venerdì 8 novembre 2019

Recensione #423 Kill Creek by Scott Thomas



Autore: Scott Thomas
Titolo: Kill Creek
Editore: Rizzoli
Pagine: 506
Data di pubblicazione: 29 ottobre 2019
Trama
In fondo a una strada sterrata, mezzo dimenticata nel cuore del Kansas, sorge la casa delle sorelle Finch. Per molti anni è rimasta vuota, abbandonata, soffocata dalle erbacce. Adesso la porta sta per essere riaperta. Ma qualcosa, o qualcuno, aspetta nel profondo delle sue ombre, e non vede l'ora di incontrare i suoi nuovi ospiti... Quando Sam McGarver, autore di best seller horror, viene invitato a trascorrere la notte di Halloween in una delle case infestate dai fantasmi più famosa del mondo, accetta con riluttanza. Se non altro, non sarà solo: con lui ci saranno altri tre acclamati maestri del macabro, scrittori che come lui hanno contribuito a tracciare la mappa moderna di quel genere letterario. Ma quella che inizia come una trovata pubblicitaria si trasformerà in una vera e propria lotta per la sopravvivenza. L'entità che hanno risvegliato li segue, li tormenta, li minaccia, fino a farli diventare parte della sanguinosa eredità di Kill Creek.


 

Ancora una volta la copertina è stata determinante nella scelta del libro. In aggiunta, poi, c'è la trama che prevede una casa infestata, argomento che mi attrae sempre. Come non richiederne subito una copia alla Rizzoli?

Quattro scrittori di horror vengono convocati per un'intervista nella famigerata casa sul Kill Creek, la sera di Halloween...
L'inizio è un po' lento (mi ha fatto pensare ai romanzi di King), ma necessario per presentare al meglio i quattro soggetti che interagiranno insieme e con la casa. Ognuno di loro rappresenta un genere horror differente: Sam McGarver mi ricorda molto King; Sebastian Cole mi fa pensare a un mix tra Lovecraft e Poe; Daniel Slaughter rappresenta uno Stine super devoto; T.C. Moore invece scrive un genere di horror-splatter-violento che non saprei a chi associare.
Una delle parti che più mi è piaciuta (mi ha incantata, veramente) è tutto il discorso sul genere horror e di come si sia evoluto negli anni. Davvero molto interessante e ho scoperto cose a cui non avevo neanche fatto caso.
La trama prende una direzione inaspettata per me. La casa non è la solita protagonista assoluta come accade sempre in storie simili. Anzi sembra abbastanza innocua, a parte qualche singolo episodio strano, e qui già iniziavo a dubitare di poter provare un qualche senso di inquietudine. Però a metà libro, quando tutto sembra concluso...

La casa sonnecchiava, ma non aveva completamente dimenticato quella volgare accozzaglia di intrusi. Così, quando le lancette segnarono otto minuti dopo l'una, la casa si svegliò, con l'improvvisa e netta consapevolezza che fosse arrivato il momento.
Aveva aspettato a sufficienza.
Era tempo di giocare.

La vita degli scrittori viene totalmente sconvolta. Il quadro completo si ha nella descrizione dei mesi successivi solo da parte di Sam, molto meno attraverso le parole degli altri. Avrei preferito che fosse dedicato lo stesso tempo a tutti e quattro.
Da qui prende il via tutta una serie di eventi che rendono il libro davvero più avvincente, pieno di azione e situazioni inquietanti, anche un tantino splatter. Finalmente sono riuscita a percepire quella sensazione di paura che volevo trovare nella storia. Leggendolo in un momento in cui ero da sola in casa, con il buio che avanzava, con ogni rumore sospetto, l'esperienza è stata ancora più coinvolgente.
Lo stile di Thomas è veloce, con parecchi dialoghi e descrizioni non esageratamente prolisse ma curate. Un accostamento che ho apprezzato molto e che non ha reso mai noiosa la lettura.
Il finale mi ha sorpreso e lo trovo perfetto come conclusione. Aperto per un possibile seguito, ma anche soddisfacente così.







6 commenti:

  1. Dolci che bella recensione. Sai che mi hai fatto venire voglia di leggerlo?

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  2. Sembra una lettura davvero affascinante! Anche se in ritardo, sarebbe un ottima lettura per Halloween ☺️👻🎃🦇

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