sabato 30 aprile 2022

Recensione #799 Radio Silence by Alice Oseman

 


Il mese di aprile si conclude con il Review Tour dedicato all'ultimo libro di Alice Oseman pubblicato per la Mondadori.

Ringrazio la Mondadori per la copia digitale del romanzo.


Titolo: Radio Silence
Autrice: Alice Oseman
Serie: Heartstopper #3
Pagine:: 432
Casa editrice: Mondadori
Data di pubblicazione: 12 aprile 2022
Trama

Frances Janvier è sempre stata una "macchina da studio" con un unico obiettivo: entrare in una università d'élite. E nulla la può fermare: né gli amici, né il segreto che nasconde, neppure la sua stessa personalità. Aled Last frequenta l'ultimo anno del liceo ma ricorda a tutti un bambino piccolo che ha perso la mamma al supermercato. È timido e prende sempre voti altissimi. Quando incontra Aled, Frances scopre una nuova libertà. Per la prima volta non ha paura di essere se stessa. Frances è una ragazza, Aled un ragazzo, e, come spesso succede, i due si innamorano e... No, in effetti non va così. Frances e Aled non si innamorano affatto: collaborano a un podcast. E ottengono un inaspettato successo, che potrebbe però rivelarsi fatale per il loro rapporto. In un mondo che sembra determinato a imbrigliare le loro vite su binari già stabiliti, Frances e Aled lottano per superare le proprie paure e trovare la propria voce nel corso di un anno che cambierà le loro vite. Avranno il coraggio di mostrare a tutti chi sono veramente? Radio Silence è un romanzo di formazione indimenticabile che affronta con grazia i temi dell'identità, della diversità, della pressione verso il successo a tutti i costi, mostrando che ci vuole coraggio, sì, ma siamo sempre liberi di scegliere di essere chi siamo.




Ho conosciuto Alice Oseman con le graphic novel Heartstopper e sono rimasta incantata sia dal tratto dei disegni che dalla dolcezza della storia. L'ho poi affrontata con un romanzo, grazie al GDL con Chiara e Chicca. Il libro era Senza nuvole (Solitaire) con protagonista Tori, la sorella di Charlie di Heartstopper. Radio Silence è legato al volume pur presentando diversi personaggi, infatti inizia dopo la fine di Senza nuvole.

La protagonista è Frances Janvier, studentessa all'ultimo anno di liceo, secchiona della scuola con il grande sogno di andare a studiare all'Università di Cambridge. Dopo una festa in cui la ragazza aiuta un Aled molto ubriaco i due scoprono di avere svariate cose in comune e stringono una bella amicizia.

Quello che amo tanto di Alice Oseman è come riesca, ogni volta, a creare degli adolescenti VERI. I suoi personaggi sono così incredibilmente realistici che potrebbero essere presenti nella nostra vita. Non sono i soliti adolescenti patinati e svampiti che spesso popolano i romanzi young adult, ma sono dei ragazzi con tutti i dubbi, le paure, i difetti fisici che che possono avere a quell’età.

Un altro fattore che ho amato tanto in questo questo libro è come viene celebrata l’amicizia, la vera amicizia, quella senza secondi fini. Il rapporto che si instaura tra Aled e Frances è meraviglioso e sincero. Ma non solo la loro visto che i ragazzi stringono altre amicizie con Daniel, amico di Aled e Raine, compagna di Frances.

Sul fronte genitori ho amato la mamma di Frances così aperta e disponibile nei confronti delle necessità della figlia. Ho odiato invece quella di Aled, un essere freddo ed egoista. A un certo punto la mia mente perversa aveva partorito un’idea balzana sulla possibile sorte della figlia scomparsa Carys.

Inoltre la storia prende in esame quei dubbi che vengono ai ragazzi prima di affrontare l’università, perché a volte sembra l’unica strada possibile nella vita di un’adolescente. Non sempre è così e non tutti sono portati per lo studio.

Ho avuto l'ennesima conferma che lo stile della Oseman è sempre delicato, sensibile.

Non ho dato il voto pieno perché l'inizio mi è parso un po' lento e ci ho messo del tempo prima di ingranare con la storia.







venerdì 29 aprile 2022

Recensione #798 Misty by Mary Lin

 

Buona giornata, mentre si avvicina il weekend, si torna al maniero di Red Oak con il quarto volume della serie. Il romanzo scritto da Mary Lin è uno splendido Young Adult.


Autrice: Mary Lin

Titolo: Misty

Serie: Red Oak Manor Collection #4

Editore: Self Publishing

Pag: 402

Data di pubblicazione: 16 marzo 2022

Trama

Per Connor Reyes il maniero è casa.
Rigido, schematico, severo, ha fatto sue le regole dell’istituto e il suo obiettivo è difendere Red Oak Manor e i ragazzi che vivono lì.
Tutto procede in maniera lineare, fin quando a varcare i cancelli arriva una ragazzina che rischia di minare la sua stoica pazienza.

