domenica 14 marzo 2021

Recensione #623 La vendetta di Nirak by Maria Cristina Pizzuto

 

L’anno scorso, per caso, ebbi modo di leggere una novella davvero interessante, ma che non sapevo fosse parte di una storia più complessa. Quando ho saputo che l’autrice aveva raccolto tutte le tre storie in un unico volume ho accettato subito di leggerlo.


Autrice: Maria Cristina Pizzuto

Titolo: La vendetta di Nirak

Editore: PubMe

Pag: 146

Data di pubblicazione: 24 febbraio 2021

Trama

Questo libro raccoglie la trilogia delle avventure di Castel Marina, o meglio le peripezie all’interno di un castello di un piccolo borgo che sorge a picco sul mare. Sono storie raccontate da nonna Erica ai nipoti, in una delle tante vacanze invernali davanti a un caldo caminetto. La storia inizia con la descrizione dell’infanzia e dell’adolescenza della signorina Elisabetta, la figlia del signor Nirak, padrone del castello, fino a un fatidico incidente che porterà la giovane alla morte e così anche a quella di suo padre. Il castello diventerà un albergo. Da qui si susseguono persecuzioni e vendette del fantasma di Nirak nei confronti dei clienti, alla ricerca di un’anima simile a quella della sua bambina deceduta per farla sua per sempre. Ma lo spettro non ha fatto i conti con lo spirito di Elisabetta, che continuerà a proteggere le persone prese di mira dall’incubo del fantasma di suo padre. Solo il sacrificio di Sabrina, molto simile caratterialmente a Elisabetta, porrà fine a tutte le vendette di Nirak, restituendo tranquillità alle generazioni future.




Il primo racconto, narrato attraverso i ricordi di nonna Erica ai suoi nipoti, presenta la giovane Elisabetta, figlia di Nirak. L'uomo era il signore del castello dove la giovane Erica lavorava. Tra lei ed Elisabetta si instaura subito un bellissimo rapporto di amicizia. Viene, inoltre, spiegato come si è formata la maledizione del fantasma vendicativo che tormenta il castello.

La seconda storia è incentrata su Elena, una giornalista inviata ad indagare sulle apparizioni di questo spettro così rancoroso.

Concludono la trilogia le peripezie di Sabrina, un'adolescente che è in vacanza con i suoi amici proprio a Castel Marina.

Ho trovato tutta il libro davvero molto coinvolgente. I tre racconti sono amalgamati benissimo tra loro. Ammetto che, all’inizio, non riuscivo a comprendere il collegamento tra l'ultima novella con il resto del romanzo. Cosa centrava questo gruppo di chiassosi adolescenti con Castel Marina e soprattutto con il fantasma? Però poi tutto è diventato chiaro e ogni pezzo ha trovato la sua giusta collocazione. Il romanzo non è lungo, eppure l’autrice è stata bravissima nel creare la giusta atmosfera.

Ho amato Elisabetta con la sua determinazione e la gioia di vivere; ero vicino ad Elena e, come lei, mi sono spaventata più volte; ho, poi, sofferto con Sabrina durante quei giorni difficili e strani.

Se l’atmosfera è davvero ben descritta, i personaggi però peccano di caratterizzazione anche se non è difficile empatizzare con loro in questo contesto.

Lo stile di Maria Cristina è coinvolgente e poetico. Mi è piaciuto davvero molto immergermi in questa storia che sa un po’ di favola che però ha quel pizzico di pathos che ha reso il tutto ancora più intrigante.






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