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mercoledì 16 giugno 2021

Recensione #667 Il re che fu il re che sarà by T. H. White (parte 1)

 



Buongiorno oggi, in occasione dell'uscita del volume completo dedicato alla tetralogia di T. H. White sul mitico Re Artù, vi parlo, oggi, dei primi due libri.

Ringrazio la casa editrice Mondadori per la copia digitale del romanzo.

Autore: T.H. White

Titolo: Il Re che fu, il Re che sarà. Il ciclo completo del Re in eterno

Editore: Mondadori

Pag:: 768

Data di pubblicazione: 25 maggio 2021

Trama

Una tetralogia ormai divenuta un classico, che racconta la vita del mitico re Artù, allevato da Merlino in un mondo magico e meraviglioso e destinato a un futuro di gloria. Splendida epopea tratta dalle antiche leggende bretoni, questo libro ci porta nel regno incantato di Camelot, tra cavalieri, principesse, animali parlanti, uomini volanti... Un universo di stupefacenti creature che da generazioni affascina l'immaginazione di lettori di ogni età.



La spada nella roccia

Fin da piccolissima il mio primo amore fantastico è stato proprio Re Artù per cui ero molto curiosa di leggere questa tetralogia. In Italia era stato tradotto solo il primo volume molti anni fa.

Un primo capitolo che è dedicato alla fanciullezza di questo mitico personaggio, prima ancora che estraesse la famosa spada dalla roccia.

Artù cresce sotto la guida del suo precettore, il mago Merlino e viene a contatto con varie creature e personaggi famosi che formeranno il suo carattere. La

storia in sé è molto interessante e mostra un Artù diverso da quello di cui ho letto finora. C’è un che di fiabesco, nel racconto di White, anche se fornisce al lettore molte informazioni storiche del periodo e sugli usi del tempo. Non so quanto siano accurate (questa parte attraverso le mie odiate note) ma devo dire che erano comunque molto interessanti.

Mi è piaciuto come viene descritto Artù e come evolve la sua personalità.

Ho apprezzato, tra le altre, la comparsa di Robin Hood e di Morgana.

Purtroppo il linguaggio con cui è raccontato è troppo vecchio. Mi ha dato una sensazione di lentezza e pesantezza che ha rovinato il piacere della lettura. Sarebbe stata una buona idea rivedere il tutto modernizzando lo stile narrativo.





La regina dell’aria e delle tenebre

Questo secondo volume mi è piaciuto ancora meno del precedente. La storia si fa più cupa e oscura, un lato positivo, almeno per me. Al tempo stesso però è più confusa, in alcune occasioni ho avuto l'impressione che saltasse da un avvenimento all’altro senza un filo logico.

Artù cresce con l'intenzione di unire i vari popoli. Ha inizio qui anche la sua idea della cavalleria e della Tavola Rotonda. Vengono inoltre approfonditi i personaggi di Morgana e Morgawse.

C’è ancora qualche lato umoristico, ma meno presente rispetto al volume precedente.

Nonostante ciò è una storia ricca di eventi e approfondimenti. Forse troppi e troppo concentrati nelle poche pagine.

Invariata la mia sensazione sullo stile obsoleto con cui è scritto questo libro.


Vi aspetto la prossima settimana per parlarvi dei rimanenti volumi.


Il cavaliere malcreato

La candela nel vento

Il libro di merlino







mercoledì 7 aprile 2021

Recensione #636 La nave sepolta by John Preston

 





Buongiorno lettori, oggi partecipo a un nuovo Review Tour che ha come protagonista un romanzo storico basato su dei fatti realmente accaduti.

Ringrazio Simo per l'organizzazione e la Salani per la copia digitale del romanzo.


Autore: John Preston

Titolo: La nave sepolta

Editore: Salani

Data di pubblicazione: 1 aprile 2021

Pagine: 272

Trama

Inghilterra, estate 1939. Quando Edith Pretty, affascinata dalle leggende locali che parlano di un tesoro vichingo sepolto nella sua terra, decide di contattare l'archeologo autodidatta Basil Brown, non sa che sta per dare inizio a una delle più straordinarie avventure archeologiche del Novecento. Presto gli scavi riveleranno il gigantesco scheletro di un'antichissima nave funeraria appartenuta a un sovrano anglosassone, che richiamerà l'interesse degli accademici più blasonati. Uniti dalla passione per l'archeologia e da un sentimento delicato e profondo che li lega l'uno all'altra, Basil e Edith lotteranno per proteggere la loro scoperta. Ma la Seconda guerra mondiale incombe e gli scavi si trasformeranno in una corsa contro il tempo, soprattutto quando dalla terra emerge qualcosa di ancor più stupefacente… Basato su fatti realmente accaduti, "La nave sepolta" è un romanzo in cui l'amore e la passione assumono aspetti tutt'altro che scontati e che, toccando il significato più profondo del matrimonio, del rapporto tra genitori e figli, della ricerca dell'identità personale, riesce a farci riflettere sul significato dell'essere umani e di condividere la Storia e, in ultima analisi, il dono stesso della vita.