Per Misty Clark l’istituto è una condanna.
Problematica, sprezzante, insolente, non segue alcuna regola e il suo unico obiettivo è riuscire a scappare dall’incubo che per lei è il maniero. Qualcuno, però, ha il compito di impedirglielo.

Lui non si lascia scalfire dai sentimenti.
Lei è un concentrato di emozioni.
La convivenza forzata di due personalità così diverse non può che generare continui scontri, eppure… dietro la nebbia che circonda quella ragazzina turbolenta e ribelle, Connor riesce a scorgere il dolore che la tiene prigioniera. Per arrivare alla vera Misty, dovrà squarciare il velo del passato dietro cui lei si nasconde.

Misty è un rompicapo emotivo, ma Connor è deciso a risolverlo.






Misty è il quarto capitolo della Red Oak Manor Collection che ormai conoscerete tutti. La storia pur avendo dei protagonisti molto giovani tratta delle tematiche molto importanti. Non conoscevo la penna di Mary Lin che ho trovato, almeno in questa occasione, molto delicata nel raccontare le varie sofferenze dei due ragazzi.

Misty e Connor hanno alle spalle, per motivi diversi, un passato tragico e hanno sofferto tantissimo. Dopo essere stata affidata a varie case famiglia Misty viene inviata al Maniero. Connor è incaricato da Miss June di tenerla d'occhio e occuparsi di lei.

Due soggetti brillanti e completamente diversi tra loro che ho amato allo stesso modo. Da una parte c'è Connor, inquadrato, preciso, metodico, dall'altra Misty confusionaria, sregolata... Lui mi ha ricordato tantissimo un giovane Sheldon Cooper (The big bang theory) con la sua mania di avere tutto sotto controllo, tutto deve andare secondo i suoi piani, niente deve uscire dai binari della sua organizzazione. Avere a che fare con una ragazza così particolare, difficile e problematica lo destabilizza moltissimo. Inutile dire che insieme erano veramente fantastici. Alternavano momenti di una dolcezza infinita ad altri pieni di schermaglie. Non ho avuto difficoltà a empatizzare con Connor e Misty e per me si capiva benissimo come fossero fatti uno per l’altra. Perfetti!

La storia passata della ragazza è terribile e io mi sono emozionata nei capitoli in cui Misty detta dei vocali al suo fratellino Layton. Il suo passato viene eviscerato perfettamente. Un pochino meno quella di Connor. Vengono detti solo i fatti base e alcune cose rimangono insolute. Chissà che non siano legate a qualche prossimo libro?

Lo stile di scrittura della Lin è coinvolgente e la storia scorreva senza intoppi regalandomi, ad ogni capitolo, mille emozioni. Ho letto il libro in due giorni perché volevo solamente essere lì con Connor e Misty, dovevo sapere cosa era successo nella loro vita passata.

Per me è il migliore della serie, almeno fin qui!



I romanzi della Red Oak Manor Collection:
Wings di Valentina Ferraro
Stuck di Marilena Barbagallo
-
Issue di Bianca Ferrari
- Misty di Mary Lin
- Wrong di Valentina C. Brini
- Cruel di Debora Tepes
- Candy
- Caged
- Jaded
- Shine





giovedì 28 aprile 2022

Recensione #797 Le impure by Kim Liggett

 



Buongiorno sul blog si parla di un distopico la cui trama mi ha incuriosita tantissimo perché prevede un tema di base molto particolare. D’accordo anche la copertina rosa ha avuto il suo peso nella mia scelta.

Ringrazio la Mondadori per la copia cartacea.


Autrice: Kim Liggett

Titolo: Le impure

Editore: Mondadori

Pag: 312

Data di pubblicazione: 12 aprile 2022

Trama

Nessuno parla mai dell’anno di grazia. È proibito.

Nella Garner County, tutte le ragazze, al compimento del loro sedicesimo anno, vengono bandite dalla comunità e obbligate a vivere nella foresta per un anno, affinché sfoghino la loro magia nella natura selvaggia per poi tornare nella civiltà, sempre che sopravvivano, purificate e pronte per il matrimonio. Nella società patriarcale in cui sono cresciute, infatti, si è convinti che a quell’età le ragazze abbiano il potere di persuadere gli uomini ad abbandonare i loro letti coniugali, di far perdere la testa ai coetanei e di far impazzire di gelosia le mogli. Si crede che la loro stessa pelle emani un forte afrodisiaco, l’essenza potente della gioventù, delle ragazze sul punto di diventare donne.

