venerdì 30 novembre 2018

Segnalazione Idol di Kristen Callihan




IDOL
VIP series 1 
Kristen Callihan 




DATA D'USCITA:  6 dicembre 2018, ediz. ebook + ediz. cartacea 
Prezzo: 13,90 € ed. cartacea - 5,99 € ed. digitale
Collana Always Romance n.11
Pagine: 336
ISBN: 9788885603103
Disponible in versione digitale su tutti gli stores e in versione cartacea in tutte le librerie 

POTREBBE ESSERE MIO, SE SOLO OSASSI RECLAMARLO…



Leader e front-man della più grande rock band del mondo, Killian James è in crisi: in seguito ad un drammatico evento la sua vita perfetta si è sgretolata, e lui decide che sparire dalle scene per un po’ sia la scelta migliore.
Schiantarsi con la moto e svenire ubriaco fradicio in mezzo al nulla, nel prato della casa di una bella ragazza, solitaria quanto irascibile, però non è il modo migliore di cominciare il suo ritiro in solitudine.
Nonostante Killian distrugga la tranquillità della vita da eremita di Liberty Bell, le loro strade non sembrano più destinate a separarsi.
IL PROBLEMA È CHE IL MONDO PENSA CHE SIA SUO.



Almeno non finché il palco non tornerà a reclamare il suo dio del rock, e Killian dovrà scegliere se tornare alla realtà sfrenata della sua vita da rock-star o continuare a nascondersi al sicuro, nella sua bolla incantata con Libby.



Due mondi che si scontrano, una passione che li unisce.
Decisamente WOW!
Un libro che ha tutto quello che avrei mai potuto desiderare e anche di più. Una fantastica lettura top dell’anno!

AESTAS  BOOK BLOG

Sfogli la prima pagina e hai subito la sensazione che questo libro arriverà dritto al tuo cuore.
Idol è un inno alla musica, quella che ha la capacità di spingerti a superare i tuoi limiti e le tue paure.


- Vanessa, Il rumore dei libri



Dalla pluripremiata autrice de La partita vincente, Kristen Callihan, è in arrivo la storia da sogno di una rockstar bella e dannata che scatenerà la fan che c’è in voi. 
Con la nuova VIP series la Callihan ci catapulta nel selvaggio universo del rock!
Kristen Callihan è un’autrice perché non c’è nient’altro che preferirebbe essere. Ha vinto un RITA Award e due RT Reviewer’s Choice award. I suoi romanzi si sono guadagnati recensioni stellate da Publishers Weekly e dal Library Journal e hanno conquistato la classica dei bestseller di USA Today e del New York Times. Di Kristen Callihan Always Publishing ha già pubblicato i primi tre libri della fortunata serie Game On, La partita vincente, La regola dell’amico e Lo schema di gioco.



giovedì 29 novembre 2018

Recensione #283 Liberazione by A.M. Sexton



Autrice: A. M. Sexton
Titolo: Liberazione
Serie: Davlova #1
Editore: Triskell Edizioni
Data di pubblicazione: 16 ottobre 2015
Pagine: 247

Trama
Davlova: una città-stato oppressa dalla povertà e governata da un'aristocrazia tirannica. Le risorse sono scarse e la tecnologia è illegale. E nei bassifondi cova la rivoluzione. 
Misha è un borseggiatore comune, finché il suo capo non gli assegna un nuovo lavoro. Facendosi passare per una prostituta, Misha viene spedito a lavorare per uno degli uomini più potenti della città. Ma il suo vero obiettivo è molto più pericoloso: avvicinarsi a Miguel Donato, e trovare qualcosa - qualsiasi cosa - che possa aiutare a far cadere il governo corrotto di Davlova.
Misha si immerge nel mondo decadente dell'aristocrazia, dove gli schiavi sono comuni e dove è possibile trovare anche il piacere più perverso. Anche se è sicuro che l'élite di Davlova sia coinvolta in qualcosa di terribile, le prove sono difficili da trovare, e Misha inizia ad innamorarsi dell'uomo che dovrebbe tradire. Poi incontra Ayo – uno schiavo sessuale costretto da un impianto neurale nel suo cervello a provare piacere per il dolore - e tutto cambia.
Mentre gli abitanti della città bassa si spingono verso una rivoluzione sanguinosa, Misha si troverà preso tra i sentimenti inattesi che prova per Donato, il dovere verso il clan e la determinazione di salvare Ayo.