La nave sepolta è un romanzo storico molto particolare. Il tutto ruota intorno agli scavi di Sutton Hoo e alla scoperta dell'antica nave romana lì sepolta. La storia in sé, pur essendo avvincente, per alcuni tratti l'ho trovata un po’ lenta, quasi statica. Anche i personaggi sono sempre basati su persone reali. Li ho trovati abbastanza interessanti, ma caratterialmente poco approfonditi, per cui non sono riuscita ad affezionarmi a nessuno di loro.

La parte migliore del romanzo, per me, è quella dedicata alle varie fasi dello scavo e alla politica economica che vi gira intorno. Seguivo, con vivo interesse, ogni gesto di Basil Brown e degli altri uomini impegnati nel sito.

La narrazione ha comunque un buon ritmo e lo stile di Preston è semplice e scorrevole, tanto che il libro si legge davvero velocemente.

Confesso che non avevo mai sentito parlare di questo ritrovamento, ma ho intenzione di fare qualche ricerca a riguardo. Forse, pur non essendo una grande appassionata di tv, guarderò anche il film tratto da questo libro.









giovedì 3 ottobre 2019

Recensione #410 L'apprendista di Goya by Sara Di Furia




Autrice: Sara Di Furia
Titolo: L'apprendista di Goya
Editore: La Corte Editore
Pag:: 301
Data di pubblicazione: 29 agosto 2019
Trama
Madrid 1791, l'arte fiorisce sotto l'occhio vigile dell'inquisizione.
Manuèl Alvèra vive e lavora nel colorificio di famiglia, abile come nessun altro nella miscelazione dei pigmenti.
Goya in persona, un giorno, colpito dalla sua abilità, lo richiede al padre come apprendista con la promessa di farlo diventare un pittore di fama. Intanto, nel giro di poco tempo, in città vengono ritrovati diversi cadaveri, tutti di famosi artisti madrileni assassinati secondo il medesimo modus operandi: il corpo massacrato, denudato e scuoiato.
Madrid è in subbuglio e mentre l'inquisizione attribuisce la responsabilità di quanto sta accadendo al mero peccato di vanità commesso dai pittori, Manuèl inizia ad avere il sospetto che proprio Goya sia coinvolto negli omicidi.
Studiando l'opera del maestro per emularne il genio, il ragazzo scopre infatti un terribile segreto, che gli permetterebbe di raggiungere sfumature di colore mai viste prima.
In breve il giovane apprendista si ritrova a essere vittima e al contempo complice di una spirale di bugie e segreti sempre più intricata, che metterà in discussione tutta la sua vita.
Sullo sfondo di una Madrid impregnata di fervore artistico e untuosa religiosità si snoda la vicenda più cruenta che il mondo dell'arte abbia mai conosciuto.



 



I romanzi storici mi annoiano, lo confesso. Tutti quei particolari, quelle date, quelle descrizioni prolisse non mi fanno godere in pieno della lettura di un romanzo. Ogni tanto, però, decido di leggerne qualcuno specialmente se nella trama c'è il fattore thriller.
Tutta questa premessa per far capire come non avessi grandi speranze su L'apprendista di Goya. Invece, contrariamente alle mie aspettative, ne sono rimasta completamente affascinata.
Lo stile di Sara Di Furia mi ha permesso di tornare indietro nel tempo, nella Madrid del '700, e vivere accanto al giovane e talentuoso Manuél, protagonista e voce narrante del romanzo.
Le descrizioni minuziose e particolareggiate ci sono ma non rendono il testo per nulla pesante. Hanno il pregio di rendere vivide nella mia mente le varie scene di vita quotidiana nella Madrid del periodo dell'Inquisizione; i colori, i profumi dei cibi, i suoni delle feste descritte son rese in maniera davvero vivida dall'autrice. Questo è uno degli aspetti che ho maggiormente apprezzato del libro.
Anche la caratterizzazione dei personaggi è fatta benissimo. L'amore di Manuél per la pittura, la dedizione che impiega nel preparare i vari pigmenti, la sensazione che prova, con un pennello in mano, mentre cerca di dare vita a un quadro sono raccontate in maniera sublime. La Di Furia ha descritto tutta questa passione come se fosse nella mente di questi artisti geniali.
Il mistero che è all'interno del romanzo è intricato e ben orchestrato. Non avevo minimamente sospettato di una delle parti coinvolte mentre ne avevo individuata un'altra. Non avevo, tuttavia, compreso le sue reali motivazioni.
La mia parte sadica ha poi gioito delle scene, ricche di dettagli macabri, delle torture inflitte alle vittime del Diablo. Resa benissimo anche l'atmosfera cupa e maledetta che fa da sfondo alla storia.
Un'autrice che non conoscevo ma che ha avuto il potere di farmi amare un romanzo storico. Non solo! Ho subito messo in Wish List il suo altro lavoro ambientato nella Londra di Jack Lo Squartatore, altro personaggio che mi incuriosisce moltissimo.

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