martedì 24 novembre 2020

Recensione #569 Gli inganni di Locke Lamora by Scott Lynch

 

 


Immersa fino al collo nel mondo fantasy, non potevo farmi scappare questa nuova uscita Mondadori. A dir la verità è una riedizione del romanzo pubblicato nel 2007 dalla Nord. Serie che la casa editrice non ha ritenuto opportuno portare avanti. La storia, che ha per protagonista un giovane ladro trasformista, ha attirato subito la mia curiosità.

Ringrazio S. M. May per l'organizzazione e la Mondadori per la copia digitale del romanzo.


Titolo: Gli inganni di Locke Lamora

Autore: Scott Lynch
Serie: Gentleman Bastard #1
Pagine:: 693
Casa editrice: Mondadori Oscar Fantastica
Data di pubblicazione: 1 dicembre 2020
Trama

NELLA MISTERIOSA CITTÀ DI CAMORR un orfano ha vita dura, e spesso breve. Ma il giovane Locke Lamora riesce a eludere la morte e a non farsi catturare come schiavo, fino a diventare un furfante provetto sotto la tutela del Forgialadri, un talentuoso artista della truffa. A capo della banda di fratelli dalle dita leste, noti come Bastardi Galantuomini, Locke diventa presto celebre, e si fa beffe persino del più temuto re della malavita. Ma tra le ombre si annida qualcuno di ancora più ambizioso e micidiale. Di fronte a un sanguinoso colpo di stato che minaccia di distruggere qualunque persona o cosa che abbia un senso nella sua esistenza, Locke giura di sconfiggere il nemico al suo stesso gioco crudele. Costi quel che costi.



Ho amato molto questo romanzo, ma avrei voluto avere più tempo per immergermi nelle avventure di Locke Lamora. Ci sono alcuni libri, infatti, che hanno bisogno di essere “gustati”, da poter leggere con calma.

Locke Lamora è un bambino irrequieto quando entra in contatto con il Forgialadri, maestro di furti. A causa dei guai che combina, viene venduto a Padre Catena che riconosce in lui un immenso potenziale. Il religioso lo addestrerà per diventare un vero e proprio ingannatore.

«L’unica persona che la passa liscia coi giochi di Locke Lamora…»

«… è Locke…»

Il romanzo ha un'ambientazione tra il fantasy e lo storico. Le descrizioni di Lynch di questo mondo, che ricorda una Venezia rinascimentale, sono ricche e particolareggiate. Non è difficile immaginarsi camminare nelle strade sporche di Camorr, attraversare le nebbie del porto, essere accolti nelle sontuose abitazioni dei nobili. Il tutto è strutturato in maniera perfetta.


I personaggi sono magnifici, non solo i Bastardi Gentiluomini che ho adorato, ma anche tutto il cast di sostegno. Il protagonista Locke è un ladro, un truffatore eppure è il più positivo del romanzo. Mi è piaciuto la sua caratterizzazione. Grazie ai capitoli ambientati nel passato ho imparato a conoscerlo davvero bene.


«Che cosa imparerò? Oltre che a preparare la tavola?»

«Tutto!» Catena sembrava molto compiaciuto. «Tutto, ragazzo mio. A combattere, a rubare, a mentire con la faccia onesta. A cucinare pasti come questo! A camuffarti. A parlare come un nobile, a scrivere come un sacerdote, a fingerti un mezzo scemo.»


 Ho seguito tutte le fasi della sua istruzione, le varie tecniche di travestimento, gli studi linguistici e matematici conditi dai consigli di Padre Catena. Di Locke ho apprezzato soprattutto che non fosse il migliore in tutto ciò che faceva. Spesso prendeva decisioni troppo affrettate, non ben ponderate, sottovalutando chi aveva di fronte. Ciò lo portava a compiere gravi errori, ma proprio queste caratteristiche me lo hanno reso ancora più reale.

In tutto questo non ho potuto fare a meno di affezionarmi anche ai personaggi secondari: il Jean, i fratelli Sanza, Cimice. Tutti i Bastardi erano fantastici ed era bellissimo il sentimento di lealtà e amicizia che si crea tra loro. Non presente fisicamente in questo primo romanzo, ma sicuramente una delle più nominate è Sabetha. Una presenza alquanto vivida che devo assolutamente conoscere meglio.


La storia si divide in presente e passato. Fattore che, personalmente, apprezzo sempre. Tuttavia, qualche volta, questi Interludi interrompevano una parte interessante della narrazione. Ciò non era del tutto negativo visto che acuiva la mia curiosità. Lynch è bravo anche nel riuscire a collegare avvenimenti presenti con scene del passato. La trama è ricca di azione pur non essendo propriamente adrenalinica, non riesco a spiegare bene questa sensazione. C'è violenza, tortura e una dose importante di scene molto forti. Non mancano i momenti ironici e le battute divertenti.


La prosa di Lynch è una mescolanza interessante. Da una parte usa un linguaggio rozzo, crudo mentre dall'altra parte utilizza frasi eleganti, quasi pompose, ricche di aggettivi. Uno stile che non mi ha minimamente annoiata anche se ammetto che avevo bisogno di avere la mente libera per poterlo apprezzare al 100% e non perdere nessun dettaglio importante.


Ed ora sotto con la lettura del secondo capitolo. Voglio ancora più Locke Lamora!


La serie è composta:

1 Gli Inganni di Locke Lamora

2 I Pirati dell'oceano Rosso

3 La Repubblica dei Ladri

4 The Storm of Emberlain

5 The Ministry of Necessity

6 The Mage and the Master Spy

7 Inherit the Night









10 commenti:

  1. Dolci bellissima recensione che mi trova pienamente d'accordo. ho amato tantissimo sia Locke che i suoi fratelli/amici ho amato l'atmosfera e i dialoghi, gli inganni e anche la violenza perchè tutto aveva uno scopo. e adesso avanti con il secondo

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  2. Hai colto l'essenza del romanzo e anche il mio rimpianto: c'è talmente tanta sostanza che la lettura andrebbe gustata con calma. Purtroppo anch'io lo sto amando di corsa e voglio rileggerlo più avanti!
    Bella recensione!

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    1. Locke meritava meno fretta, però lo sto amando tantissimo

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  3. Andrebbe letto con calma...verissimo!!! E' un romanzo da assaporare per cogliere tutte le varie sfumature

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