Certamente questo romanzo non è per tutti. A parte la sua appartenenza al genere Male to Male, contiene alcune scene molto cruenti e situazioni difficili da leggere.
Misha è un giovane che vive di espedienti, grazie alla sua straordinaria bellezza, nella parte povera della città di Davlova. Un luogo diviso da un grande muro bianco dove i ricchi hanno tutte le comodità e i poveri vivono nella miseria più nera. Quando viene “assunto” come prostituto da Donato, un abbiente aristocratico, gli viene assegnato il compito di raccogliere preziose informazioni contro di lui.
Tra tutti i personaggi del libro il più intrigante è proprio Miguel Donato. Purtroppo la sua figura non è stata sviscerata a dovere e la lettera finale che lascia a Misha non è sufficiente a spiegare le sue ragioni. Si rivela essere una sorta di Dr Jekyll e Mr Hyde, ma non sono riuscita a capire cosa possa esserci dietro le sue azioni.
Anche Ayo, lo schiavo creato dalla DollHouse (una misteriosa “fabbrica” di essere umani) meritava maggiori approfondimenti. Cosa si nascode realmente nel suo passato? E, poi, cosa è veramente la DollHouse?
Quello che ho apprezzato meno e che non è riuscito a conquistarmi del tutto è proprio il protagonista Misha. Non ho capito se nasconde qualcosa di importante della sua vita di prima.
Il mondo distopico che fa da sfondo alla storia è ben costruito e avvincente anche se mancano alcuni dettagli importanti dell'organizzazione della società in cui vivono i personaggi.
La storia in sé mi è davvero piaciuta nonostante abbia avuto dei problemi con le scene in cui erano presenti Misha, Donato e Ayo... Spero, inoltre, che nel capitolo successivo (che devo assolutamente recuperare) vengano alla luce altri segreti che giustifichino i vari comportamenti.
Il finale, per quanto tremendo, mi è piaciuto e l'ho trovato adatto al libro.



mercoledì 28 novembre 2018

Book Tag #34 Abitudini letterarie



In una domenica piovosa e grigia, quasi “noiosa”, Manuela, invece di leggere tranquilla, si è messa a girovagare sul web alla ricerca di qualche Book Tag carino da fare. Si è imbattuta in diversi blog che presentavano questo delle Abitudini letterarie 15 domande che permettono di parlare del nostro modo di leggere. Ognuno di noi ha un modo tutto suo di approcciarsi alla lettura. Naturalmente non poteva evitare di chiederci se volevamo farlo insieme a lei (curiosona!) così io, Chicca, Erica e Chiara siamo state reclutate (sta iniziando a usare la frusta anche lei). Cliccate sui loro nomi per andare a leggere i loro Tag.



