Con
me si conclude il mese di maggio della rubrica Tu leggi? Io
scelgo!, ideata da Chiara (La
lettrice sulle nuvole) e Rosaria (Niente
di personale). Il blog dal quale dovevo trovare un libro era
quello di Dolci Carloni (Le mie ossessioni librose), che poi è la
mia ospite… per l’ultima volta, infatti con questo
appuntamento la saluto. Via, via,
sciò sciò... Chiaramente cercare tra le recensioni di
Dolci non ho difficoltà a trovare letture che possano piacermi,
certo tolti gli m/m (provali) e
tutti quelli in cui il sangue è personaggio principale
(MY LOVE), perché le nostre letture sono simili. Infatti
molti romanzi letti da lei, li avevo già letti anche io. Poi lo
sguardo è caduto su questo libro. Amo la Kinsella, ho letto tanto di
questa autrice e poi la copertina era molto carina… quindi scelta
fatta ed eccomi qui a parlarvi di questo romanzo.
Autrice:
Sophie Kinsella
Titolo: Dov'è finita Audrey
Titolo: Dov'è finita Audrey
Editore:
Mondadori
Data di pubblicazione: 9 giugno 2015
Pagine: 180
Pagine: 180
Trama
Audrey ha 14 anni ed è da tempo che non esce più di casa. Qualcosa di brutto è successo a scuola, un episodio di bullismo che l'ha profondamente segnata e ora lei è in terapia per rimettersi da gravi attacchi d'ansia e panico che non le permettono di avere contatti con il mondo esterno. Per questo indossa perennemente dei grandi occhiali scuri, il suo modo di proteggersi e sfuggire al rapporto con gli altri. Il fratello invece è un simpatico ragazzino ossessionato dai videogiochi che, con grande disperazione della madre nevrotica, non si stacca un attimo dal suo computer e dal suo amico Linus che condivide la sua stessa mania. Ma quando Audrey incontra Linus nasce in lei qualcosa di diverso... deve poter trovare un modo per comunicargli le sue emozioni e le sue paure. Sarà questa scintilla romantica ad aiutare non solo lei, ma la sua intera famiglia scombinata.Dov'è finita Audrey?è un romanzo caratterizzato da una grande empatia in cui si ride tanto e ci si commuove e in cui Sophie Kinsella riesce magistralmente a alternare momenti di puro humour a momenti più seri e teneri con grandissima sensibilità.
Quando
ho scelto di leggere questo romanzo, avendone sentito parlare bene,
pensavo di trovarmi di fronte a uno dei “classici” della Kinsella
(ho infatti pensato a Ho il tuo numero, Sai tenere un
segreto?, Ti ricordi di me?, Fermate gli sposi!),
mi aspettavo una commedia romantica… invece mi sono trovata tra le
mani uno stupendo libro. Un libro che parla di adolescenti per gli
adolescenti, ma anche rivolto ai genitori di adolescenti e agli
insegnanti… insomma, ho fatto filotto!!! Questo era giusto
giusto il romanzo per me essendo madre di due adolescenti, che, in
molto, mi ricordano Frank (specie Miki) e poi sono un’insegnante…
e sinceramente ho sperato di non essere il tipo di maestra di cui
parla Audrey!!! È un libro che parla di adolescenti, ma fa
riflettere gli adulti.
Audrey
è una ragazzina di quattordici anni che ha un problema: è stata
bullizzata. Questo episodio l’ha portata in una profonda crisi
psicologica, diventa una ragazza depressa, timorosa del contatto,
qualsiasi tipo di contatto. La sua famiglia deve quindi modificare
abitudini e comportamenti per aiutarla, per fare quadrato intorno a
lei. Si parla quindi di una famiglia normale, con i problemi e le
discussioni che si vivono quotidianamente (tutti i genitori possono
capirmi). Si mette in evidenza il problema di comunicazione che c’è
tra madre e figli, specie con Frank… spesso non ce ne accorgiamo,
ma c’è un confine sottile tra noi e i nostri figli, questo confine
però diventa a volte una barriera insormontabile. In questo libro un
esempio di non-comprensione è dato dalla discussione che Audrey
chiama Dickensgate.
Gran
parte del romanzo è centrato su Frank e sulla relazione
madre-figlio, soprattutto per via del rapporto che questo ragazzo ha
con il computer e con i videogiochi, lo confesso: mi sono sentita
tanto la mamma di Audrey!!! Certe discussioni tra Anne e Frank le
vivo quotidianamente con Miki (e Massi)… sob!!!
Ma
il vero centro del romanzo è Audrey! Questa dolcissima ragazza di
quattordici anni che si trova in difficoltà. Piano piano, aiutata
dalla famiglia, dalla terapista Sarah e soprattutto da Linus, Audrey
riprende a vivere. Il rapporto con Linus è una cosa fantastico.
Il
racconto tocca temi importanti, è una famiglia in difficoltà
che deve affrontare il problema del bullismo, la dipendenza da
videogiochi, la difficoltà di comunicazione tra genitori e figli, ma
anche le discussioni inevitabili tra genitori per l’andamento
familiare. È una famiglia che deve affrontare tante cose, ma
solo quando ci mettono a comunicare seriamente, quando decidono di
“aiutarsi” davvero riescono tutti a riprendere a vivere!!!
Voglio
terminare con una citazione che trovo meravigliosa, è alla fine del
romanzo ed è una considerazione di Audrey…
Mi
pare di aver capito una cosa, è cioè che la vita è questo salire e
poi scivolare giù, è ricominciare a salire. Le scivolate non
contano. L’importante è che il percorso nel suo insieme vada più
o meno verso l’alto.
Concludo
dicendo che è un romanzo bellissimo, è uno dei pochi romanzi
che mi ha fatto realmente riflettere, ha posto l’attenzione su
tanti piccoli punti fondamentali della vita di un adulto. Ti fa
guardare la vita dal punto di vista degli adolescenti, che non sono
poi tanto immaturi come noi li riteniamo (a volte). È un libro
adatto ai ragazzi adolescenti, ma anche a noi adulti.
Ecco
anche il calendario
per
recuperare le altre recensioni.