lunedì 20 dicembre 2021

Recensione #736 La mia devozione by Julia Kerninon

 

Buona settimana lettori, sul blog vi parlo di una storia totalmente al di fuori delle mie solite letture. Ho letto questo romanzo per spuntare un obiettivo richiesto dalla Challenge Escape Ciambelle. Sì, ho ripreso a partecipare alle Reading Challenge.


Titolo: La mia devozione
Autrice: Julia Kerninon
Pagine: 276
Casa editrice: E/O
Data di pubblicazione: 10 settembre 2019
Trama

«Stavolta non parlerai, Frank» dice Helen. «Parlerò soltanto io. Ti racconterò tutta la nostra storia fin dall'inizio, perché anch'io ho bisogno di sentirla».

E la storia raccontata da Helen è il testo di questo romanzo al femminile, un romanzo struggente e profondo, ma anche ironico, che esplora la complessità dei sentimenti che una donna può avere nei confronti di un uomo fino a limiti estremi talvolta inconcepibili, ma sempre veri.

Frank è un pittore contemporaneo di successo, Helen una letterata. Entrambi figli di diplomatici, si conoscono fin da bambini. Insieme trovano la forza di sottrarsi all'oppressione delle rispettive famiglie, e insieme cominciano una nuova vita ad Amsterdam sostenendosi a vicenda. Helen è una donna precisa, seria, logica. Frank è esattamente il contrario, un artista disordinato e senza regole. Due caratteri opposti e complementari cavalcando i quali, giovani degli anni Sessanta, condividono un’esistenza libera, da compagni di strada. Si capiscono al volo anche senza parlare, sono i migliori amici l’uno per l’altra, con la piccola differenza che Helen è innamorata persa di Frank, anche se non osa mai dirglielo. Così la vita procede tra successi lavorativi e matrimoni falliti di entrambi, tra fughe e ritorni, tra metropoli e campagne isolate, tra momenti di pura felicità e scatti di rabbia, tra lunghe e profonde chiacchierate e fasi di silenzioso rancore, fino alla grande tragedia che sconvolgerà la vita di entrambi e li porterà a separarsi definitivamente.



Di certo questo libro non fa per me! Io ci provo spesso a uscire dalla mia comfort zone, ma non sempre mi dice bene. Purtroppo questa volta mi sono trovata ad affrontare una storia che se dovessi descrivere con una sola parola definirei pesante.

Per più di 200 pagine, l’autrice, in un lungo monologo rivolto all’oggetto del suo desiderio Frank, racconta il sentimento che ha provato per lui. Insieme ad Helen riviviamo così tutte le tappe di questo amore-ossessione. Praticamente dall’infanzia fino all’età anziana la donna ha nutrito per il suo amico di sempre una passione totalizzante.

Come già accennato, la storia è davvero pesante e angosciante. Non ho compreso per nulla perché la protagonista Helen fosse così devota a un uomo come Frank. Un uomo egoista e immaturo che non fa altro che usarla per i suoi scopi. Almeno ai miei occhi lui non aveva nessuna attrattiva. Non parlo solo di aspetto fisico, sono proprio i suoi comportamenti egocentrici a rendermelo così odioso. Così come il suo modo di trattare Helen, come una schiavetta, ritenendosi poi superiore in tutto e per tutto alla donna. Pure il suo cosiddetto talento pittorico, era tutta apparenza. Indubbiamente era un uomo che sapeva vendersi professionalmente e umanamente. Non l’ho apprezzato mai in nessun attimo della lettura.

Naturalmente anche Helen è stata una protagonista insopportabile. Soprattutto perché io non ho mai compreso questa sua devozione per Frank. Non ho capito l’origine di questo suo sentimento. So molto bene che qui entrano in gioco le mie esperienze, il mio carattere, il mio modo di pensare che è totalmente opposto a quello di Helen.

Malgrado non abbia apprezzato o compreso i personaggi, lo stile dell'autrice aveva qualcosa di ipnotico. Non riuscivo a staccarmi dal romanzo pur insultando spesso Helen e i suoi atteggiamenti. Chissà, magari letto in un periodo della mia vita diverso sarei riuscita ad avere un’opinione più positiva rispetto a quella di adesso.



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