1. Hai un posto speciale a casa per leggere?
Premettendo che leggo ovunque, appena riesco a ritagliarmi un momento di pace, il mio posto preferito è il divano o il letto in inverno, bella raggomitolata in una copertina di pile ROSA e il mio adorato dondolo d'estate.
2. Segnalibro o pezzo di carta a caso?
Quando leggo un cartaceo adoro utilizzare i miei segnalibri con post-it attaccati dietro. Spesso mi trovavo a cercarli in giro per casa quindi, con un tocco di colla a caldo, ho applicato alcuni blochetti di post-it dietro i segnalibri che uso di più.
3. Puoi smettere di leggere in qualsiasi momento o devi per forza fermarti a una certa pagina, capitolo, frase, etc.?
Se possibile smetto alla fine del capitolo o paragrafo. Sovente leggo nei momenti vuoti e sono costretta a smettere quando capita.
4. Mangi e bevi quando leggi?
No, non amo mangiare e leggere. Una tazza di tè, succo o acqua invece sono sempre alla mia portata.
5. Riesci a leggere mentre ascolti musica o guardi la tv?
Prima... ora devo avere il silenzio più completo. Anche se adoro leggere in treno nei lunghi viaggi e non bado alle chiacchiere degli altri passeggeri. Poi perché non si portano tutti un bel libro e stanno zitti???
6. Un libro alla volta o di più?
Più libri insieme. In questo periodo sono alle prese con 5 diversi romanzi. Devo incastrare i vari GDL più la lettura diurna su cartaceo e la serale su Kindle. Giuro non sono pazza... credo...
7. Leggere ad alta voce o mentalmente?
Mentalmente.
8. Fai skimming o salti delle pagine?
Niente di tutto ciò. Se un libro proprio non mi prende lo mollo e via. Ho tantissimi romanzi in attesa e non voglio sprecare tempo per un libro che non mi piace.
9. Rompere la costina o no?
In genere presto molta attenzione, ma spesso leggo usato quindi mi trovo già la costina rovinata.
10. Scrivi sui tuoi libri?
Più che scrivere sottolineo le parti che mi colpiscono in particolar modo. Scrivo invece sui libri in viaggio, un'esperienza meravigliosa ritrovare poi frasi di lettrici precedenti.
11. Quando leggi più spesso? Mattina, pomeriggio, sera…?
Come ho già detto quando posso e riesco a ritagliarmi un momento solo per me.
12. Qual è il tuo posto preferito per leggere?
Divano o letto d'inverno e dondolo d'estate. Ma non avevo già risposto?
13. Guardi prima il film o leggi il libro?
Dipende da molti fattori. Se il libro mi è piaciuto e c'è il film lo guardo, con molta cautela perché mi deludono al 90%. Se guardo un film e scopro che è stato tratto da un libro lo cerco, ma anche qui sempre con cautela.
14. Quale preferisci: audiobook, ebook o libro cartaceo?
Tra cartaceo ed ebook la lotta è dura. Ho trovato un compromesso: luce naturale cartaceo e sera Kindle. Audiolibro mai ascoltati finora.
15. Le tue serie di libri devono matchare?
Sarebbe esteticamente carino, ma spesso compro in momenti diversi e non sono perfettamente uguali. Altre volte, le più odiose, sono proprio le CE che stampano in modo differente i vari volumi.


Raccontatemi ora quali sono le vostre abitudini, sono molto curiosa.




martedì 27 novembre 2018

Incontro con Marco Buticchi


Oggi un post un po’ diverso dal solito, infatti questa volta sono andata alla presentazione con Manuela (Letture a pois) ok, ammettiamolo, l'ho costretta con la mia frusta… Glitterata! Per questo abbiamo deciso di pubblicare entrambe il post. Manuela non conosceva questo autore e l'ho spinta io a partecipare. In un primo momento aveva infatti accantonato questo evento. Ma come si fa a non andare a sentire Marco Buticchi???




Sabato 3 Novembre 2018, presso la Libreria Nuova Europa del CC I GRANAI a Roma, si è tenuta la presentazione dell’ultimo romanzo di Marco Buticchi: I segreti del Faraone Nero, edito da Longanesi.

Devo ammettere che sono felice di essere andata alla presentazione. La cosa migliore è stata il fatto che, siccome siamo arrivate con largo anticipo, abbiamo potuto incontrare l’autore con tranquillità e abbiamo fatto subito le foto con lui. Una persona molto distinta, gentile… un uomo d’altri tempi (Coso ha ben ragione a dire che ne sono rimasta affascinata). E io te l’ho detto che era un uomo affascinante e devi scoprirlo anche come autore! 


