mercoledì 28 febbraio 2018

Tbr Marzo 2018 e Recap febbraio 2018


Anche per questa volta il post esce a fine mese... chissà che non diventi un'abitudine. La lista dei libri che mi accingo a leggere a febbraio è leggermente aumentata benché mi fossi proposta di non mettere più di 10 libri. Vediamo se riuscirò a terminarli tutti. Ci sono anche un paio di rimanenze del mese scorso.



  1. Il padrone by Tiffany Reisz
  2. Il ritorno by Tiffany Reisz
  3. Infinito stupore by S. M. May
  4. L'esercito dei 14 bambini by Emmy LayBourne
  5. La mossa del principe by C. S. Pacat
  6. La poesia dell'anima by Patrisha Mar
  7. Lily by Monica Murphy
  8. Paper Crow by Erin Watt
  9. Paper Heir by Erin Watt
  10. The chemist by Stephenie Meyer
  11. Uomini che restano by Sara Rattaro



Febbraio, mese corto, è stato meno abbondante di letture e non tutte positive come per gennaio. Qualche delusione ma anche il primo libro a 5 stelle dell'anno.




Cuori in prigione di Yamila Abrahams
L'innocenza di Tiffany Reisz
La donna che annusava le librerie di Kempes Astolfi
Il gioco di Tiffany Reisz
Lovefor ever di Jay Cronwover
Fandom di Anna Day

Al termine

Ogni piccola bugia di Alice Feeney

In lettura
Rose by Monica Murphy

Rimandato al mese prossimo
Il padrone di Tiffany Reisz




martedì 27 febbraio 2018

Recensione #1 Matrimonio di convenienza di Felicia Kingsley by Manuela



Questo è il primo appuntamento (per me) con questa rubrica. Come ci sono finita? Semplice, ormai Dolci, Chiara e ultimamente anche Laura mi stanno coinvolgendo in un sacco di iniziative interessanti e divertenti.
Non sto a spiegare questa rubrica come nasce perché lo ha già fatto benissimo Dolci nel suo post all’inizio del mese, però vi racconto perché ho scelto questo libro. Il tema di questo mese è Un libro ricevuto a Natale.
Come avviene a molti amanti dei libri e del piacere di leggere, difficilmente qualcuno mi regala libri. Mi piacerebbe molto ricevere sotto l’albero di Natale un buon libro, ma i miei amici e parenti hanno sempre paura di scegliere il libro sbagliato, quindi mi sono ridotta a “suggerire” velatamente ciò che vorrei leggere. Così è successo con questo romanzo “Matrimonio di convenienza”, ma siccome nessuno ha raccolto il mio suggerimento, me lo sono auto-regalato.

Autrice: Felicia Kingsley
Titolo: Matrimonio di convenienza
Editore: Newton Compton Editore
Data di pubblicazione: 13 aprile 2017
Pagine: 353

Trama
Jemma fa la truccatrice teatrale, vive in un seminterrato a Londra e colleziona insuccessi in amore. Un giorno però riceve una telefonata dal suo avvocato che potrebbe cambiarle la vita: la nonna Catriona, la stessa che ha diseredato sua madre per aver sposato un uomo qualunque e senza titolo nobiliare, ha lasciato a lei un’enorme ricchezza. Ma a una condizione: che sposi un uomo di nobili natali. Il caso vuole che l’avvocato di Jemma segua un cliente che non naviga proprio in acque tranquille: Ashford, il dodicesimo duca di Burlingham, è infatti al verde e rischia di perdere, insieme ai beni di famiglia, anche il titolo. Ashford è un duca, Jemma ha molti soldi. Ashford ha bisogno di liquidi, Jemma di un blasone… Ma cosa può avere in comune la figlia di una simpatica coppia hippy, che ama girare per casa nuda, con un compassato lord inglese? Apparentemente nulla… Il loro non sarà altro che un matrimonio di convenienza, un’unione di facciata per permettere a entrambi di ottenere ciò che vogliono. Ma Jemma non immagina cosa l’aspetta, una volta arrivata nella lussuosa residenza dei Burlingham: galateo, formalità, inviti, ricevimenti e un’odiosa suocera aristocratica. E a quel punto sarà guerra aperta…