Tierney James, però, non si sente potente. Né si sente magica. Ma, questo sì, sente che dietro l’esperienza che la attende si cela qualcosa di più spaventoso dei pericoli nascosti nella foresta o dei bracconieri pronti a rapire lei e le altre ragazze per ucciderle, farle a pezzi e venderle al mercato nero. La minaccia più grande e terribile potrebbe arrivare proprio dalle sue compagne di sventura, ma Tierney non è disposta a subire passivamente la sorte che le è stata assegnata…

Con prosa tagliente e crudo realismo, Le impure racconta i complessi legami che uniscono tra loro le ragazze – e le donne che saranno – e la necessità di opporsi con forza a una società troppo spesso ancora misogina e patriarcale che impedisce loro di esprimere in totale libertà i propri talenti.




La trama mi ha ricordato in minima parte Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood e sempre molto superficialmente Hunger Games di Suzanne Collins. Per cui ero molto curiosa di vedere come l’autrice avrebbe sviluppato la sua storia e, soprattutto dove avrebbe portato le sue protagoniste.

Quello che mi ha dato più problemi e che proprio non mi ha convinta è il word building che ho trovato troppo scarno di spiegazioni. Si accennano varie situazioni, ma non come ci si è arrivati.

Perché le donne sono così sottomesse? In tanti anni di angherie perpetrate nei loro confronti possibile che nessuna di loro abbia mai pensato di ribellarsi? Inoltre perché tutto questo odio tra di loro?

Ci sono poi i Bracconieri, uomini che si nascondono nei boschi e rapiscono le ragazze che partecipano all'Anno di Grazia. La loro presenza crea un certo pathos nella storia che mi è piaciuto. Però le loro origini sono alquanto misteriose e non si capisce perché compiano determinate azioni? Perché vivono al di fuori del villaggio? Hanno commesso qualcosa che ha fatto sì che fossero scacciati? Troppe poche informazioni.

In aggiunta c’è un vago riferimento a una società con struttura politica più liberale e meno oppressiva. L'argomento viene chiuso lì mentre io qui avrei voluto avere più informazioni.

Naturalmente la caratterizzazione dei personaggi, per quanto possano essere interessanti, non mi ha soddisfatta del tutto.

La protagonista Tierney James mi è piaciuta visto che è coraggiosa e sembra l'unica decisa a cambiare le cose. Riesce a sopravvivere a situazioni impossibili e trovare l'amore. Non sono contraria agli intermezzi romantici, ma questa volta ne avrei fatto a meno in favore di una costruzione migliore del mondo distopico in cui vive.

La scrittura della Liggett è scorrevole, coinvolgente e la storia è appassionante. C'è molta azione, intrighi e colpi di scena (per quanto prevedibili). Anche i vari rimandi ad altre storie simili non mi hanno irritato. La mia impressione è che non sia un romanzo completo, ma piuttosto il suo scheletro, non ancora sviluppato. Di potenziale ce n'è tantissimo però tutto è troppo confuso e nebuloso. Dei lettori, come me, che amano un world building ben fatto, dettagliato rimarranno delusi, però se si cerca una lettura leggera e veloce Le impure potrebbe far al caso loro.







mercoledì 27 aprile 2022

Recensione #796 Tre gocce d'acqua by Valentina D'Urbano

 


Giro intorno a questo libro fin dalla sua uscita, soprattutto perché ne ho sentito parlare più che bene. Ho così approfittato, dovendo scegliere la mia lettura per il tu leggi? Io scelgo! dal blog di Emanuela, del fatto che lei l'avesse letto. La sua recensione QUI.


Autrice: Valentina D'Urbano

Titolo: Tre gocce d'acqua

Editore: Mondadori

Pag: 372

Data di pubblicazione: 1 giugno 2021

Trama

Celeste e Nadir non sono fratelli, non sono nemmeno parenti, non hanno una goccia di sangue in comune, eppure sono i due punti estremi di un'equazione che li lega indissolubilmente. A tenerli uniti è Pietro, fratello dell'una da parte di padre e dell'altro da parte di madre. Pietro, più grande di loro di quasi dieci anni, si divide tra le due famiglie ed entrambi i fratellini stravedono per lui. Celeste è con lui quando cade per la prima volta e, con un innocuo saltello dallo scivolo, si frattura un piede. Pochi mesi dopo è la volta di due dita, e poi di un polso. A otto anni scopre così di avere una rara malattia genetica che rende le sue ossa fragili come vetro: un piccolo urto, uno spigolo, persino un abbraccio troppo stretto sono sufficienti a spezzarla. Ma a sconvolgere la sua infanzia sta per arrivare una seconda calamità: l'incontro con Nadir, il fratello di suo fratello, che finora per lei è stato solo un nome, uno sconosciuto. Nadir è brutto, ruvido, indomabile, ha durezze che sembrano fatte apposta per ferirla. Tra i due bambini si scatena una gelosia feroce, una gara selvaggia per conquistare l'amore del fratello, che preso com'è dai suoi studi e dalla politica riserva loro un affetto distratto. Celeste capisce subito che Nadir è una minaccia, ma non può immaginare che quell'ostilità, crescendo, si trasformerà in una strana forma di attrazione e dipendenza reciproca, un legame vischioso e inconfessabile che dominerà le loro vite per i venticinque anni successivi. E quando Pietro, il loro primo amore, l'asse attorno a cui le loro vite continuano a ruotare, parte per uno dei suoi viaggi in Siria e scompare, la precaria architettura del loro rapporto rischia di crollare una volta per tutte. Al suo settimo romanzo, Valentina D'Urbano si conferma un talento purissimo e plastico, capace di calare i suoi personaggi in un'attualità complessa e contraddittoria, di indagare la fragilità e la resilienza dei corpi e l'invincibilità di certi legami, talmente speciali e clandestini da sfuggire a ogni definizione. Come quello tra Celeste e Nadir, che per la lingua italiana non sono niente, eppure in questa storia sono tutto.