Titolo: I segreti del Faraone Nero
Autore: Marco Buticchi
Editore: Longanesi
Data di pubblicazione: 27 settembre 2018
Pagine 546
Egitto, 1798. Claude de Duras, archeologo inviato in Egitto al seguito dell'esercito napoleonico, nel corso degli scavi compie una scoperta eccezionale. La Campagna d'Egitto sembra procedere senza intoppi fino alla disfatta di Abu Qir. A quel punto, messo alle strette dal successo di Nelson, il diplomatico e segretario personale di Bonaparte, Louis Antoine de Fauvelet de Bourrienne, stringe un accordo con Robert Goldmeiner, giovane rampollo di una ricca dinastia dalle antiche origini. Goldmeiner propone prestiti che potrebbero risollevare le sorti della spedizione e delle avide casse della Francia rivoluzionaria. In cambio Bourrienne promette a Goldmeiner tutto l'oro che de Duras troverà durante gli scavi. Nessuno di loro, però, può immaginare le conseguenze delle scoperte dell'archeologo francese: una scia di morte perseguiterà chi, da quel momento, verrà a conoscenza degli incredibili ritrovamenti di De Duras... Tel Aviv, giorni nostri. La madre adottiva di Oswald Breil, Lilith Habar, ormai in fin di vita, confida a Breil la verità sulla drammatica fine dei suoi genitori, una morte che sembra essere collegata alle spregiudicate trame di una potentissima dinastia familiare, le cui radici affondano in un'epoca remota. Un'avventura che attraversa i secoli, dalla leggenda del Faraone Nero alle guerre napoleoniche, dalla guerra d'indipendenza americana alle atrocità naziste del secondo conflitto mondiale... A unire epoche così distanti è un unico filo rosso, il rosso del sangue di una stirpe di spietati affaristi e cospiratori, i banchieri Goldmeiner, che, in nome della ricchezza e del potere sono disposti a tutto....

NOTA: in corsivo le parole dell’autore, in grassetto le parole del moderatore Francesco D’Ayala, in rosa (e non poteva essere altrimenti) i commenti di Dolcissima


Foto presa dalla pagina fb della Libreria Nuova Europa

La presentazione si svolge in un clima rilassato. Francesco D’Ayala e Marco Buticchi conversano amabilmente in merito al romanzo, a come è nato e alla tecnica di scrittura che l’autore ha usato per scrivere questo suo ultimo lavoro. Sono state fatte battute e ci sono stati momenti divertenti, specie quando Marco Buticchi se la prendeva (dolcemente) con la moglie e la figlia che “disturbavano” la platea facendo cadere le caramelle che stavano mangiando… A dire il vero, io avrei eliminato la vecchietta seduta dietro di me che non ha fatto altro che commentare tutto quello che l’autore diceva… Oh, non è stata zitta un secondo, un fastidio… Buona non hai alibi, abbiamo sentito l’avvocato. Vero, l’avvocato ha detto, però, che sarebbe legittima difesa…

