Titolo:
L'inverno si era sbagliato
Editore:
Garzanti
Pag:
351
Data di pubblicazione: 24 maggio 2011
Data di pubblicazione: 24 maggio 2011
Trama
Inghilterra,
1915. Come ogni mattina, Julia compie i rituali dell'attesa: lucida
la casa alla perfezione, indossa l'abito più elegante che possiede e
si acconcia i capelli, accorda il violoncello e poi si siede alla
finestra. E aspetta. Aspetta che la promessa venga mantenuta, che suo
marito Peter torni dal fronte. Anche Nadine aspetta, ripensando come
ogni giorno a quell'amore tenero e spensierato sbocciato a Londra,
sotto la neve d'inverno. Quello che nutre per Riley è un amore
impossibile, contrastato aspramente dai genitori di Nadine. Ed è
proprio per conquistarli che Riley è partito per il fronte, per
quella guerra lampo che, dicevano tutti, sarebbe durata soltanto un
inverno. Ma l'inverno si era sbagliato. Rose non ha tempo di
aspettare. Infermiera in prima linea nel conflitto, ha visto troppi
uomini feriti nel corpo quanto nell'anima aspettare soltanto una
cosa, la morte. E c'è un filo sottile, fragile e capriccioso, fatto
di messaggi dalla trincea, che Rose ha visto troppe volte spezzarsi.
Julia, Nadine e Rose sanno che quella maledetta guerra è una lunga
attesa ma, unite dalla medesima determinazione e dall'imprevedibilità
del destino, scopriranno che quest'attesa può essere interrotta solo
in un modo: con il coraggio dei loro cuori.
All'inizio
questo romanzo mi è sembrato interessante e promettente. Mi piaceva
davvero la storia di Riley, ma purtroppo non ha mai preso il via
veramente, specialmente dopo il suo arruolamento.
Ho
trovato tutto il racconto pesante e noioso, nonostante le cruente e
frequenti scene di guerra e mutilazione. Infatti è ambientato
durante gli anni del primo conflitto mondiale.
Nessun
personaggio è riuscito a farsi amare da me avendoli ho trovati tutti
piatti e unidimensionali. Nessuno è proprio riuscito a colpirmi in
maniera positiva.
Riley
si arruola nell'esercito per dimostrare di essere un vero maschio,
dopo un'esperienza sessuale ( breve e inconsistente) con un
altro uomo. Inoltre si sente inferiore a Nadine, la sua innamorata,
essendo lui povero e non nobile di nascita.
Peter,
l'altro protagonista, non riesce a sopportare la brutalità della
guerra e affoga tutto nell'alcol e nelle prostitute.
Rose,
moglie di Peter, sembra una casalinga repressa, sempre bisognosa di
attenzioni, che non riesce a stare senza un uomo.
In
conclusione non ho amato né la storia, ampollosa e prolissa, né i
personaggi, antipatici e odiosi.
Unica
cosa positiva è la buona ricostruzione storica e la descrizione dei
primi esperimenti di chirurgia plastica.
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