Ultima recensione della settimana dedicata a uno degli ultimi libri pubblicati in Italia da Rick Jordan, un autore che non leggevo da molti anni.
Autore: Rick Riordan
Titolo: La figlia degli Abissi
Editore: Mondadori
Pag: 381
Data di pubblicazione: 9 novembre 2021
Trama
È tempo delle temute prove di fine anno alla Harding-Pencroft Academy, che vanta tra i suoi diplomati i migliori scienziati marini, guerrieri navali, navigatori ed esploratori subacquei del mondo, e Ana Dakkar non intende fallire. Dopo la morte dei genitori, l'accademia e suo fratello Dev sono l'unica famiglia che le rimane. Quando però, sulla strada verso il porto, assiste a un attacco letale contro la Harding-Pencroft da parte della loro scuola rivale, tutto le viene strappato via per sempre. Catapultati nella guerra tra i due istituti, Ana e i suoi compagni tenteranno una disperata fuga attraverso l'oceano. È allora che la ragazza scoprirà la verità sulle proprie origini, insieme alla causa per cui i genitori hanno perso la vita: il Nautilus, il leggendario sottomarino del Capitano Nemo. Per Ana è impossibile da credere. Ma quando il nemico li stanerà, sarà costretta a immergersi nei profondi abissi dell'oceano per salvare i suoi amici, e tutto ciò che credeva fantasia diventerà realtà...
Io ho amato infinitamente il personaggio di Percy Jackson, tanto da preferirlo spesso e volentieri, a quello più famoso di Harry Potter. E questo lo dirò sempre. Però è l’unico personaggio che ho conosciuto di Riordan pur avendo in casa il volume completo delle Kane Chronicles, pur avendo inserito i relativi audiobook nella mia libreria Audible. Ancora non mi sono decisa ad affrontarlo per paura di non riuscire a provare la stessa empatia con i nuovi protagonisti.
Comunque, tralasciando ciò, per una delle challenge a cui partecipo avevo bisogno di un libro ambientato completamente in mare e quindi mi sono immersa letteralmente nella storia de La figlia degli abissi. Già dai ringraziamenti Riordan mi ha incuriosita affermando di essersi ispirato al 20.000 leghe sotto i mari, con il Nautilus e il meraviglioso capitano Nemo. Questi è uno dei primi personaggi negativi che ho amato per cui ero davvero curiosa di sapere come avesse impostato la sua storia Riordan. Non sono rimasta delusa perché mi è piaciuta sia la protagonista Ana Dakkar, discendente del Capitano, sia i soggetti che la accompagnano in questa avventura. Non ho avuto una preferenza spiccata per nessuno, anche se li ho trovati tutti molto ben descritti.
Mi è piaciuto anche come viene orchestrato il libro e gli svariati riferimenti a 20.000 leghe sotto i mari.
Lo stile di Riordan, non c’è bisogno di dirlo, mi coinvolge sempre anche quando non si parla di Percy quindi sono ancora più stimolata a voler leggere sia le Kane Chronicles che gli altri romanzi dell’autore.
Poi ci sono io che non ho mai letto nulla di Riordan. Però ho intenzione di recuperare la saga perché mi piacerebbe approfondire il mondo dei romanzi a tema mitologico ❤️
RispondiEliminaDevi assolutamente recuperare lo zio Rick
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