Foto Presa dalla pagina FB della Libreria Nuova Europa


Riporto qui solo alcune delle domande e risposte della presentazione, durata più di un’ora, interrotta solo perché la proprietaria della libreria ha fatto notare che era il momento del firmacopie. Sinceramente sarei rimasta ad ascoltare Marco ancora e ancora e ancora… Devi leggerlo, lo vuoi capire?
Francesco D’Ayala apre la presentazione chiedendo come mai per questo romanzo Marco si fosse ispirato alla storia d’Egitto, luogo fino ad ora non preso in considerazione nei suoi romanzi.
Marco: Fino ad ora lo avevo lasciato perdere perché è un mondo difficile e comunque misterioso anche per chi si deve occupare di mistero. Però io sono un uomo di mare e guardo il mare mi viene da pensare “Che cosa c’è sotto? Cosa si nasconde negli abissi? Quali tesori?” e mi è successa la stessa cosa guardando la sabbia del deserto. Così ho cominciato a cercare i misteri fino a che non ho trovato quello che mi ha fatto innamorare più di tutti: il faraone Shebitqo, che ha regnato per circa 12 anni.
Francesco: Parliamo della tua tecnica di scrittura.
Marco: Uno pensa sempre che la tecnica si scelga a tavolino, la tecnica viene quando si è difronte al foglio. La prima tecnica che io uso è quella di divertirmi io stesso. Se non mi divertissi io come faccio a divertire il lettore?
Francesco: Come è nata questa cosa dell’Egitto, un po’ l’hai detto prima. Tu l’Egitto lo conoscevi, ci sei stato, ti piaceva?
Marco: Lo conoscevo, ci sono stato, mi piaceva come piace a tutti, non ero un egittologo.
Francesco: Come sei riuscito anche questa volta a mettere dentro una realtà possibile?
Marco: Dico una cosa che va un po’ contro me stesso. Non bisogna scambiare lo scrittore di romanzo d’avventura per un saggista. Lo scrittore di romanzo d’avventura non deve raccontare la verità assoluta. Il mio dovere nei confronti del lettore è quello di divertirlo, se poi qualcuno mi dice che leggendomi ha imparato qualcosa, sono ancora più contento. Ti rispondo come avrebbe fatto un certo ragazzo che si farà strada, Alessandro Manzoni si chiamava, il quale diceva “Lo scrittore di romanzo storico deve infinocchiare talmente bene il lettore che il lettore non riesce a capire dove sia il vero e il verosimile.” Alla fine dei miei romanzi io infondo aggiungo una appendice dove elenco i fatti veri.
Francesco: Sei riuscito ad innestare un personaggio che è credibile in fatti storici, la scoperta del giovane archeologo poteva essere una storia vera. Anche perché se uno va a leggersi le storie vere delle scoperte sono molto simili a queste storie di fantasia. Arriviamo a questa attenzione all’Egitto che ci consegna la Stele di Rosetta e un segreto, che rimane segreto fino alla fine del romanzo. E la scoperta, per molti di noi, di questi faraoni nubiani (stirpe di faraoni dalla pelle scura).
Marco: Non spoileriamo, che brutta parola spoilerare. Questo Shebitqo, faraone mago, era inviso al fratello. Quando il padre muore lascia il regno a Shebitqo e l’esercito al fratello. Ma il fratello non ha fortuna con l’esercito e quindi gli rimane l’animo astioso verso il fratello faraone, tanto che fa uccidere il fratello, ma al suo posto nella piramide fa seppellire un servo. La domanda dell’autore è: ma, se nella piramide nubiana numero 19 c’è un servo, dove è il faraone? Da qui prende il via il romanzo e il segreto che viene svelato dal giovane ricercatore.
Qui Francesco e Marco iniziano a dialogare di fatti storici contemporanei, portano esempi di morti illustri che però hanno qualcosa di misterioso, come la morte del numero due dei nazisti (un collaboratore di Hitler), lo stesso Mussolini o il più vicino a noi Bin Laden… Tutti questi hanno una morte che sembra quasi paradossale. Fanno quindi una digressione proprio sul periodo storico della seconda guerra mondiale e del nazismo. Molto interessante la discussione.