Se avete voglia di un romanzo leggero, divertente, di puro intrattenimento, questo è il libro giusto.
Jemma e Ashford appartengono a due mondi opposti. Lei viene da una famiglia che vive ancora nel mondo dei “figli dei fiori”, lui è il dodicesimo duca di Burlingham. Hanno però uno bisogno dell’altra: lui ha bisogno dei soldi di lei, mentre lei del titolo di lui per ereditare i suoi soldi. Il loro avvocato propone un matrimonio per combinare le due esigenze. La loro convivenza all’inizio è un po’ “stridente”, piano piano però le cose cambiano per entrambi…
La storia in sé è molto semplice, ma è scritta in modo divertente, piacevole e scorrevole che diventa puro svago. Trascorri le ore ridendo delle battute ironiche, dei siparietti tragicomici, degli equivoci basati sulla diversità di classe sociale. Nella prima parte il romanzo è molto comico, poi diventa di una dolcezza, di un romanticismo che fa sognare, senza perdere il tratto spassoso.
Jemma mi è piaciuta da subito, ama i suoi genitori incondizionatamente e fa di tutto per aiutarli. Ash all’inizio mi risultava antipatico, ma piano piano mi sono affezionata a lui. I miei preferiti però sono Harring e Cécile. Harring è il migliore amico di Ash, è un play boy incallito e pilota di formula uno, Cécile è invece una nobildonna poco accettata dalla società aristocratica. Questi due si punzecchiano in continuazione, fanno davvero scintille, non vogliono ammettere che tra di loro ci sia qualcosa di diverso, un sentimento più profondo. Devo ammettere che mi piacerebbe leggere un romanzo con loro due come protagonisti. Il personaggio che ho più detestato è Portia, la ex.
Non avevo mai letto niente di questa autrice, sono felice di averlo fatto perché ha uno stile semplice, divertente e coinvolgente. La storia è narrata in prima persona con i due punti di vista, quello di Jemma e quello di Ashford, tranne l’ultimo capitolo raccontato dal pov di Delphina.
L’Epilogo invece è impersonale, è il resoconto di come finirà la storia di tutti i protagonisti.
Un libro che mi ha permesso di svagami, di lasciare le “preoccupazione” della giornata, insomma la storia di Jemma e Ashford mi ha permesso di “staccare la spina”. Confesso che ero talmente persa a ridere e divertirmi delle situazioni tanto assurde da essere comiche, che per due volte ho letto fino alle tre di notte… e non me ne sono pentita. Dunque se avete bisogno di allentare la tensione della giornata, sognate tra le pagine di questo romanzo.

Per voi il calendario per poter leggere tutte le altre recensioni delle partecipanti!


Buone letture.




lunedì 26 febbraio 2018

Presentazione di Il regno del male di Sandro Ristori





Lunedì 19 febbraio 2018 a Roma presso “LaFeltrinelli” nella Galleria Alberto Sordi si è tenuta la presentazione del libro “Il regno del male” di Sandro Ristori. 



La presentazione è guidata da Marco Di Marco e arricchita, impreziosita, dalla lettura di alcuni brani fatti da Berta Filacchione.



