saputo che aveva scritto un Thriller l'ho acquistato immediatamente.

Patrizia ed Elisa, due ragazzine dodicenni scompaiono per tre giorni nei boschi delle Dolomiti. Patrizia è l'unica essere ritrovata, ma non ricorda nulla di quei terribili giorni. Elisa viene dichiarata morta anche se non si trova il suo corpo e si suppone che un turista di passaggio abbia aggredito e tenute prigioniere le due bambine. Quando Patrizia torna alla cittadina natale, dopo alcuni anni, iniziano a succederle strani e inquietanti avvenimenti.
Ottima la caratterizzazione di tutti i personaggi: dalla protagonista Patrizia al marito Alessandro; dai genitori di lei alla maestra in pensione. Tutti sembrano nascondere grandi segreti. Mi ha incuriosito molto anche il commissario incaricato delle indagini e non mi dispiacerebbe leggere altro su di lui.
Il libro è davvero ben scritto e l'ho praticamente divorato in pochissimo tempo. La storia raccontata nelle sue pagine è intrigante, piena di mille risvolti e colpi di scena che non mi permettevano di interrompermi.
Ho dubitato di tutti i soggetti della storia, a parte la figlioletta di Patrizia, solo perché non era nata in quel periodo, e ogni volta che voltavo pagina mi veniva spontaneo puntare il dito verso qualcuno. Non ho capito, fino alla fine, chi ci fosse dietro il tutto e, alla resa dei conti, ne sono rimasta sconvolta. Non me lo aspettavo per niente! Questo è sicuramente l'aspetto che ho apprezzato maggiormente del libro in questione e dei thriller in generale.
Non da meno ho adorato le varie descrizioni dell'ambiente dolomitico. Avevo spesso i brividi di freddo al pari della protagonista (non era normale visto che nella stanza dove leggevo la temperatura era di 26 gradi). Brividi dati anche dalle impressionanti scene con il fantasma di Elisa...
Per me, un buonissimo primo approccio con lo stile narrativo di questa autrice che voglio continuare a leggere.



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