Editore:
Newton Compton Editore
Data di pubblicazione: 23 marzo 2017
Pagine: 501
Data di pubblicazione: 23 marzo 2017
Pagine: 501
Trama
Jess
si sveglia in ospedale. Non ricorda niente, neanche il proprio nome,
ma sa che quella che vede allo specchio non è la sua faccia. È
stata ricoverata per le ustioni che ha su gran parte del corpo e del
viso. A poco a poco, frammenti di ricordi le tornano in mente. Le
dicono che ha appiccato il fuoco alla sua casa sotto effetto della
droga e che, nell’incendio, è morto un bambino di dieci anni che
abitava nell’appartamento sopra di lei. Il suo ragazzo, John,
conferma questa versione dei fatti e lei si convince di essere
davvero una piromane assassina. Durante il processo accetta
passivamente ogni accusa e viene, perciò, condannata e rinchiusa nel
carcere femminile di massima sicurezza di Fellside. La prigione è
sotto il controllo di una certa Grace, che gestisce, con la
complicità della guardia Devlin, il traf co della droga. Grace ha
due guardaspalle, Lizzie e Big Carol, con le quali è meglio non
avere a che fare. Ma c’è di più: con il favore delle tenebre a
Jess appare il fantasma del bambino morto nell’incendio. Le dice
che ha bisogno del suo aiuto e che non accetterà un no come
risposta…
Avendo
adorato il libro precedente di questo autore, una delle letture più
belle dello scorso anno, appena la Newton Compton ha dato notizia
dell'uscita, in italiano, di questo suo nuovo romanzo mi sono
precipitata a chiederlo. Purtroppo ho dovuto procrastinare la lettura
per alcuni mesi, ma finalmente in vacanza sono riuscita ad
affrontarla.
Dove
sono? Come sono finita qui?
Chi
è che pensa questi pensieri?
Cosa
c’era prima che ci fosse questo?
La
vera storia di Jess e la reale implicazione del fidanzato John si
intuivano già da subito ma ciò non ha tolto piacere alla lettura.
Il voler scoprire cosa fosse realmente successo al fantasma di Alex
mi teneva avvinghiata al Kindle.
Anche
chi fosse in realtà lo spettro che accompagnava la protagonista ad
un certo punto diventi facilmente intuibile, mi lasciava con dei
dubbi da svelare.
Ho
trovato i protagonisti ben sviluppati, in particolar modo la
protagonista Jess a cui non ho potuto fare a meno di affezionarmi e
per cui avrei voluto un finale completamente diverso...
Quello
che non mi ha convinto pienamente è proprio la parte soprannaturale
del romanzo. Se all'inizo mi piaceva come l'autore giocava con le
percezioni della protagonista, poi ha perso qualcosa.
Una
volta, dopo essere tornata da una di queste immersioni, ebbe la forte
sensazione di non essere sola nella stanza. Come la prima notte nel
reparto, solo ancora più netta. Qualcuno si stava muovendo vicino
alla testiera del letto. Aspettò che apparisse nella sua visuale,
chiunque fosse, ma non accadde mai. Continuava a muoversi avanti e
indietro oltre il letto, i passi erano leggeri e irregolari, non si
riusciva a capire cosa stesse facendo. Saltellava? Ballava? Spingeva
qualcosa sul pavimento senza mani?
Avrei
preferito una parte in cui ci fosse una maggiore indagine sul caso di
Jess e meno risvolti paranormali.
Lo
stile narrativo di Carey è buono e mi ha catturato subito
regalandomi quella tensione che ha reso la lettura molto piacevole.
In
conclusione l'ho trovato un buon romanzo che racconta una storia di
redenzione e di perdono, non solo per Jess, ma anche per alcune delle
prigioniere.
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