La presentazione è stata divertente, un dialogo inizialmente a due tra Marco Di Marco e Sandro Ristori che poi ha coinvolto anche il pubblico. È stata condotta in maniera frizzante, con battute scherzose tra i due uomini, insomma uno stile giovane come è l’autore. Prima di iniziare la presentazione l’autore ha invitato alcuni spettatori (tra cui io!!!) a legare al braccio una fascia bianca dicendo che in seguito sarebbe servita.
La presentazione è stata aperta con la lettura di un brano, Berta ha introdotto tutti alla storia partendo dalle primissime pagine, catapultandoci in un mondo fantastico…
La donna morì quel giorno, e il duca tornò a regnare, e cercò di dimenticarsi della donna e dei figli. Ma non ebbe altri discendenti, perché era ormai vecchio. E quando divenne debole e cadente, il duca confinante scatenò il suo esercito contro di lui, prese tutte le sue terre, le donò ai propri figli, e rinchiuse il vecchio, che ormai non era più duca, in una torre nel suo castello. E fu allora che il vecchio capì. Capì che la maledizione esisteva davvero, ma non era colpa della ragazza dai capelli d’oro.”
La lettura del brano ci ha trascinato direttamente nel cuore del romanzo. Ci ha già parlato del “segno”.
Marco: Questo romanzo di Ristori è un romanzo rutilante, questa è la parola che mi è venuta in mente leggendolo. È un romanzo corale che si sposta per tutta la geografia dell’intero regno e fa parlare tantissime persone, sono un grande coro. “Il regno del male” è il primo episodio di quella che sarà una saga. Questo libro ha la capacità di trascinarti dentro e di voler continuare a leggere. È una storia che ha risvolti inaspettati, più piani di lettura. Questo libro più che un libro fantasy è un libro metaforico, fatto di simboli, metafore. È un libro che finisce, ma in realtà non finisce…
Sandro: … finale apertissimo.
Marco: Questa sera però non vorrei parlare del libro, ma parlare più che altro dell’ambientazione, del contesto in cui gli eventi si svolgono.
Sandro: Scelta saggia perché se parlassimo del romanzo rischieremmo di perderci nelle trame e sotto-trame di questa storia e avremmo bisogno di due giorni per parlarne.

Marco: Vorrei parlare però delle atmosfere del libro, perché Sandro è capace di restituirci tutte le vere atmosfere che si respirano in esso. Il romanzo cambia in continuazione, c’è la fiaba, ma ci sono momenti divertenti, momenti sensuali, scene crude e terrificanti… La scrittura di Sandro è fatta di tante “sfumature”.
Prima però parliamo della scrittura: questo è un libro che hai scritto, perché…

Sandro: Il libro l’ho scritto sostanzialmente perché ce l’avevo. Il racconto è nato quando ho sentito la storia raccontatami da due amiche, quindi un fatto vero, mentre mi raccontavano l’episodio… ho visualizzato tutta la trama, quindi a quel punto, avendo la vicenda intera in testa, mi sono detto perché non raccontarla

Spero di essere riuscito ad adeguare alla materia trattata un tipo di scrittura, regolare lo stile alla scena raccontata, restituire una scrittura adatta al punto di vista, allo stato d’animo e all’atmosfera.

Marco: È un libro che per molti versi fa parte del filone più contemporaneo del fantasy, vorrei non usare questa etichetta ma in realtà questa definizione ritorna…

Sandro: … diciamo che è l’etichetta più comprensibile, perché in realtà non sarebbe nemmeno un fantasy classico.



Marco inizia a parlare in generale della geografia del Regno, ponendo l’accento su tutte le loro caratteristiche. Chiaramente è un regno in Decadenza, con il Duca della I Regione del Regno che fatica a tenere il comando. A questo aspetto geografico sono affiancate la peste, la fame e i barbari… Sandro inquadra l’aspetto storico. La situazione storica è molto drammatica, è il momento in cui si distrugge per poi creare le nuove regole. Il periodo storico a cui si fa più riferimento è la Caduta dell’Impero Romano. Marco fa notare che se è vero che tutta la parte storica sia immaginifica ha però dei richiami con la storia attuale.
Marco e Sandro continuano a parlare del romanzo dando risalto all’importanza del territorio. Quindi si soffermano a descrivere la XIII Regione e quindi la zona delle Grandi Paludi.
Sempre conversando a due, Sandro e Marco parlano del fatto che il romanzo non ha un protagonista specifico, ma c’è una coralità di personaggi.

Sandro: Il mio obiettivo era proprio questo, costruire una storia in cui tutte le voci avessero pari legittimità. In cui tutti i protagonisti fossero delineati nei propri sogni e nelle proprie personalità. Senza dare alcun giudizio di valore.

Berta quindi legge il brano in cui viene evidenziato il segno su Coral e Kausi. Durante la lettura vengono spente le luci e si svela il significato delle bende bianche… alcune di queste bende (non la mia ahimè!!!) rivelano un “segno” luminoso, bene questi tre fortunati riceveranno una copia omaggio dell’autore… Questo gioco dà l’occasione all’autore di parlare del segno. Del valore che il segno ha nel Regno. È un segno di segregazione, quasi il corrispettivo della peste, è un segno di infamia. Da qui si parla dell’aspetto importante della religione. Nel romanzo c’è una religione istituzionale e poi una religione sotterranea che diventa invasiva.