Tre gocce d’acqua è il romanzo che la mia amica Maria Rosaria di Librintavola (la sua recensione) ha decretato come il migliore, per lei, del 2021. Di solito noi due abbiamo opinioni abbastanza simili e ci ritroviamo ad avere le stesse impressioni sui personaggi, sulla storia, sullo stile dell’autrice. Per cui dire che avevo grandi aspettative è riduttivo.

Molte sono state soddisfatte anche se, a mio avviso, ci sono cose che non mi hanno convinta del tutto. Tra queste non c'è di sicuro lo stile narrativo della D'Urbano che mi ha ipnotizzata e coinvolta dalla prima all'ultima pagina. Nonostante avessi letture più urgenti volevo solo tornare dai tre personaggi che ha creato l'autrice.

I protagonisti sono Celeste e Pietro, figli dello stesso padre e Nadir, fratello di Pietro. Il romanzo, raccontato dal POV di Celeste, inizia da quando erano bambini per accompagnarli fino all'età adulta. Una storia dolorosa e fatta di abbandoni, separazioni, ossessione, ma soprattutto sentimenti non accettati. I personaggi sono descritti veramente in maniera eccellente, anche se visti solo attraverso gli occhi della ragazza. Però, personalmente, non ho amato molto le varie dinamiche tra Celeste e Nadir. Mi hanno lasciato perplessa molti loro comportamenti, i modi con cui si fanno del male, la poca sincerità tra di loro, la scarsa accettazione del sentimento che li anima. Mi è parso tutto troppo esagerato, troppo morboso e troppo ossessivo. Non è proprio una storia nelle mie corde.

Indubbiamente l'autrice ha svolto un ottimo lavoro di ricerca sia per quello che riguarda la guerra in Medioriente che sui vari movimenti politici presenti alle spalle del conflitto.

Nonostante i miei dubbi il libro mi ha comunque commossa, emozionata, soprattutto mi hai fatto, spesso e volentieri, arrabbiare.

Un romanzo capace di trasmettermi delle emozioni, positive o negative che siano, per me, è sempre segno di una buona lettura e non sono pentita di averlo affrontato. Forse ero io ad aspettarmi qualcosa di diverso e sono partita con delle idee sbagliate.








martedì 26 aprile 2022

Recensione #795 Bulle da morire by Emanuela Da Ros

 


Una parola molto particolare è protagonista del Questa volta leggo di Aprile: SCARPA. Io ho scelto di parlarvi di questo audiobook ascoltato per caso che presenta varie scarpe sulla copertina.


Autrice: Emanuela Da Ros

Titolo: Bulle da morire

Editore: Feltrinelli

Pag: 160

Data di pubblicazione: 28 settembre 2017

Trama

"Ho appena iniziato la mia prima estate dopo la prima liceo... Mi rendo conto solo ora di aver sbagliato tutto."

Primo anno di liceo. Stefania e Giada sono migliori amiche e compagne di banco da sempre. Giada è una ragazza mite, introversa, amante della natura, che adora passare il tempo libero in campagna, nella stalla di suo nonno. Forse è per questo che Eli e Bea, considerate le più belle della scuola, iniziano a prenderla in giro e a emarginarla. Stefania se ne rende conto, si sente in colpa nei confronti dell’amica ma non vuole essere tagliata fuori dal gruppo. Così decide di ubbidire alle due “cattive” e di ignorare Giada. Una scelta che la tormenta, una scelta quasi obbligata. Stefania entra a far parte del trio insieme a Eli e a Bea, inizia a truccarsi, a postare selfie ammiccanti sui social e si trasforma giorno dopo giorno in un clone delle due bulle. Finché una sera, in discoteca, la situazione precipita...





Cercavo un audiolibro da ascoltare in poco tempo perché avevo delle faccende da sbrigare in casa. Inoltre sentivo il bisogno di una lettura veloce, scorrevole e leggera. Dopo aver letto la trama ho creduto potesse fare al caso mio.

Per la brevità di ascolto ci siamo visto che l'audiobook dura un paio d'ore, in quanto alla leggerezza della storia ci sono alcune cose da dire.


