lunedì 20 novembre 2017

Incontro con Matteo Strukul

Manuela è andata in missione un'altra volta! L'8 novembre ha partecipato all'incontro con Matteo Strukul ed ecco le sue impressioni sull'autore.





Mercoledì 8 novembre 2017 a Roma presso “LaFeltrinelli” nella Galleria Alberto Sordi si è tenuta la presentazione del libro “I Medici” di Matteo Strukul. La presentazione è stata condotta da Giuseppe Scaraffia e impreziosita dalla lettura di alcuni brani fatta da Berta Filacchione.



Il professor Scaraffia introduce l’autore presentandolo come uno che ha il dono innato di saper scrivere e questo lo si apprezza leggendo i suoi romanzi.
Durante la presentazione, il professore ha messo in risalto la capacità di Matteo Strukul di tenere il ritmo della scrittura, la capacità di dare ampio respiro alle frasi, alle descrizioni. Molto spesso ha paragonato lo stile di Matteo con quello di Dumas, molti sono stati i paragoni con I tre moschettieri.
Proprio per far apprezzare lo stile dell’autore, Berta ha intervallato le domande e le parole del prof Scaraffia con la lettura di brani del libro.
Facendo riferimenti alla storiografia francese, che non ha parole buone per Maria De’ Medici, il professore alcune domande, impegnative, all’autore.
Come è il tuo metodo di lavorare per scrivere un romanzo storico di questo tipo? Il mio metodo è molto semplice, io parto dai fatti storici. C’è una storiografia francese che è molto ingenerosa con la figura di Maria e di Caterina dei Medici e quindi leggo la storiografia italiana, che restituisce un po’ di dignità alla figura di Maria Medici. Quando ho parlato di Maria ho cercato di portare in luce la psicologia di questa donna, nel romanzo questo si può osare. Ho cercato di mettere in luce che come donna Maria si è trovata a gestire anche delle situazioni molto difficili, prima fra tutte sposarsi per procura e trovare il marito innamorato delle proprie favorite…non è un bel modo di iniziare un matrimonio.
Nei suoi romanzi lei è molto rispettoso della storia, cioè la integra ma non stravolge il fatto realmente accaduto. La componente storica nel mio romanzo è profonda. Tutti i fatti che io cito, sono tutti fatti realmente accaduti. Certo metto in fila tutti i fatti storici che poi vado arricchendo di personaggi inventati, ma avendo come riferimento lo stile di Dumas.
È importante che i libri trascinino il lettore, come è anche importante che il libro insegni qualcosa.
Lo stile di Matteo è quello di guardare il personaggio con gli occhi dell’altro personaggio. Quindi anche una scena che sarebbe immobile vibra… Quindi domando, quale pensi sia il ruolo di uno scrittore? Personalmente vorrei dedicarmi a romanzi che parlano del rinascimento italiano, perché ho come l’impressione che noi siamo un paese che ha smarrito l’identità culturale, quasi come se dovessimo vergognarci, mentre noi abbiamo forse influenzato la storia dell’umanità. Proprio di questa identità dovremmo andare fieri… certamente parlando a dei lettori del 2017, quindi mantenendo un ritmo serrato.
Quale è stato il tuo percorso? Ho studiato legge e dopo tanti anni ho scoperto che volevo fare altro. Quindi ho fatto questo salto nel buio nel mondo della scrittura, tra l’altro da grande perché ho iniziato il mio percorso come scrittore nel 2011. Ho iniziato con un noir che però ha come protagonista femminile. Il mio sogno era quello di lavorare con la Newton Compton soprattutto perché loro sono un grande editore popolare, si fanno araldo della diffusione della letteratura. È stato l’editore che mi ha concesso di raggiungere un alto numero di lettori.
A questo punto è stato dato spazio ai lettori per le domande. Anche se alcuni hanno fatto domande “indelicate”, Matteo ha risposto con garbo e con educazione. Un signore dal pubblico ha tentato di sminuire l’aspetto storico del lavoro di Strukul dicendo che non c’era riferimento alla storia e che la psicologia dei personaggi era inventata dall’autore. Matteo ha risposto. A mio giudizio, in modo eccellente.
Certamente ci sono due modi di affrontare la storia, la si può descrivere in un saggio e poi con un romanzo. È chiaro che la modalità e lo stile sono diverse. Nel mio romanzo io descrivo fatti storici, accaduti realmente romanzandoli, sì ho aggiunto personaggi. I personaggi storici però non li ho alterati, li presento con le loro psicologie che ho potuto ricostruire grazie al lavoro di preparazione del mio libro, quello di inventato sono i personaggi che girano intorno ai fatti storici. Quelli è chiaro li ho inventati totalmente.
Al termine della presentazione, Matteo ha firmato le copie dei presenti. Quando mi sono seduta al suo fianco ho dovuto ammettere che non avevo ancora letto nulla di suo e che quello sarebbe stato il mio primo libro per conoscerlo, ho detto lui che mi accingevo a leggerlo con molta curiosità, una curiosità che lui durante la presentazione mi aveva trasmesso (perché amo molto Dumas e sentire un prof del calibro di Scaraffia paragonarlo a lui incuriosisce), incuriosita dal periodo storico di cui parla e poi perché una mia amica (forse qualcuna di voi la conosce), Chiara La lettrice sulle nuvole, ne aveva parlato bene. È stato molto contento di questo e mi ha chiesto di salutare Chiara, che ha detto di aver incontrato anche recentemente a Lucca…






Grazie Manu e tieniti pronta per altre missioni!

1 commento:

  1. wow, mi sento importante! Strukul è bravissimo nelle presentazioni ed è molto disponibile. Brava Manu!

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