domenica 26 novembre 2017

Recensione #1 IT di STEPHEN KING by Antonia




Autore: Stephen King
Titolo: It
Editore: Sperling & Kupfer
Data di pubblicazione: 4 giugno 2013
Pagine: 1336

Trama
A Derry , una piccola cittadina del Maine, l'autunno si è annunciato con una pioggia torrenziale che sembra non finire mai. Per un bambino come George Denbrough, ben coperto dal suo impermeabile giallo, il più grande divertimento è seguire la barchetta di carta che gli ha costruito il fratello maggiore Bill. Ma le strade sono sdrucciolevoli e George rischia di perdere il suo giocattolo, che infatti si infila in un canale di scolo lungo il marciapiede e sparisce nelle viscere della terra. Cercare di recuperarlo è l'ultimo gesto di George: una creatura spaventosa travestita da clown gli strappa un braccio uccidendolo. A combattere It, il mostro misterioso che prende la forma delle nostre peggiori paure, rimangono Bill e il gruppo di amici con i quali ha fondato il Club dei Perdenti, sette ragazzini capaci di immaginare un mondo senza mostri. Ma It è un nemico implacabile e per sconfiggerlo i ragazzi devono affrontare prove durissime e rischiare la loro stessa vita. E se l'estate successiva, che li ritrova giovani adulti, sembra quella della sconfitta di It, i Perdenti sanno di dover fare una promessa: qualunque cosa succeda, torneranno a Derry per combattere ancora.




Sono state spese centinaia e centinaia di parole per descrivere il capolavoro di Stephen King nel corso degli anni.
Mettiamo subito in chiaro una cosa.
Stephen King è visto da molti come un semplice autore di racconti horror e per questo snobbato da molti .
Non ci siamo proprio!!
Fare la recensione di un romanzo tanto vasto sia nella sua mole, sia, e soprattutto, per la vastità dei suoi contenuti, non è affatto semplice.
Per questo non voglio addentrarmi troppo in profondità, perché ognuno di noi vive un romanzo del genere in maniera differente, sia per tematiche affrontate e sia per i luoghi in cui, per qualche momento ci siamo immersi.
IT è un romanzo in cui King dimostra che l’aspetto horror, seppur importante, è un elemento secondario dei suoi racconti e delle sue tematiche.
Leggendo questo libro ho, sì, sentito la continua angoscia dei protagonisti nel convivere con un segreto simile, con la paura di non poter fronteggiare con un male così profondo, ma ho soprattutto visto il fortissimo legame che lega i sette bambini. Un’amicizia che sarebbe sopravvissuta negli anni contro qualsiasi attacco, contro una città come quella di Derry, che fa dell’indifferenza la sua caratteristica principale.

"Forse non esistono nemmeno amici buoni o cattivi,
forse ci sono solo amici,
persone che prendono le tue parti
quando stai male e che ti aiutano a non
sentirti solo. Forse per un amico vale sempre la pena
avere paura e sperare e vivere.
Forse vale anche la pena persino morire per lui,
se così ha da essere.
Niente amici buoni. Niente amici cattivi.
Persone e basta che vuoi avere vicino,
persone con le quali hai bisogno di essere:
Persone che hanno costruito la loro dimora nel tuo cuore."
(Eddie Kaspbrak)
L’abilità dell’autore nell’introdurci nei panni dei personaggi, nelle loro emozioni, nelle descrizioni minuziose dei luoghi è incredibile. La città, i negozi e la campagne di Derry sono descritte in maniera strepitosa, difficile non immedesimarsi in una narrazione simile.
It, in fondo chi è? anzi che cos'è? È semplicemente paura, incubo, terrore allo stato più puro e incontaminato, sentimenti incamerati nella figura di questo mostro mutaforma che ha la sua tana nel sistema fognario di una cittadina del Main: Derry. (anche se poi la sua casa si scopre è "oltre" le fogne, nel "macroverso"). It da secoli vive di paura e odio, elementi di cui Derry è impregnata fin nelle sue viscere. E di chi meglio dei bambini, i cui sentimenti sono amplificati dalla forza dell'immaginazione e dall'innocenza della loro tenera età, si possa nutrire It? Peccato che ad intralciare i suoi piani si sia intromessa la forza dell'amicizia che lega i sette protagonisti della storia: sette bambini diversissimi l'uno dall'altro ma che in fondo rappresentano la spensieratezza e la forza di sognare tipiche dei bambini che tanto spaventano It. A coronare il tutto l'amore, visto nelle sue prime manifestazioni della giovane età fino alla dura realtà del maltrattamento della donna. Sembra quasi un sogno in più atti in cui Pennywise il clown, con i suoi efferrati delitti, lo trasforma in un incubo. Eppure nell'insieme si ha una visione molto complessa del passaggio dalla fanciullezza all'età adulta perché, come scrive King nelle ultime pagine del suo capolavoro:
"Ma è bello[...] pensare che chi ha guardato in avanti
deve anche guardare indietro e che ciascuna vita
crea la propria imitazione dell'immortalità: una ruota".
Terminato il romanzo, sento di aver giocato per qualche istante nei Barren con Bill ed Eddie.
Sento d’ esser stata a Derry con ,Stan, Eddie, Richie, Beverly, Ben e Mike e Bill. Tutti e 7 avevano qualcosa di diverso , qualcosa di speciale, ma sapevo già , ancor prima di finire il racconto , che IT avrebbe dovuto lavorare sodo per togliere di mezzo quei sette.
Ho ancora gli incubi quando sento nominare Henry Bowers, grondante di sudore e rabbioso come un pitbull , affiancato dai suoi “compari”, all’inseguimento dei poveri protagonisti.
IT non è un romanzo banale, come avrete notato non ho minimamente menzionato Pennywise , il clown, perché IT non parla soltanto della creatura che infesta le fogne di Derry .
Molti riconducono il romanzo alla figura del pagliaccio .E questo non è corretto , perché affermare ciò significherebbe sminuire quello che King ti racconta durante il viaggio.
Il clown è sia antagonista dei bambini ma soprattutto cornice di cio’ che successe a Derry molti anni prima.
Forse è nel passato che dovrai scavare.
Soltanto per parlare ancora dei contenuti e dei messaggi riscontrati nel romanzo ci vorrebbero centinaia di pagine.
Ma fidatevi, non leggere queste romanzo, sarebbe fare un torto a voi stessi.
Preparate lo zaino, mette dentro l’occorrente: torcia, dei sassi ed una fionda!
Si va a Derry!”



3 commenti:

  1. Ciao Antonia. Piacere di conoscerti. Sono tra quelle persone che ha letto IT (2 volte) e che lo ha trovato bellissimo, oltre ad aver visto il vecchio film almeno 4/5 volte.
    Chi snobba King, è lo stesso che snobbia il romanzo rosa. Forse queste persone ritengono che la lettura debba essere rivolta esclusivamente a saggi, filosofia, storia e che il resto è robaccia. Ma io continuo a leggere quello che mi pare e leggo per stare bene e rilassarmi.
    Benvenuta :)

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    1. Pensa Iaia che io avevo iniziato It ai tempi della scuola e non ero riuscita ad andare avanti. Ho recuperato un paio di anni fa

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    2. Grazie Iaia per il benvenuto.
      Purtroppo King è uno di quegli autori che ormai viene etichettato come horror. Ma prossimamente (forse) riuscirò a dimostrarvi, con altre recensioni, che é capace anche di far scendere i lacrimoni.

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