Per Stefania e Giada inizia una nuova avventura: il liceo. Le ragazze sono amiche da sempre pur essendo molto diverse fra loro. Quando Giada, però, a causa del suo retaggio contadino inizia ad essere ignorata e, peggio, presa in giro dalle regine della classe Stefania non si rivela per nulla amica della ragazzina.

La protagonista e voce narrante è Stefania e a me non è piaciuta per nulla. Assistere a come tutta la grande amicizia che provava per Giada evapori in un soffio mi ha fatto arrabbiare moltissimo. Se da un lato posso  comprendere il volersi amalgamarsi alle più popolari, il suo desiderio di notorietà, dall'altro lato non comprendo il suo voltare le spalle alla sua amica. Gli amici non si abbandonano. MAI!

Oltre tutto le due reginette Elisabetta e Beatrice non è che la trattino benissimo, anzi la sfruttano e lei non se ne rende manco conto. Si permettono di invitare dei ragazzi più grandi, a casa di Stefania, in un week end in cui i genitori sono fuori e quasi le demoliscono la casa, rompendo oggetti, sporcando ovunque. Lei si arrabbia? No, ride insieme alle altre due cretine.

A un certo punto sembra ravvedersi, ma nel momento più brutto per la sua ex-amica Giada assiste e non denuncia. Eh no qui proprio non va bene!!! Non è assolutamente questo il modo di comportarsi.

Purtroppo, per me, rimane un soggetto del tutto superficiale e negativo e non ho creduto al suo pentimento.

Avrei voluto il Pov di Giada perché sarebbe stato molto interessante comprendere i sentimenti della vittima.

La storia è raccontata in maniera molto scarna, rapida e scorre via sin troppo velocemente. Il tema del bullismo meritava di essere approfondito maggiormente. Un'occasione sprecata.





sabato 23 aprile 2022

Book tag #54 Il Tag del Book

 


Quale migliore occasione della giornata internazionale del libro e del diritto d'autore per proporre un interessante book tag a tema libroso? Il post originale è stato scovato da Erica (Libri al Caffè) nel blog Un libro nel cassetto.


Ecco per voi le domande:

Chiedervi il titolo del libro/dei libri sarebbe un controsenso! Quindi: Voi avete libri "segreti"? Libri che avete letto e che tenete gelosamente nascosti? Di cui non parlate mai? Cosa rende loro così speciali?

Io non ho libri segreti. Se amo una storia la tiro fuori in ogni occasione. Inoltre parlo sempre dei libri che leggo. Sia che mi siano piaciuti sia che non li abbia apprezzati. Anzi spesso nomino di più quelli non amati.

Qual è la citazione di un libro che amate particolarmente? Una citazione che vi è entrata nel cuore, che vi ha travolto, che vi ha fatto dire: "Sono io, sono proprio io!" con euforia? Riportatela e spiegate il motivo per cui la ritenete davvero importante.

Leggere è come trovarsi in un castello di mille stanze ed avere la chiave per aprirle tutte. (Stephen King)

Non ricordo bene dove presi questa frase. Qualche anno fa avevo l'abitudine di segnare le varie citazioni, su un quaderno, con il solo nome dell'autore, senza specificare il libro da cui era tratta. Queste parole identificano la mia passione per la lettura.


Qual è il libro che vi ha fatto innamorare della scrittura? Raccontatemi della vostra prima lettura, del perché leggete! Son curiosissima di sapere ogni cosa!!!

Da che io ricordi ho sempre avuto un libro in mano. Il primissimo che mi viene in mente era un albo illustrato con cui imparai a leggere. Il titolo, mi pare fosse, Tuttocoda e parlava di uno scoiattolo vanitoso. Il primo libro serio con cui ho iniziato la mia carriera di Lettrice Forte è Una ragazza fuori moda di Louisa May Alcott. Non ho più quel volume, ma ho acquistato un'edizione più recente perché non potevo non averlo in libreria.


Ultima, ma non meno importante: Cos'è, per voi, un libro? Cosa vuol dire leggere? Quali emozioni vi suscita?

Che domanda difficile. I libri per me sono tutto e ne ho bisogno per tutto: rilassarmi, divertirmi, scacciare pensieri negativi. Non passa un giorno in cui non legga almeno una cinquantina di pagine. Ho sempre con me il Kindle e cartacei sparsi in ogni angolo della casa. Ogni angolo!



venerdì 22 aprile 2022

Recensione #794 Il Varcaporta by Laura Costantini

 



Buongiorno, come ultima recensione della settimana vi lascio la mia opinione su un libro Steampunk, genere che sinceramente avrò letto, sì e no, un paio di volte. Ma visto e considerato che sono una persona a cui piace cambiare tipologia di letture e vista la trama molto accattivante ho deciso di tuffarmi nella lettura de Il Varcaporta.

Ringrazio la Dark Abyss Edizioni per la copia cartacea del libro.


