Buongiorno sul blog oggi vi parlo del secondo capitolo della serie M/M, office romance, Secret Agreements. Ritornano Noah e il misterioso Martin e, inoltre, l’autrice ci fa conoscere meglio Parker e Lud.
Autrice: S. M. May
Titolo: Unfair Terms
Serie: Secret Agreements #2
Editore: Self publishing
Pag: 264
Data di pubblicazione: 15 gennaio 2019
Trama
Noah Kress ha sempre avuto
due immutabili punti di riferimento: la sua azienda di private equity
e il suo lavoro segreto al Circolo, uno dei club più esclusivi di
Boston. Eppure, da pochi mesi c’è una nuova stella nel suo cielo:
Martin Scheer, l’amante più difficile e il gestore di un impero
finanziario a cui può ambire solo da lontano.
Perciò l’unica
cosa che Noah può fare è stare attento a non scottarsi, perché
Martin è abituato a brillare senza altri comprimari intorno e il suo
passato è in grado di bruciare tutto ciò che gli sta troppo
vicino.
Parker Andolfi è tanto vincente nel ruolo di esperto
di contrattualistica e diritto finanziario, quanto è fragile nella
propria solitudine e in una ricerca d’affetti che sinora è stata
la principale causa della sua rovina.
Lud il Rosso, il dom più
esperto del Circolo, potrebbe riportare il giusto ordine nel caos in
cui sta lentamente precipitando, ma prima Parker deve dimostrare di
valere abbastanza per invogliarlo a fare un tentativo.
Segreti
inconfessabili, faide familiari, gruppi societari da espugnare: le
partite entrano nel vivo, le clausole iniziano a reclamare gli
adempimenti più dolorosi…
…e non tutti i giocatori sono
disposti a pagare il giusto prezzo.
Parto subito con il dirvi che, durante la lettura di questo secondo capitolo, ho viste confermate le mie impressioni sui protagonisti, maturate alla fine del primo libro. Noah mi piace moltissimo mentre Martin rimane ancora un po' troppo sfuggente per me. Non che sia un cattivo personaggio, ma io non riesco a rapportarmi del tutto con lui. Ammetto che ci sono un paio di situazioni in cui l'ho ammirato moltissimo e ho amato le scelte che compie, però ancora non mi convince del tutto. Gli altri due personaggi che danno vita a questa storia, cioè Parker e Lud, hanno la loro occasione di mettersi in mostra e farsi conoscere meglio. Parker già mi era piaciuto nel libro precedente e qui, anche se l’ho trovato diverso, non mi dispiace per nulla come viene caratterizzato. Riesco a capire perfettamente il suo dolore così come riesco a capire il suo cercare, in tutti i modi, di risollevarsi dopo quello che gli è successo nel primo libro. Quindi sono completamente dalla sua parte! Per quello che riguarda Lud mi è parso di vedere un altro Martin. Anche lui molto misterioso e molto sfuggente. Questi due grandi uomini che dovrebbero essere quelli più incisivi, per me rimangono troppo distaccati da tutto e non sono in grado di amarli fino in fondo. Credo tuttavia che sia proprio una loro specifica caratteristica, la May li ha voluti creare esattamente così.
La storia è ben gestita mi è piaciuta molto come viene costruita. Pur non capendo nulla di finanza ho apprezzato le citazioni all'inizio di ogni capitolo. Molto tecniche ma non noiose e perfettamente in linea col capitolo che le segue.
A costo di sembrare ripetitiva, non posso non ribadire quanto io apprezzi lo stile scorrevole, accattivante e molto curato. Ha una penna frizzante che riesce a catturarmi sempre. Però, però... le devo fare un piccolo rimprovero: ti prego non fare capitoli così lunghi.
Settimana prossima arriverò con il mio pensiero sul terzo e conclusivo volume della trilogia. Martin e Lud punto su di voi!
Parker resta il mio preferito tra tutti
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