Sandro: Mi interessava molto il tema della religione e per questo ho voluto inserirlo. Ho dato spazio alla religione con un dialogo filosofico. La religione è molto precisa, con una gerarchia precisa e con un ordine sociale. Un religione che si basa sui misteri svelati. È una religione stabile per tempi stabili, il problema è che questo non è un tempo stabile ed è per questo che la religione sta perdendo il suo potere. Il Dio doppio di questo romanzo è un dio della guerra, è un dio con la spada. È un dio violento per tempi violenti. La religione inizialmente andava bene perché dava risposte che la plebe si aspettava, ma quando i tempi cambiano la gente non segue più quella religione, che non può dare risposte certe. Le vecchie certezze crollano e il nuovo avanza.

Marco: Per tutta questa presentazione ho provato a dire che questo libro ha diversi livelli di lettura. E si rifà a cose che noi sentiamo vicinissime, che poi è un meccanismo classico raccontare l’attualità attraverso periodi storici diversi. Io non posso non notare che il declino del regno rappresenti la nostra decadenza…

Sandro: … speriamo di no!

Marco: Dipende da come andrà a finire la tua storia… Però guardando i regnanti e il loro disinteresse verso il vero comando, sono persone che vogliono solo il comando, sono persone capaci ma non hanno voglia di occuparsene, sono in tutt’altre faccende affaccendati… è una cosa che ti è venuta inconsciamente? O hai voluto rappresentare la realtà?

Sandro: In realtà io ho usato una sola regola, tutto ciò che mi interessava l’ho scritto. Ho voluto parlare di tutti gli spunti che mi stavano a cuore. La situazione politica attuale c’è nel libro, non puntualmente però c’è… Nel romanzo, la politica perde l’idea che la sosteneva, senza più l’ideologia che la sostiene è solo un promettere.

Benché la presentazione sia stata lunga viene dato ampio spazio alle domande dei presenti. Chiaramente io già mi ero fatta riconoscere all’inizio, ancor prima della presentazione quando Federica mi ha presentato l’autore, infatti lo avevo avvisato che avevo un po’ di domande. Quindi quando Marco ha chiesto chi volesse fare domande Sandro mi ha guardato e ha detto: C’è una ragazza (e qui non posso che ringraziarlo per non avermi definito vecchia babbiona) che ha una decina di domande già pronte.

Perché il tuo romanzo ha proprio questa caratteristica grimdark, come mai ti sei spinto verso questo stile?
Sandro: Lo stile è quello che mi è connaturato, non avrei potuto scrivere in nessun altro modo, la storia che mi si è presentata agli occhi era questa e non la si poteva rappresentare in nessun altro modo, se l’avessi edulcorata non sarebbe venuta una cosa accettabile.
Fra i tanti personaggi del libro, benché tu non abbia dato giudizi morali, ce ne è uno preferito? Uno in cui ti identifichi?
Sandro: Identifico… no, perché sono tutti personaggi, chi più chi meno, abbastanza disgustosi. Il personaggio che mi sta più simpatico forse è Fagin (il traghettatore che accompagna i malati di peste dentro le paludi), mentre il personaggio più positivo forse è Loki.
La religione nel libro non ha una connotazione positiva, però è molto importante. Si intreccia molto con la politica, ogni riferimento è puramente casuale? Da quello che fin qui avete detto sembra di capire forse no…
Sandro: In questo rispecchia molto quello che penso.
Le mappe le hai ideate tu? Quanto sono importanti per te?
Sandro: Le mappe non le ho ideate io, ho collaborato con un disegnatore molto bravo, Fabio Piacentini. Mentre scrivevo il libro pensavo proprio, come farò a spiegare io come voglio questa cosa all’illustratore… e lui miracolosamente riusciva a cogliere l’idea e mi rimandava la mappa proprio come mi serviva. Sono molto importanti sia per me sia per il lettore, ecco perché ho voluto metterle all’inizio di ogni capitolo. Avevo il sospetto che il lettore potesse perdersi, che si potesse smarrire nel filo del discorso e quindi una connotazione spaziale era importante darla. E poi anche per me perché ti garantisco che non è facile ricordarsi come si chiama quella città, dove abitano questi, cosa fanno questi altri… Un riferimento mi serviva assolutamente.
Sandro termina dicendo che questa saga sarà una tetralogia, quindi si prospetta un lavoro molto lungo.
Quindi finita questa “chiacchierata”, Sandro ha firmato le copie del romanzo.