Autrice: Laura Costantini

Titolo: Il Varcaporta

Editore: Dark Abyss

Pag: 581

Data di pubblicazione: 17 febbraio 2022

Trama

Corre l'anno 1897 e l'Inghilterra prevale su tutti i paesi d'Europa grazie alla scoperta del Kh-Ram, misteriosa sorgente di energia che l'ha liberata da carbone e vapore. Certo, la sostanza ha un costo ma il regno di Vittoria agisce in maniera pragmatica: nasconde le proprie difformità e le sfrutta al bisogno. Di miserabili le strade son piene. Una parte diventa carne da macello per processare l'energia. Un'altra, selezionata, entra in un corpo d'elite che padroneggia il Kh-Ram, cosa possibile solo per un binomio, ossia una coppia di giovani con determinate caratteristiche, tra cui un legame esclusivo, assoluto e rigorosamente maschi. La sostanza, infatti, aborre le donne, il movimento e il calore. L'Inghilterra chiude volentieri un occhio su tali unioni, ne chiude anche due sulla sorte dei disgraziati. Ma se non fosse solo questo il prezzo da pagare? Aster Paul, Astrea Lucinda, Zachary Tucker, Devereux Willoghby e alcune vecchie conoscenze lo scopriranno e dovranno decidere da che parte stare. Sarà una lotta per la sopravvivenza segnata da alleanze imprevedibili e inganni, in cui i sentimenti più intensi e puri diventeranno l'unica guida.



 Prima di lasciarvi alla mia recensione, un paio di domande all'autrice.

D. Come è nata questa storia?

R. La storia viene da lontano. Un sogno particolarmente vivido: un monolite cuneiforme che piombava giù dal cielo colpendo Stonehenge e liberando una sostanza opalescente che andava a riempire la frattura. La mia fantasia ha visto in quella sostanza qualcosa di vivo e potente: il Kh-Ram. Scrissi una prima bozza nel 1993, poi me ne dimenticai. Ma la storia è tornata a bussare durante il lockdown.

D. Qual è il primo libro che hai letto?

R. Favole a parte credo sia stato “Cuore” di De Amicis, subito dopo “Piccole donne”, poi arrivarono Jules Verne, Edgar Rice Burroghs ed Emilio Salgari.




Come accennato, a me piace cambiare genere letterario e, per quanto non sia un'esperta, lo steampunk lo apprezzo molto.

Possiamo considerarla una storia corale, ma quattro sono i personaggi che spiccano più di tutti, tanto da essere considerati i principali: Astrea ed Aster, figli del Duca di Sarumhold, il responsabile di aver portato il KH-Ram sulla terra e Devereux Willoghby e Zachary Tucker che compongono un binomio eccezionale. Tutti e quattro si daranno da fare per risolvere i problemi che sta creando il KH-Ram al mondo...

Partendo dai personaggi, ho trovato che la Costantini abbia realizzato una magnifica caratterizzazione per ognuno di loro. Cosa non facile vista la quantità di personaggi presenti nel romanzo.

Il mio preferito è indubbiamente Aster. Uscito indenne, grazie al sacrificio di sua sorella, dall'incontro con la sostanza si sente in colpa e vive isolato da tutti. Ho amato come decide di darsi da fare per risollevare le sorti del mondo. Il KH-Ram è infatti una strana sostanza che alimenta varie macchine, attraverso l'utilizzo di esseri umani, i migliori “ospiti” si rivelano i bambini per le loro caratteristiche fisiche. Coloro che vengono contaminati dalla sostanza non vivono a lungo in quanto la stessa consuma tutta la loro forza vitale.

Tutto ciò ha reso l’Inghilterra vittoriana di fine 1800, uno dei paesi militarmente più potenti al mondo. Al contempo il continuo sfruttamento del KH-Ram sta procurando gravi danni alla Terra.

Il Prescelto Devereaux dimostra subito di possedere grandi capacità relazionali con il KH-Ram e, per questo, tutti vogliono usarlo. Troppo spesso mi ha dato l'impressione di farsi manipolare eccessivamente. Non è fragile ma mi ha dato l'idea di essere un po' troppo succube rispetto a tutto quello che gli chiedono di fare.

Zachary è il personaggio più complesso della storia. Non posso definirlo un personaggio negativo, almeno non del tutto. Il suo cambiamento, dopo che il legame con Devereaux diventa ufficiale cambia completamente. Non mi sento di ritenerlo l'unico responsabile per il suo cambiamento in negativo. Credo che siano le circostanze nelle quali si viene a trovare a causare il mutamento, non è un vero cattivo. Non è bello essere sfruttati da tutti, senza nessuna pietà per ciò che ti sta succedendo.

L'unico personaggio che ho trovato totalmente e irrimediabilmente negativo è Astrea, una persona egoista e senza pietà. Nonostante pure lei abbia subito un grave danno dall'arrivo del KH-Ram, per tutto il libro non ha avuto nessuna evoluzione, nessun comportamento altruistico. È rimasta abbarbicata nel suo egoismo.

