Buon
Primo Maggio lettori, stamattina sul blog ospito una tappa di un
review party dedicato al nuovo libro di Fabio Sorrentino uscito in
libreria da pochi giorni. Se volete conoscere anche le opinioni delle
altre partecipanti qui sotto vi lascio i link diretti ai loro blog:
Titolo:
L'ultima battaglia
Editore:
Newton Compton Editori
Pag:
346
Data di pubblicazione: 13 aprile 2017
Data di pubblicazione: 13 aprile 2017
Trama
1180
A.C. Hhelenoi, indovino e sovrano di Bouthroton, è addolorato dal
lutto. Nel palazzo aleggia ancora il fumo della pira della sua
Andromache e ogni notte, in sogno, il fantasma della moglie lo esorta
a partire: deve recarsi in Oriente, attraversare le acque pericolose
del Grande Ondoso e seppellire le sue ceneri nella piana di Wilusa.
Un tempo Hhelenoi era principe di quella città, capitale di un regno
fiorente. Poi arrivarono gli invasori Ahhiyawa e il suo popolo fu
annientato dopo anni di assedio. I pochi superstiti furono ridotti in
schiavitù, incatenati e condotti nelle rocche dei vincitori.
Tuttavia Hhelenoi sa che a decretare la fine di Wilusa è stato un
terribile inganno frutto di un tradimento, e dopo quindici anni quel
pensiero lo affligge ancora, insieme alla preoccupazione per il
destino di suo figlio Kiestrenu, sul cui capo pendono delle profezie
funeste. Ma l'azione è un dovere sacro per il principe guerriero,
che si ritroverà insieme ai suoi compagni ad affrontare un'avventura
ricca di insidie e di incontri imprevedibili...
L'idea
di base del libro mi ha subito attirato perché ho giudicato davvero
interessante la scelta dell'autore di ambientare il suo libro in
un'epoca storica che è collocabile dopo il “fattaccio” del
cavallo di Troia. Molto originale!
Stavamo
ammirando le spoglie arse di quel capolavoro d’astuzia, di quella
belva priva di vita eppure gravida di sventura che in una sola notte
era riuscita a cancellare un regno ricco e sempre vincitore in secoli
di battaglie.
Tutti
gli avvenimenti ci vengono presentati attraverso gli occhi di
Hhelenoin,
principe guerriero e gemello della famosissima Cassandra. Ho trovato
questo personaggio molto affascinante, complesso e multi sfaccettato
che mi conquistata nonostante tutto.
Vi
ho chiesto di scortarmi in questa traversata malevola solo per
aiutarmi a dominare le onde ribelli dell’inverno, non per vedervi
morire in inutili scontri contro la feccia dei mari. Non c’è
gloria a spirare trapassati dalla lama di un miserabile predone. E
non c’è gloria nemmeno nel cadere in una piana, fra gli assalti
degli eserciti schierati in uno scontro campale. Avete combattuto con
valore e sono fiero di avervi avuto accanto nella mischia ma, se non
costretti, nessuno di voi imbraccerà più armi. La vostra vita mi è
preziosa, ricordatelo bene.
Il
libro è denso di azione e combattimenti egregiamente descritti, ma
il
romanzo, per me, è stato piuttosto lento e i nomi dei personaggi,
spesso, mi hanno creato molte difficoltà, anche con il glossario
finale. La colpa è più la mia visto che il genere storico è
proprio al di fuori della mia confort zone. Tuttavia non ho fatto
fatica a immedesimarmi negli uomini di Hhelenoin. L'autore, infatti,
ha compiuto uno splendido lavoro di caratterizzazione e ha reso
benissimo l'idea della dura vita di quei tempi con le paure e le
speranze dell'equipaggio agli ordini del principe guerriero, la
natura terribile che non perdona, lo spirito d'avventura e di
coraggio degli uomini dell'epoca.
Un
pregio dell'autore è l'accuratezza delle ricerche storiche e
l'abilità con cui ricostruisce un'epoca così lontana da noi. Il
lettore, anche chi come me non è amante del genere, non può fare a
meno di essere trasportato indietro nel tempo.
Il
libro, nel complesso, mi è piaciuto. Belle le descrizioni delle
epiche e cruenti battaglie, dei combattimenti che sono il fulcro del
romanzo, della vita dell'epoca e quel tocco di magia che c'è in
Hhelenoin. Lo stile in prima persona è stata, però, una cosa che
non mi ha convinto del tutto.
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