mercoledì 23 giugno 2021

Recensione #672 Il Re che fu, il Re che sarà by T.H. White (parte 2)

 


Buongiorno lettori, oggi, sul blog, vi propongo la seconda parte del Review Party dedicato al volume che comprende tutti e cinque i romanzi su Re Artù di T. H. White. In particolare si parla degli ultimi tre della raccolta.

Qui i primi due:

La spada nella roccia

La regina dell’aria e delle tenebre


Ringrazio la casa editrice per la copia digitale del romanzo.


Autore: T.H. White

Titolo: Il Re che fu, il Re che sarà. Il ciclo completo del Re in eterno

Editore: Mondadori

Pag:: 768

Data di pubblicazione: 25 maggio 2021

Trama

Una tetralogia ormai divenuta un classico, che racconta la vita del mitico re Artù, allevato da Merlino in un mondo magico e meraviglioso e destinato a un futuro di gloria. Splendida epopea tratta dalle antiche leggende bretoni, questo libro ci porta nel regno incantato di Camelot, tra cavalieri, principesse, animali parlanti, uomini volanti... Un universo di stupefacenti creature che da generazioni affascina l'immaginazione di lettori di ogni età.




Il cavaliere malcreato


Spesso vi dico che io odio i triangoli amorosi, ma non credo di avervi mai spiegato l’origine di questo mio odio. Fu proprio la storia di Artù, Lancillotto, Ginevra, la causa di tutto. Infatti per me fu un trauma scoprire che Ginevra e Lancillotto avevano tradito in quel modo il loro amico e marito. Tutto questo preambolo solo per dire che la storia raccontata in questo terzo libro mi incuriosiva moltissimo.

Tra i tre è il mio libro preferito, finora. Ho ritrovato quel senso di favola che tanto avevo amato nel primo volume. Mi è piaciuto moltissimo Lancillotto e la sua caratterizzazione. Mi ha mostrato un eroe diverso dai soliti stereotipi. Molto bello anche tutto il viaggio di crescita che compie. Ho amato anche il suo rapporto con Artù, fatto di amicizia e fedeltà.

D’altra parte è stata confermata la mia secolare antipatia per Ginevra. Finora non sono riuscita a trovare un libro, e ne ho letti davvero molti, in cui il suo personaggio mi piaccia.

Un po’ sbiadita la figura di Artù che mi ha dato l’impressione di accettare con rassegnazione troppe cose. Soprattutto la storia Lancillotto-Ginevra.

Ho trovato lo stile di White o la traduzione che ne è stata fatta più scorrevole e meno obsoleta rispetto ai primi due volumi.


La candela nel vento

Un quarto capitolo che inizialmente ho faticato ad apprezzare. Lo stile pesante e la storia troppo politica mi stavano creando parecchie difficoltà. Quando poi la storia si è focalizzata sulle vicende di Artù e degli altri protagonisti le cose sono andate decisamente meglio.

Stavolta Lancillotto non mi è piaciuto granché. Sarà stata la vicinanza con Ginevra? Ma proprio no, non c’è stato feeling. Vanta continuamente questo affetto fraterno per Artù e, nel frattempo, continua ad avere una relazione illecita con sua moglie.

Anche Artù, per quanto io lo ami, perché sempre giusto e leale con tutti è risultato ancora una volta apatico. Accetta davvero tutto con troppa, troppa pacatezza.

Lo stile di White è sicuramente migliorato rispetto ai primi volumi, o perlomeno risulta meno pesante, però ci sono alcune parti in cui fa descrizioni che, oltre ad essere prolisse, non donano niente di più alla storia.


Il libro di merlino


Volume conclusivo di questo ciclo dedicato al Re dei Re, il più famoso del mondo. Anche questa volta ho trovato la storia lenta e troppo descrittiva che parla degli ultimi anni della vita di Artù. Lo stile di White non mi ha conquistato neanche stavolta. Salvo l’epilogo che è davvero interessante e presenta alcune teorie sulla fine di Artù, che non conoscevo.

Nel complesso, la lettura di questo volumone ha alternato momenti di grande interesse ad altri più noiosi. Ho letto molte opere ispirate ad Artù e Il re che fu, il re che sarà non rientra di certo tra le mie preferite. Purtroppo lo stile di White non mi è piaciuto, troppo arcaico e troppo descrittivo, a volte si perde nei meandri della sua mente tanto che io non riuscivo a seguire la storia.

Forse la colpa è anche un po’ mia perché mi aspettavo una storia più romanzata, non un trattato così tecnico.



4 commenti:

  1. Sul quarto volume abbiamo pensieri opposti ma nel complesso la nostra valutazione generale è simile

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  2. Non ho proprio sopportato Lancillotto, mai! A me non è dispiaciuto questo tomo, anche se come te ho patito la lentezza

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    1. A me non è dispiaciuto all'inizio, ma non l'ho sopportato dopo

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