giovedì 6 ottobre 2022

Recensione #860 L'impero del vampiro by Jay Kristoff

 

Buon giovedì, sul blog, vi parlo del secondo libro a 5 stelle letto a Settembre. Si tratta del primo capitolo di una nuova trilogia fantasy a opera di Jay Kristoff.


Autore: Jay Kristoff

Titolo: L'Impero del Vampiro

Serie: Empire of the Vampire #1

Editore: Mondadori

Data di pubblicazione: 7 settembre 2021

Pagine: 720

Trama

Sono passati ventisette lunghi anni dall'ultima alba.

Per quasi tre decenni, i vampiri hanno mosso guerra all'umanità; hanno costruito il loro impero eterno, a costo di demolire il nostro. Ormai, solo poche minuscole scintille di luce resistono in un mare di oscurità.

Gabriel de León, metà uomo, metà mostro e ultimo dei Santi d'argento – confratello nonché una delle migliori spade del sacro Ordine d'argento, dedito a difendere il regno dalle creature della notte –, è tutto ciò che si frappone tra il mondo e la sua fine.

Imprigionato dagli stessi mostri che ha giurato di distruggere, è costretto a raccontare la sua storia. Una storia di battaglie leggendarie e amore proibito, di fede perduta e amicizie trovate, della guerra del Re Sempiterno e della ricerca dell'ultima speranza rimasta all'umanità.

Il Sacro Graal.




Che io ami Kristoff ormai è un fatto assodato. Mi piace tantissimo il suo stile crudo, cattivo e i personaggi imperfetti che crea.

L'Impero del Vampiro è la storia di Gabriel De Leòn, un mezzosangue (Sanguepallido) nato da un vampiro e un'umana. Tenuto prigioniero da Jean Françoise, un vampiro puro, è costretto a narrare la sua storia.

Kristoff si avvicina, con questo romanzo, a un genere che io stessa ho scoperto da poco denominato Grimdark. Più precisamente è un sottogenere del Fantasy dove gli eroi non sono quelli senza macchia e senza paura, ma quelli più umani e pieni di difetti e si muovono in un'ambientazione cupa e tetra.


Il mondo ha bisogno di uomini cattivi, ragazzo. Teniamo i mostri fuori dalla porta.


Quello che mi è piaciuto tantissimo di Gabriel è proprio il suo essere umano. Lo conosciamo a 15 anni, quando viene prelevato dalla sua casa natale e trasportato nel monastero di Santa Michon, per imparare ad essere un Santo d’Argento. Il quindicenne Gabriel, credente fin nel midollo, inizia proprio in questo luogo, entrando in contatto con persone differenti, situazioni particolari, ad avere i primi dubbi sugli insegnamenti della sua fede.


Voi sant'uomini. Figli di Dio. Ci legate con l'argento, ci prosciugate del nostro sangue e osate chiamare me parassita!


Kristoff ha fatto una descrizione meravigliosa di questo suo protagonista rendendo credibile anche la sua evoluzione. Per me non sarà mai allo stesso livello di Mia di Nevernight che ho amato e amo alla follia, ma sicuramente il Leone Nero vi si avvicina molto.

Ben caratterizzati anche i personaggi secondari che si fanno amare e odiare a seconda delle situazioni e dei loro comportamenti. Tra questi ho preferito Dior.

Un tema importante di questo romanzo è sicuramente la fede. Una fede vissuta dai Santi d'Argento con cieca e assoluta obbedienza. Ciò non è mai una cosa positiva perchè rende ciechi e bigotti i suoi fedeli. A volte dimostrando più cattiveria e meno pietà dei cosidetti cattivi.


E allora mi domandai: dal peccato poteva venire il bene?

E in tal caso, come poteva essere considerato peccato?


L'ambientazione è esattamente come mi aspettavo da questo romanzo: cupa, grigia e facilemente immaginabile.

Lo stile di Kristoff, per me, è sempre magnifico anche se capisco che non possa piacere a tutti. Personalmente ho adorato ogni momento di questo libro, anche quelli in cui l'autore si è rivelato un vero ba***do. Non si smentisce mai! D'altra parte è proprio per questo che io lo amo moltissimo. Non ha pietà per i suoi personaggi che uccide senza rimorso e per il lettore che ogni volta subisce un colpo al cuore.

Ora, mentre Kristoff, proprio in questi giorni è in giro per l’Italia, io sono qui in fremente attesa del prossimo capitolo di questa nuova serie. 






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