Il mondo creato da Laura Costantini è veramente ben congeniato. Tutto viene spiegato perfettamente anche se alcuni punti non sono riuscita a comprenderli bene. Ad esempio come venga sfruttata la sostanza per il funzionamento delle macchine. Per quanto riguarda i binomi invece le cose sono molto chiare e dettagliate. La trama è ricca di intrighi politici, azione, battaglie, tradimenti, amore. C'è veramente di tutto e la narrazione non è pesante. Tuttavia alcune parti risultano più lente perché sono molto descrittive, c'è molta preparazione per ogni avvenimento e per il finale.

Lo stile dell’autrice mi è piaciuto, è riuscito a coinvolgermi e a farmi appassionare a un genere che, come dicevo, non ho avuto modo di leggere spesso.





giovedì 21 aprile 2022

Recensione #793 La legge dei lupi by Leigh Bardugo

 


Buona giornata, stamattina si torna al fantasy con l'ultimo capitolo della dilogia di Leigh Bardugo su Nikolai Lantsov. Romanzo che chiude anche tutto il cerchio iniziato con la trilogia del Grishaverse e proseguito con la dilogia Six of Crow (che leggerò al più presto).

Ringrazio Mondadori per la copia digitale del libro.


Autrice: Leigh Bardugo

Titolo: La legge dei lupi

Serie: King of Scars #2

Editore: Mondadori

Pag: 480

Data di pubblicazione: 26 aprile 2022

Trama

Non c’è più tempo.
I lupi sono sempre più vicini…


Mentre l’imponente esercito di Fjerda si prepara all’invasione, Nikolai Lantsov chiama a sé tutte le armi di cui dispone per opporsi all’inevitabile: il suo ingegno, il suo fascino, e persino il mostro che porta dentro. Una parte di lui, forse il corsaro, forse il demone, forse il principe che si è guadagnato il trono con le unghie e con i denti, lo anela addirittura, lo scontro. Ma per sconfiggere l’oscura minaccia che incombe su Ravka potrebbe non bastare nemmeno il coraggio di un giovane sovrano abituato a rendere possibile l’impossibile. Anche solo per sperare di riuscirci, il re ha bisogno di alleati, forti, leali e pronti a tutto.

In prima fila c’è Zoya Nazyalensky, fedele compagna di infinite battaglie, che, nonostante abbia perso tanto per colpa della guerra, e abbia visto morire i suoi uomini e risorgere il suo peggior nemico, non ha intenzione né di abbandonarlo né di arrendersi. Se sarà necessario abbracciare i suoi poteri per diventare l’arma di cui il suo paese ha bisogno, non si tirerà indietro. Costi quel che costi.

Il re di Ravka può contare anche su Nina Zenik, spia abile ma talvolta spericolata, che, per colpa del suo ossessivo desiderio di vendetta, rischia di giocarsi l’unica possibilità di libertà per la sua patria e di guarigione per il suo cuore ferito.

Re, generale e spia: insieme dovranno trovare il modo di strappare all’oscurità un futuro per sé e per il proprio paese. Oppure prepararsi ad assistere alla sua drammatica e definitiva caduta.





La legge dei lupi non conclude solo la dilogia su Nikolai perché tutto ciò che è iniziato con Tenebre e Ossa vede qui la sua fine. Proprio per questo non parlerò della trama, ma solo le mie impressioni generali.

Oltre ai vari colpi di scena, si trovano alcuni camei con i personaggi dei capitoli precedenti. Fattore che adoro sempre in ogni serie librosa che ho tra le mani. Mi affeziono a loro e avere una panoramica di come è la loro vita attuale mi fa sempre piacere.

Naturalmente i personaggi più sviluppati del romanzo in oggetto sono sempre Nikolai, Zoya e Nina. Ho apprezzato moltissimo dove la penna della Bardugo ha condotto zoya e Nina anche se trovo che Nikolai meritasse di più. Ma non era lui il protagonista della dilogia? Qui mi è parso più una figura di contorno, totalmente diverso dal Nikolai conosciuto nella prima trilogia. Dove sono finite la sua ironia e sfacciataggine? Per me è stato troppo stravolto nella sua caratterizzazione tanto da sembrarmi quasi un altro soggetto.

Zoya e Nina, come dicevo, sono state fantastiche per tutta la narrazione. Hanno compiuto un bellissimo percorso di crescita personale e accettazione. Le ho amate ad ogni capitolo dedicato loro. Mi hanno fatto emozionare, soffrire e gioire più volte. Sono le mie preferite. Entrambe.

La trama è ricca di colpi di scena. Alcuni me li aspettavo mentre altri mi hanno presa completamente alla sprovvista. Naturalmente ho apprezzato molto di più questi ultimi. Non è mancata l'azione, non sono mancati gli scontri però, in alcuni punti, ho avvertito una certa lentezza che non mi invogliava a proseguire la lettura. Mi ripeto: vedere Nikolai comportarsi in determinati modi mi dava parecchio fastidio.