Firmando mi ha chiesto per quale blog stessi preparando il post e quindi ho fatto il nome della mia amica Dolci che non era presente all’evento. Io ho chiesto a Sandro di non dedicare il libro a me, ma a mio marito e a mio figlio Massimiliano che sono amanti del genere più di me. E ho fatto bene, appena tornata a casa ho dato loro il romanzo con l’augurio di buona lettura scritto da Sandro e mio figlio mi ha subito detto: Lascia lì che ora me lo leggo. E per “giovani lettori crescono”… ha annusato le pagine e guardato le mappe, ha tolto la sopra copertina e chiesto un segnalibro… dopo un giorno era già a pagina 100!!!
Nota: personalmente non ho letto il libro (Massimiliano mi sta dicendo che è molto bello, che lo prende molto), quindi per le domande che ho posto a Sandro devo ringraziare Chiara Ropolo (La lettrice sulle nuvole) che ha letto il romanzo in anteprima e che ha gentilmente “concesso” a me di presentare le sue curiosità. Spero di essere stata all’altezza del compito.



domenica 25 febbraio 2018

Segnalazione Cuori in vetta di Ledra





Buona domenica oggi voglio farvi conoscere il nuovo libro di un'autrice che sa creare storie leggere e divertenti!

Autore: Ledra
Titolo: Cuori in vetta (Serie I _Piloti – Prequel)
Genere: F/M - Romance
Editore: Self-published
Formato: ebook e cartaceo
Prezzo: 0,99 €
Dove acquistarlo: Amazon e in tutti gli store dal 6 marzo



SINOSSI CUORI IN VETTA – Prequel di Puzzle di cuori, vincitore del Kobo Contest, distribuito in tutte le librerie Mondadori

Di ritorno a Canazei, Anna tutto immagina tranne che dovrà aiutare i genitori con la loro attività, l’albergo di famiglia. Stufa di non avere un attimo di riposo, non ha idea di quello che l’aspetta. L’incontro con Mark, aitante pilota dell’aeronautica danese, sarà in grado di sconvolgerle i sensi e mettere in discussione tutto ciò in cui credeva. Dal canto suo, anche Mark, in riposo forzato, prova qualcosa per la ragazza che prepara le colazioni e che sembra diversa da qualsiasi altra lui abbia mai conosciuto. Lei lo sfida, lo sconvolge, e questo incrina la sua convinzione di non volersi legare a nessuno.

Tra situazioni divertenti e buffe, i due protagonisti di questa storia si ritroveranno a provare sensazioni uniche, che solo l’amore, quello vero, può dare, a dimostrazione che un sentimento come questo, non si cerca, non si trova, ma semplicemente accade e, quando succede, può sbaragliare qualsiasi tipo di piano, arrivando a far sentire due persone in cima al mondo.


L’ Autrice

Con Delos Digital ha pubblicato il racconto Il Ladro e L’abete perfetto.
Con Alcheringa edizioni è uscito sia in cartaceo che in ebook Foulard e... vecchi merletti.
Nella Dreams collection è contenuto Strage di cuori, crossover della serie I Piloti di cui Puzzle di cuori è il primo volume.
Un regalo speciale è una novella crossover tra le due serie dell'autrice.
La disciplina del cuore e L'inganno del cuore fanno parte della serie I Bacigalupi.
Istantanee d'amore è una raccolta di racconti dai colori diversi.
Con lo pseudonimo Ledra Loi ha scritto, a quattro mani, Il cielo è sempre più rosa collana Youfeel Rizzoli. Alcuni suoi racconti sono comparsi in riviste, antologie e blog.

