Serie:
Elmwood Springs #2
Editore:
Rizzoli Bur
Data di pubblicazione: 11 febbraio 2004
Pagine: 374
Data di pubblicazione: 11 febbraio 2004
Pagine: 374
Trama
Elmwood
Springs è la placida cittadina di provincia già teatro di "Pane
cose e cappuccino". Questa volta la storia inizia nel 1946, ed è
narrata da Dorothy, così come sono soliti chiamarla gli ascoltatori
della sua trasmissione radiofonica quotidiana. Proprio attraverso la
sua voce impariamo presto ad affezionarci ai tanti altri
protagonisti: Bobby, il suo amato figlio di dieci anni, destinato a
vivere migliaia di vite, la maggior parte immaginarie; il carismatico
Hamm Sparks, che inizia vendendo trattori e finisce a vendere se
stesso come politico, amato da due donne diverse come il giorno e la
notte; Beatrice Woods, la ragazza cieca dalla voce angelica; e la
favolosa Minnie Oatman, voce solista del locale coro gospel.
Non
pretendo di essere un critico professionista, ma mi piacciono i libri
che hanno un inizio, una parte centrale e una fine, e preferibilmente
anche un intreccio e qualche frase da ridere qua e là. Detesto i
libri che non arrivano da nessuna parte.
Per
me leggere un libro di Fannie Flag ha il caldo sapore e il ricordo
delle estati passate. Ogni volta mi ritrovo a vivere le avventure dei
suoi personaggi con un dolce e malinconico sorriso.
Che
cos’è una vita? La vita più nobile è quella vissuta da chi,
finché si trova in questo mondo, riesce a portare amore e gioia a
tutti quelli che incontra.
Mi
piacciono le sue storie semplici e i suoi protagonisti umani che
riesce a caratterizzare benissimo con poche parole. I personaggi sono
il perno principale di tutto il romanzo. Le loro vite si intrecciano
e si sovrappongono creando una storia indimenticabile. Infatti, anche
se ci sono dei soggetti solo di passaggio nella vita dei protagonisti
non hanno potuto fare a meno di colpirmi:
uno
sconosciuto che si ferma a pranzo convinto di trovarsi in un
ristorante...
Quando
vide tutta quella gente che entrava e usciva e il nome scritto dentro
la finestra, pensò di trovarsi davanti al ristorante WDOT e decise
di andarci a mangiare un boccone più tardi, prima di proseguire per
Poplar Bluff.
una
timida ragazza conosciuta per caso...
Per
quanto felice di non dover più temere che i suoi figli si
ammazzassero a vicenda, ogni tanto Dorothy si angustiava ancora per
Betty Raye. Non aveva ricevuto nessuna lettera da lei. Chissà se
stava bene. Arrivò persino a telefonare al ministro della Chiesa di
Cristo di Ash Hill, ma nemmeno lui aveva idea di dove fossero gli
Oatman.
La
storia si dipana lungo vari decenni e mentre osservavo come i
personaggi, alcuni in bene altri meno, crescano assistendo allo
svolgersi della loro vita anche il mondo che circonda la cittadina di
Elmwood Spring è testimone dei tristi anni della guerra, delle idee
che cambiano e dell'evolversi della tecnologia.
Elmwood
Springs è una città immaginaria del Missouri in cui non mi
dispiacerebbe vivere.
Aveva
passato a Elmwood Springs solo una settimana, ma era stata la più
bella della sua vita.
Tra
le sue vie si respira amore e i cittadini non si tirano mai indietro
quando c'è bisogno di aiutarsi tra di loro.
Prima
di sposarsi Tot aveva fatto la scuola di parrucchiera e credeva di
saper fare bene il mestiere. Purtroppo si sbagliava: Nonna Smith e
molte altre signore canute erano uscite da casa sua con i capelli
porpora, ma nessuna si era lamentata ed erano tornate anche la volta
dopo. Era un piccolo prezzo da pagare per aiutare un’amica.
Mi
ha fatto venire voglia di visitare questo posto da favola e magari
sedermi al tavolino di un bar a chiacchierare amorevolmente con tutti
loro.
Quella
volta. Quel luogo. Quella sensazione. Che cosa non avrebbe dato per
tornare indietro anche solo per un’ora! Ma era impossibile, come
catturare il fumo con le mani. Come si può sapere, mentre li si
vive, che in futuro li si ricorderà nostalgicamente come i "bei
vecchi tempi"?
Ho
apprezzato di più la prima parte, quella ambientata totalmente nella
cittadina. La seconda parte, per quanto interessante, non aveva il
fascino dell'altra.
Adoro
lo stile della Flagg: è divertente e leggero, eppure racconta anche
avvenimenti tristi.
L'ho
trovato uno di quei romanzi che mi coccola il cuore, mi fa sentire
bene e mi da speranza nel futuro. Sicuramente li recupererò tutti e
magari uno al mese...
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