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Buona
domenica, arriverà il mio amato caldo? Ieri qui pioveva manco fosse
autunno... Oggi voglio incuriosirvi con un libro che HO VINTO. Il nuovo
romanzo di Alice Basso con protagonista Vani Sarca (ma solo io ci
vedo la
Libridinosa
in lei?)
La
rubrica nasce da un'idea del blog Il
profumo dei libri.
Non
ditelo allo scrittore di Alice Basso
PROLOGO
SETTEMBRE
1997
La
classe reagisce con un brusio variegato. Nessuno risponde, ovvio,
perché la prima regola in una classe di tardoadolescenti che stanno
mettendo alla prova il professore nuovo è fare muro. Occorre
consultarsi internamente prima di stabilire se dargli o no la
soddisfazione di rispondere. Funziona così da quando Noé mise a
sedere Cam, Sem e Jafet accanto alla gabbia delle giraffe e cercò di
iniziarli alla geometria, e funziona così anche se i Cam, Sem e
Jafet di turno sono i ventiquattro diciassettenni della seconda b,
che di solito si stanno sulle palle a vicenda e passano gli
intervalli a bisticciare a gruppi. Ma fare muro davanti al nuovo prof
è più importante, è un’union
sacrée.
Perché non vorremo mica che poi si senta autorizzato a interrogare
in questa maniera barbara per tutto il resto dell’anno, senza
fissare giorni né niente, sparando domande a caso nel mucchio.
«Coraggio.
Lo sapete, ma non sapete di saperlo», dice il professor Reale, che,
per la cronaca, è un tizio minuto, non altissimo, con la faccia
gentile e un cardigan che di certo non è mai stato avvistato sulle
passerelle della settimana della moda.
1)
“No, non è vero, non lo sappiamo e basta; voi adulti siete così
odiosi, pensate sempre di conoscere quello che abbiamo dentro”;
3)
“Perché mai dovremmo saperlo? Ah, per fisica, ci scommetto. Ce
l’avranno detto a fisica e noi sicuro che ce lo siamo perso.
Perfetto, così ora il nuovo prof d’inglese farà la spia e saremo
nella merda pure con la prof di fisica”.
Il
professore nuovo sembrerà anche un tipino innocuo, ma quella di
fisica è un sanguinario ufficiale della Wehrmacht, quindi qualcuno
comincia a ventilare la possibilità di ammutinarsi e dare la
risposta. Se non fosse che proprio non la sa.
Un
pipistrello enorme oppure un vampiro in miniatura. Una cosa a forma
di adolescente ma tutta nera e lucida e chiusa su sé stessa come un
origami di vinile. La cosa si sente osservata, tira su la testa e si
dispiega pian piano, rivelandosi per una ragazzetta dai capelli
corvini, rossetto viola, occhi incatramati e un gigantesco
impermeabile nero, con un libro aperto davanti.
«Carino.
Datato, ovviamente, ma ha i suoi numeri. Mi piace il modo in cui
tutti gli eventi straordinari vengono spiegati razionalmente.»
«Anche
a me», dice Reale. «Ho sempre trovato buffo che l’inventrice del
romanzo gotico fosse in realtà una lucida smascheratrice di fenomeni
soprannaturali. È come se si prendesse un po’ gioco di tutti noi.»
Aneddoto: inizio a leggere questo libro, arrivo alla fine di questo capitolo, prendo il telefono e scrivo ad Alice: "Quale dei miei professori del liceo hai corrotto per scrivere questo capitolo?".
RispondiEliminaQuindi, tesoro, non hai le traveggole, io sono una Vani Sarca nata ed è stupefacente come Alice sia riuscita a creare un personaggio così prima ancora di conoscermi!
Come ti ho detto, la prima volta che ho conosciuto Vani ho detto subito che era la mia Divina!
Eliminapoveri prof della divina! penso che siano rimasti traumatizzati! :)
EliminaSicuramente ahahahhha
EliminaChe simpatiche che siete!
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