lunedì 12 agosto 2019

Recensione #387 Wendigo by Algernon Blackwood



Autore: Algernon Blackwood
Titolo: Wendigo
Editore: Adiaphora Edizioni
Pagine: 180
Data di pubblicazione: 31 ottobre 2018
Trama
Nelle regioni selvagge dell’Ontario nordoccidentale, il giovane studente di teologia Simpson e lo zio, il dottor Cathcart, sono impegnati in una battuta di caccia all’alce in compagnia di Hank e del franco-canadese Joseph Défago, loro guide. La spedizione si divide in due gruppi: Cathcart procede al fianco di Hank, mentre Défago conduce Simpson a bordo di una canoa nell’esplorazione di un vasto territorio inviolato.
Appena accampatisi, Défago è allarmato da uno strano e spaventoso odore portato dal vento e, nel pieno della notte, i suoi lamenti svegliano Simpson: la guida è rannicchiata tra le coperte in preda all’angosciante terrore di una presenza in agguato nella foresta. Défago fugge nelle tenebre, costringendo Simpson a un inseguimento tra oscuri alberi e sentieri impervi. Seguendo le tracce sulla neve per miglia, il giovane nota che altre orme si sono aggiunte a quelle di Défago: più grandi, inquietanti, e non sembrano appartenere a un essere umano…
In quelle foreste glaciali una blasfema creatura ha dato inizio a una caccia spietata.





Al di là di tutto il rosa che riempie il mio blog io amo tantissimo il genere horror. Quando la casa editrice Adiaphora mi ha contattata per avviare una collaborazione sono andata subito a sbirciare nel loro catalogo. Il primo titolo che mi ha colpita è stato proprio questo.
Il libro è un lungo racconto di un autore che proprio non conoscevo sebbene sembra essere molto famoso e apprezzato dai grandi maestri del genere.
Ho trovato l'ambientazione davvero evocativa e ben descritta. La natura misteriosa e inquietante che fa da sfondo alla vicenda è perfetta.
Benché i personaggi non vengano caratterizzati a fondo, le loro paure sono percepibili mi maniera tangibile. Persino la creatura, il misterioso Wendigo, la cui presenza è appena accennata, è quasi capace di bucare le pagine.
La scrittura di Blackwood, pur risalendo a quasi un secolo fa, non è per nulla altisonante o pesante. Mi ha incatenato subito al kindle curiosa di conoscere cosa succedeva ai personaggi.
Da estimatrice di questo tipo di racconti voglio cercare altre opere di Blackwood. Ho trovato molto interessanti le notizie sulla vita e le opere dell'autore. La prefazione e la postfazione sono davvero interessanti.



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