Titolo: La
paziente scomparsa
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 416
Data di pubblicazione: 29 agosto 2019
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 416
Data di pubblicazione: 29 agosto 2019
Trama
Emily
Jacobs è appena stata ricoverata nell'ospedale dove lavora come
infermiera, per una piccola operazione. Quando si sveglia nel cuore
della notte, ancora confusa dall'anestesia, fatica a capire bene cosa
stia succedendo. Per un momento le sembra quasi che un medico stia
cercando freneticamente di rianimare la paziente nel letto a fianco,
ma la spossatezza dovuta ai medicinali ha la meglio ed Emily si
riaddormenta. Al risveglio chiede spiegazioni, ma la risposta è che
il letto accanto al suo è sempre stato vuoto. Una volta tornata al
lavoro, Emily è decisa a non dare più peso alla cosa, ma il
ritrovamento di un braccialetto riporta a galla tutte le sue
inquietudini. Potrebbe essere della donna scomparsa? Più ci pensa e
più si convince che i suoi colleghi nascondano un terribile segreto.
Potrebbe sbagliarsi, è vero. Forse per colpa di un trauma del suo
passato che rischia di influenzarla... E se invece avesse ragione?
Chi altro sarebbe in pericolo?
Uno
degli autori che più amo è Robin Cook, maestro del
medical-thriller. Dalla trama,questo romanzo, mi ha ricordato le sue
storie per cui ho chiesto una copia ARC alla Newton Compton Editori.
La mia speranza di ritrovare il piacere delle atmosfere di Cook non è
stata soddisfatta pienamente, ma non si è rivelata neanche una
brutta lettura.
Emily,
giovane infermiera inglese, non si rassegna alla scomparsa della
sorella Zoe e la cerca incessantemente. Durante un suo ricovero,
Emily, reduce da un intervento, assiste alla morte della sua compagna
di stanza. Il tutto è nebuloso nei suoi ricordi e le viene anche
detto che non c'era nessuna compagna di stanza.
Il
personaggio di Emily è presentato davvero bene. I suoi dubbi e le
ansie che prova sono descritti perfettamente. Il suo lento discendere
nella pazzia (vera o presunta) è alquanto realistico. Io stessa ho
spesso dubitato delle cose che le accadevano e, come gli altri
soggetti del romanzo, ho iniziato a non distinguere ciò che se fosse
vero o frutto di un inganno. D'altra parte c'era l'autore della
scomparsa di Zoe che tentava di screditare Emily. Purtroppo ho capito
subito chi vi fosse dietro tutto e questo ha relativamente rovinato
la lettura. Questa mia ambivalenza di sentimenti verso la
protagonista mi è piaciuto molto perché non mi faceva sentire
sicura di nulla.
Il
romanzo ha saputo tenermi allacciata alle sue pagine perché non
riuscivo a comprendere lo scopo finale del colpevole. I continui
colpi di scena hanno contribuito a tenere alto il mio interesse.
Ho
trovato le varie procedure mediche molto veritiere e ho apprezzato
anche l'atmosfera cupa presente nel libro.
Il
finale mi ha sorpresa anche se, per certi versi, lo reputo
inverosimile...
Nel
complesso un buon thriller psicologico che con qualche aggiustatina
avrebbe potuto essere un ottimo thriller.
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