Pagina Autore fb: https://www.facebook.com/I-libri-di-Ledra-774883469311940/?fref=ts





sabato 24 febbraio 2018

Cosa vuoi che ti dica... #11



Buongiorno consueto appuntamento in compagnia delle mie fedelissime amiche blogger Librintavola Libri al caffè La lettrice sulle nuvole e della mia collaboratrice Manuela che vi parleremo del vincitore dello scorso sondaggio: Libro allegro come Arlecchino.


Ecco a voi le scelte del prossimo sondaggio a tema Tempo di Libri, visto che ci incontreremo tutte (si salvi chi può) a Milano il 9 e il 10 Marzo prossimi.



Potete sempre votare sia in alto a sinistra del blog che in paginaFacebook.
Potrete votare fino alle alle 23,59 del 6 marzo e il post con il vincitore lo troveretein via eccezionale venerdì 9 marzo.


Libro allegro e colorato come Arlecchino by Dolci


Sarah e David sono una giovane coppia in crisi: l’alchimia tra loro è andata scemando e il loro matrimonio rischia di andare in fumo. Da qui, la necessità di seguire una terapia di coppia… una costosa serie di sedute con la Dottoressa Kelly, che potrebbero essere l’unica ancora di salvezza per i due sposini. Un bel giorno, mentre si dirigono verso lo studio della psicoterapeuta, Sarah e David notano delle stranezza qua e là, la superstrada è deserta, la solita guardia di sicurezza di fronte all’edificio non c’è e il fatto che la Dr.ssa Kelly sta strappando la gola di un altro cliente…
Già da questo inzio di trama si comprende che la lettura sarà divertentissima. Infatti così è stato. Diciamo che la trilogia ha però perso un po' il lato ironico del primo volume ma si è comunque rivelata una lettura davvero piacevole.



Libro allegro e colorato come Arlecchino by Manuela


Il libro che scelgo in questa occasione è un romanzo frizzante e goloso, ambientato nella mia città Roma, che amo alla follia.
Tè nero, vaniglia e baci allo zenzero di Elisabetta Motta.
Il romanzo mette allegria, anche se non è “divertente” nel senso che non ti fa sorridere o ridere, ma è piacevole e godibile.
Quando ho visto il tema scelto mi è venuto subito in mente questo libro, forse per la copertina. In questo caso la copertina mette allegria ed è molto colorate e un po’ mi fa anche pensare al carnevale e alla golosità di questo periodo.
Il romanzo parla di una sala da tè e molto spesso leggendolo ho immaginato il profumo dei dolci e il chiacchiericcio allegro che in un posto di quel tipo si avverte. Inoltre mi ha fatto ricordare alle pause golose fatte prima del corso di aggiornamento. Solitamente prima di entrare a lezione, con una collega ci fermavamo in un locale molto a quello descritto nel romanzo. Era il nostro modo per regalarci un momento di coccole e chiacchiere.




Non fatevi scappare i post delle altre blogger per cui correte sui loro blog:


Link alle pagine Facebook delle altre blogger




venerdì 23 febbraio 2018

Le coppie librose: Ron e Hermione by Manuela

Questa volta tocca a Manuela parlarvi della sua coppia librosa preferita sempre per l'iniziativa di Susy del blog I miei mondi magici:



"Ogni blogger che ha scelto di partecipare, ha deciso una coppia di cui parlare. Una coppia preferita, una coppia che secondo lei rappresentava l'amore e quindi ce ne parlerà in maniera dettagliata."


Io sono una delle tante fan di Harry Potter. Amo tutto di questa serie, quasi quasi amo anche i nemici. Non è vero, provo odio profondo per Voldemort, ma in fin dei conti anche lui è prezioso nel rendere questa storia meravigliosa come è.



