venerdì 8 ottobre 2021

Recensione #708 Ombra d'argento by Benedetta Cipriano

 

Buongiorno, lettori. Chiudiamo questa settimana con un libro emozionante e profondo. Io non mi aspettavo nulla di meno da un'autrice come Benedetta Cipriano, che ringrazio per la copia digitale del suo romanzo.


Titolo: Ombra d'argento

Autrice: Benedetta Cipriano

Pagine: 318

Casa editrice: Self Publishing

Data di pubblicazione: 15 settembre 2021

Trama

C’è un momento nella vita in cui credi di aver perso ogni cosa. È successo a me, è successo a qualcun altro e forse succede a tutti. Ma io non ero pronta ad accettarlo. Non ero pronta a mettere da parte le mie sneakers consumate, il mio zaino in spalla e la mia anima da vagabonda. Perché viaggiando ho imparato a guardare il mondo con nuovi occhi e ad alleggerire il cuore. Il cuore, quel muscolo al centro del petto che inarrestabile continua a battere, anche quando ti senti troppo stanco per continuare a lottare. Perché quando la vita ti pugnala alle spalle, decidendo di ridurre i tuoi sogni in polvere, distruggendo il tuo sorriso e infilzando la tua anima con un milione spilli, non puoi far altro che provare a stare a galla per non affondare. Ma io non ero abituata a stare a galla. Non ero abituata a sopravvivere. Io ero abituata a vivere. A sentire la mia anima incendiarsi come un fuoco d’artificio, i miei occhi azzurri brillare anche durante la notte più cupa e le mie mani tremare per l’emozione. Mi chiamo Malena e, prima che il destino decidesse di giocarmi un brutto scherzo, ero dinamite. Ero fuoco, vento, tempesta. Adesso non sono altro che un ricordo sbiadito di ciò che ero. Uno sguardo senza luce e un cuore senza scintille. Ma nonostante tutto, non sono ancora pronta ad arrendermi. Così, ho deciso di partire, ma non per girare il mondo. Ho deciso di farlo per ritrovare me stessa. Quello che non avrei mai immaginato, però, è che lì, nel cuore della pampa argentina, in un casale lontano dal caos della realtà, avrei incontrato lui… Lui, con il suo sguardo da sognatore e l’anima d’artista. Lui, con le sue dita sporche di colore e il cuore in subbuglio. Lui, con l’aria da burbero e la lingua tagliente. Lui, distrutto e arrabbiato quanto me. Lui che… senza chiedere il permesso, al buio, ha riacceso una scintilla: la mia.





Ogni volta che inizio una storia di Benedetta so già che la sua penna mi trascinerà in un vortice di emozioni.

Malena era una ragazza spigliata, vivace e giramondo. La vita, però, le ha serbato una brutta sorpresa e, ora, deve rimettere insieme i pezzi della sua vita.

León era un pittore famoso che amava l’arte più di se stesso. Anche con lui il destino non è stato gentile e l'ha colpito nel punto più debole. I suoi occhi, purtroppo, stanno iniziando a non vedere che ombre.

Malena, sotto indicazioni del suo psicologo, nonché padre di Léon, decide di trascorre qualche giorno in Argentina. Un soggiorno che, attraverso svariati corsi interessanti, potrebbe aiutarla a guarire il suo cuore ferito. L'incontro con León creerà subito scintille.

Come sempre non è per niente difficile entrare nella testa e, soprattutto, nell'anima dei protagonisti che crea Benedetta. Riesce a donare loro una tridimensionalità che raramente trovo in altri libri. È capace di far percepire perfettamente il loro dolore, i loro tormenti. Sentimenti che fuoriescono dalle fredde pagine del Kindle. Lo fa con una penna poetica, incisiva che mi affascina ogni singola volta.

Ho apprezzato, naturalmente allo stesso modo, entrambi i protagonisti che si raccontano attraverso POV alternati.

Bello ed emozionante il percorso di accettazione e guarigione che compiono Malena e Léon. Così come è stupendo il loro modo di relazionarsi. Un avvicinamento fatto di piccoli, ma determinanti passi.

L'ambientazione Argentina è descritta molto bene. Trovo che, pure qui, Benedetta sia stata abilissima a farmi immaginare i luoghi in cui si muovono i suoi soggetti.

Lo stile di Benedetta ha qualcosa di magico, riesce a trasmettere tutte le emozioni delle sue storie. Questa è la caratteristica che amo di più di lei.

Per me ha fatto centro ancora una volta.







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