Il finale è perfetto e ammetto che mi sono quasi commossa... Lascia aperte alcune porte ma non so se l'autrice voglia tornare nel Grishaverse.

Ora non mi resta che recuperare la dilogia Six of Crow per colmare alcune lacune che mi sono rimaste.


La dilogia King of Scars è composta:

Il re delle cicatrici

La legge dei lupi










mercoledì 20 aprile 2022

Recensione #792 Di morte e d'amore: La prima indagine di Fortunata, tanatoesteta by Stefania Crepaldi

 

Buongiorno, mentre piano piano ritorno alla vita normale, sul blog, vi parlo di un nuovo libro che ho letto nei giorni passati. Il romanzo di esordio di Stefania Crepaldi, una cara amica blogger che ringrazio per la copia digitale.


Autrice: Stefania Crepaldi

Titolo: Di morte e d'amore

Editore: Io Scrittore

Pag 200

Data di pubblicazione: 24 marzo 2022

Trama

Le mani di Fortunata sono magiche. Sanno prendersi cura di uomini e donne, con dolcezza e premura. Lavano, vestono, abbelliscono e rasserenano, passano delicate sulla pelle e sul viso. C'è solo un problema: i corpi cui Fortunata provvede sono quelli dei defunti. Lei è infatti l'ultima discendente di una stirpe di becchini, la più antica di Chioggia. Per questo suo padre, un uomo congelato nel dolore per la morte della moglie, vorrebbe che lei ereditasse l'impresa di famiglia. Per questo Fortunata è fin dall'adolescenza vittima dell'ignoranza e della superstizione dei suoi paesani. Il suo sogno sarebbe quello di diventare pasticciera, e mettere le sue mani così abili al servizio della gioia e della festa e non del lutto. L'occasione le si presenta quando viene assunta per uno stage nel catering dei fratelli Mengolin, famosi ristoratori veneziani. Per Fortunata potrebbe iniziare una nuova vita, ma il primo giorno di lavoro, durante lo sfarzoso matrimonio della figlia della famiglia Boscolo, il padre della sposa muore in circostanze poco chiare, e i sospetti sembrano convergere proprio sulla giovane tanato esteta. Così Fortunata, per salvarsi, dovrà improvvisarsi investigatrice. E nel suo cammino così difficile il destino le offrirà uno strano alleato, un uomo misterioso quanto affascinante... Un romanzo giallo che intreccia sorrisi e dolori, con una protagonista piena di voglia di vivere e di amare che fa i conti con la malvagità e l'avidità del mondo, sullo sfondo magico di Chioggia, città magnifica che a volte sembra vivere di vita propria.




Come ogni volta che mi trovo ad affrontare la lettura di una storia scritta da una persona che conosco nascono in me paure e dubbi. Non avrei dovuto farmi tutti questi problemi visto che il romanzo di Stefania mi è piaciuto molto.

Fortunata, la protagonista, è una tanatoesteta, cioè la persona che ricompone i morti. Io non avevo mai sentito parlare di una simile figura professionale. Nei funerali che si svolgono qui da me non ho mai incontrato nessuno che eseguisse questo lavoro. Ne ignoravo completamente l’esistenza. La ragazza lavora nell’agenzia di pompe funebri di famiglia, anche se il suo vero sogno è quello di fare la pasticciera. Proprio mentre sta lavorando per un catering, durante un importante matrimonio, si trova coinvolta nella morte del padre della sposa.

Devo dire che Fortunata è un personaggio femminile che mi è piaciuto. Ho apprezzato la determinazione e la sua voglia di riuscire a realizzare il suo sogno culinario e, al tempo stesso, di non deludere suo padre, il signor M, che ripone in lei molte speranze. Mentre partecipa al matrimonio conosce Vito, un infiltrato della Polizia finanziaria che sta cercando le prove per incastrare proprio il defunto padre della sposa. Al contrario di Fortunata, Vito è un soggetto che non sono riuscita ad inquadrare del tutto. Simpatico e affascinante senza dubbio, però non so, qualcosa in lui non mi ha convinta del tutto.

Il mistero che fa da sfondo al romanzo è abbastanza semplice da risolvere, tuttavia è stato ben orchestrato da Stefania che ha saputo creare i giusti dubbi nel lettore. Il ritmo della storia è veloce e ho letto il libro in poche ore.

Il suo stile narrativo è curato e fluido, ma su questo non avevo dubbi. Ho letto molte sue recensioni e grazie al suo lavoro ha creato un testo accurato fino nei minimi particolari.

Non vengono lasciate cose insolute, almeno per quello che riguarda il mistero generale, però... Però c’è quel finale che naturalmente si presenta bene ad altri seguiti che spero Stefania voglia scrivere al più presto.