In Harry troviamo tante coppie, forse perché siamo nel periodo adolescenziale e nascono i primi amori. Quella su cui mi voglio fermare è la coppia formata da Ron e Hermione. Mi piace che stiano insieme. Ho amiche che si sono lamentate del fatto che Hermione non scegliesse Harry, io sono del parere che era normale che non volesse Harry. La serie di Harry è basata su questa bella amicizia a tre, ma il protagonista, quello che deve brillare ed essere messo in luce, è proprio Harry, è normale che lui scelga prima Cho e poi però si accorga che Ginny è quella che fa per lui. Ginny poi ha una pazienza ad aspettarlo che solo per quello merita di essere la prescelta. Se Harry si fosse legato ad Hermione avrebbe perso valore come protagonista, perché la parte preponderante sarebbe diventata la loro storia. Quindi, sono stata contorta nello spiegarla ma spero che mi abbiate capita, è giusto che Ron e Hermione siano finiti insieme.



Perché mi piace questa coppia? Molto semplice, sono due amici che già da subito hanno un legame speciale. Ci sono tanti piccoli dettagli che mettono in luce quanto tra loro la cosa sia seria.
Il germoglio del loro interesse si vede già alla fine del secondo libro, La camera dei segreti, uno dei pochi casi in cui il film rende giustizia ai particolari… quando Hermione viene svegliata dalla pietrificazione corre ad abbracciare Harry, ma è imbarazzata davanti a Ron. Ron l’ha sempre difesa, è sempre stato al suo fianco, ha sempre una parola di conforto… insomma, davanti a Draco che la offende chiamandola Mezzosangue, è Ron che interviene!!! Eppure lei non riesce ad avere verso Ron lo stesso slancio che ha verso Harry. C’è qualcosa che la trattiene… quante volte anche noi abbiamo delle “ritrosie” a mostrarci espansivi con la persona che ci piace? Abbiamo il timore di essere fraintese o, peggio, rifiutate.
Ne Il prigioniero di Azkaban, Hermione intimorita si avvicina a Ron e piano piano le loro mani si intrecciano… segno anche qui che tra loro l’amicizia è qualcosa di profondo. Ognuno di noi cerca conforto dalle persone più care. Quando abbiamo una forte paura è tra le bracci di chi amiamo che andiamo a nasconderci.
Che dire poi del litigio clamoroso alla festa del Ceppo ne La coppa tre maghi? Lì si vede la gelosia di Ron e la frustrazione di Hermione. Forse è proprio da quel momento che per i due inizia una nuova consapevolezza. E se quella non è una scenata in piena regola… si rinfacciano di tutto, anche cose che in quel momento non c’entrano niente.
Chiaramente poi il loro amore inizia a diventare evidente, agli occhi degli altri non ancora ai loro per lo meno non ancora a Ron, arrivati a 16 anni. Ne Il principe mezzosangue si vedono tutte le sfumature dell’innamoramento, ormai consapevole. Ron pone attenzione all’aspetto di Hermione, lei conserva nella memoria tutti i gesti gentili che lui fa nei suoi confronti. Hermione che è sempre stata pronta a spronarlo a rendere il massimo negli studi, lo sostiene anche nello sport. Alla festa di Lumacorno, quando si trova senza cavaliere, Hermione si rivolge ad un estraneo, non vede un sostituto in Harry. Harry è solo un amico e non lo vuole come antagonista per Ron. Hermione in quell’occasione si rivolge a qualcuno di insignificante. Ron reagisce a quello, gettandosi tra le braccia di una ragazza che non lo interessa. Certo è una ragazza carina, ma serve come diversivo. Nel film è dolcissima la scena in cui Hermione si confida con Harry, mettendo in evidenza quanto Harry sia innamorato di Ginny. Altrettanto bello è il momento in cui Ron, inconsciamente, sceglie Hermione.
E poi arriva la fine… I doni della morte. Qui abbiamo tutte le sfaccettature. L’intimità dell’amicizia, dello stare insieme facendo le piccole cose, come suonare al pianoforte…



Abbiamo la disperazione di Hermione, questa si avverte quando Ron abbandona il gruppo. Così come si sente il dolore di Ron, che non riesce a tornare dai suoi amici. Harry lo prende in giro, quando Ron gli racconta della luce che entra nel cuore attraverso lo spegnino, ma effettivamente è proprio in quell’occasione che forse anche Ron si rende conto di quanto voglia bene a Hermione. Con queste premesse è chiaro che il bacio è vissuto come “liberatorio”. In esso è racchiuso un percorso lungo 7 anni. Personalmente ho atteso quel bacio con trepidazione.




Mi piace la coppia Ron-Hermione, forse mi piace più della coppia Harry-Ginny. Trovo che sia una coppia più vera, più reale, più possibile di tante coppie che troviamo nei romance. Forse a farmela vivere in questo modo è proprio il fatto che sia cresciuta piano piano insieme ai protagonisti.


Vi lascio il calendario per seguire le varie tappe.




giovedì 22 febbraio 2018

Recensione #170 La vendetta dell'imperatore by Clive Cussler & Boyd Morrison



Autori: Clive Cussler & Boyd Morrison
Titolo: La vendetta dell'imperatore
Serie: The Oregon Files #11
Editore: Longanesi
Data di pubblicazione: 22 febbraio 2018
Pagine: 384

Trama
Juan Cabrillo e l'equipaggio della Oregon dovranno affrontare la loro impresa più rischiosa quando, a seguito di un violento colpo in banca durante il Gran Premio di Monaco, i conti della Corporation vengono prosciugati. Per recuperare i suoi soldi, Juan dovrà unire le forze con un amico di vecchia data conosciuto durante i suoi giorni alla CIA e scovare un hacker e uno spietato ex-ufficiale della marina militare ucraina. Ma la vera entità del piano ordito dagli uomini dietro il colpo in banca diventa chiara solo quando Cabrillo e compagni sono ormai impegnati nelle indagini: la rapina, infatti, era solo il primo passo di un piano che porterà alla morte milioni di persone e al crollo delle maggiori economie del mondo. L'elemento chiave? Un documento dal valore inestimabile creduto perso sin dal disastroso tentativo di invasione della Russia da parte di Napoleone. Ma, duecento anni dopo, il segreto in esso contenuto potrebbe diventare l'arma che metterà in ginocchio l'intera Europa.






Clive Cussler è da 25 anni (come mi sento vecchia!) uno dei miei autori preferiti perciò quando Silvia del blog I libri: il mio passato, il mio presente e il mio futuro ha proposto di fare un Review Party in onore dell'uscita dell'ultima avventura di Juan Cabrillo (Serie Oregon File) mi sono subito proposta. Lui è al secondo posto, dopo Dirk Pitt, nella classifica dei miei personaggi preferiti creati dalla mente geniale dell'autore.
Trovo meravigliosa l'idea geniale della nave ultramoderna Oregon nascosta dalla “carrozzeria” arrugginita di una nave cisterna che compie missioni in giro per il mondo.
Ho riscoperto il piacere di leggere le coinvolgenti e avventurose storie lette che mi avevano fatto conoscere e amare Cussler. Tutto ciò grazie all'apporto di Boyd Morrison che, con il suo stile narrativo, mi piace di più rispetto a Craig Dirgo e Jack duBrull. Anche questa volta mi sono ritrovata nelle spire di un grande romanzo d'avventura, con milioni di colpi di scena, azioni al massimo dell'adrenalina. La trama infatti unisce Napoleone, Formula 1, hacker geniali ed emozionanti battaglie navali.
Adoro quando le storie si sovrappongono con altre di serie diverse. Qui ho incontrato con piacere due vecchie conoscenze: Kurt Austin e Joe Zavala (Numa files) che danno una mano nella scena del magazzino mentre svolgono la loro missione appunto per la Numa.
Come sempre i protagonisti sono uomini e donne forti e indomabili, che rischiano la vita per portare a termine i loro compiti, ma soprattutto nel rispetto della giustizia. Vero che alcune scene sono al limite del possibile e i soggetti si salvano per il rotto della cuffia, ma anche questo fa parte del fascino di questi romanzi.
Altro particolare che amo nei romanzi di Cussler è come storie senza apparenti collegamenti si intrinsechino perfettamente.
Ho apprezzato moltissimo questo libro e non ho quasi (dico QUASI) sentito la mancanza del mio amato Dirk Pitt.

Qui sotto i vari blog partecipanti al Review Party.



Andate a leggere anche le loro opinioni.