A questo punto Marco Buticchi legge un passo del suo romanzo, mi piace quando gli autori leggono i loro romanzi, danno un qualcosa in più, entri nell’atmosfera del romanzo completamente.
Marco: Molto spesso mi domandano: “Ma lei che scrive e ha sempre protagonisti ebrei, è ebreo?” Io non sono ebreo e non ho particolari attinenze con persone ebree. Però, bisogna pensare che tutti sapevano, ma non abbiamo fatto niente. Abbiamo un debito di riconoscenza nei loro confronti.
Francesco: La forza degli ebrei è la memoria. Loro ricordano tutto.
Marco: Una cosa che dico sempre quando vado nelle scuole: “Non pensate a platee sconfinate, scrivete e mettete da parte, perché così lasciate un ricordo”. Noi abbiamo perso la memoria, siamo istantanei. L’unico modo per conservarla non è affidarsi alla tecnologia, è scrivere. L’importante è questo: conoscere il passato per affrontare il futuro. Stiamo perdendo di vista il passato e infatti siamo persi nel futuro.
Al termine della conversazione, partendo dal fatto che dalla platea gli chiedevano se era influenzato da Wilbur Smith, Clive Cussler (stai dimenticando il migliore)  Marco racconta il suo rapporto con questi grandi autori stranieri. Quindi c’è stato il firmacopie. 
Dolci e io siamo andate via, perché grazie al fatto di essere arrivate prima, avevamo già avuto la nostra foto con l’autore e soprattutto Dolci aveva il suo romanzo con dedica… Mio mio mio mio
Mi piace quando vado alle presentazioni con Dolci, un po’ perché cogliamo queste occasioni per vederci e chiacchierare un po’ di tutto e poi perché è il modo per scherzare con Sandro… (Coso...organizzare viaggi a Parigi) E pensare che la prima di conoscerlo avevo soggezione di lui… Concordo con Manuela, le presentazioni, che adoriamo, ci danno modo di vederci di persona e chiacchierare di libri. Per me è una sorta di sfogo visto a casa non posso parlare troppo di libri… un pochino mi ascoltano ma poi vedo  espressioni vacue e capisco che sto parlando da sola.






lunedì 26 novembre 2018

Le Quattro Cavaliere dell’Apocalisse – Reading Challenge 2018-2019


Chiara Guerra, Dolci Pestilenza, 
Chicca Carestia, Menna Morte



Questa è una sfida di lettura. Noi siamo quattro blogger Io, La lettrice sulle nuvole, Librintavola e Letture a pois, come quattro erano i cavalieri dell’apocalisse, ma siamo soprattutto lettrici accanite e negli anni abbiamo partecipato (e continuiamo a farlo) a diverse challenge. Per creare la nostra Reading Challenge ci siamo quindi ispirate a ciò che abbiamo provato, traendo spunto da ciò che ci piaceva maggiormente.
Lo scopo di una challenge è la sfida, secondo noi. Non è solo la vincita finale, ma la gara, il provare a superare i propri limiti, uscendo magari dalla comfort zone. Per noi è stato così e abbiamo pensato di creare qualcosa con la stessa finalità, che sia però fattibile anche per chi non riesce a leggere quanto vorrebbe.


Ecco la sfida:
Ognuna di noi è un cavaliere: Chiara Guerra, io Pestilenza, Chicca Carestia e Menna Morte. Ognuna di noi vi darà degli obiettivi che in qualche modo avranno a che fare con la propria caratteristica.
La challenge avrà la durata di un anno e si dividerà in quattro trimestri, uno per blog. Ogni trimestre verranno dati obiettivi come segue:
  • 10 obiettivi semplici (es. cover di un colore, ecc);
  • 5 obiettivi complessi (es. sottogenere particolare, elemento in cover ecc.)
Se vengono terminati i 5 obiettivi semplici più i 5 obiettivi complessi si può cercare di rifarli una sola volta, ma i punti verranno attribuiti solo a ciclo concluso.

A cui si aggiungono ulteriori
  • 5 titoli da sbloccare. Questi verranno inviati a chi ha completato cinque obiettivi precedenti (tra semplici e complessi) e saranno da indovinare con dei giochini tipo anagramma o simili. Se si è già letto il titolo suggerito basta inviare il link alla recensione (la data di pubblicazione è indifferente).

Per passare al trimestre successivo è necessario leggere almeno tre dei cinque libri semplici e 1 complesso, a vostra scelta.

Punteggio:
  • Gli obiettivi semplici valgono 3 punti;
  • Gli obiettivi complessi valgono 5 punti;
  • I titoli da sbloccare valgono 10 punti;
Per sapere se un libro esaudisce o meno i criteri richiesti da un obiettivo chiedete a noi, abbiamo l’ultima parola su questo. Se siete in dubbio vi consigliamo di chiedere a noi prima di cominciare, cercheremo di rispondere sempre in pochissimo tempo.

Premi:
Cosa si vince? Al primo classificato al termine della challenge sarà inviato un buono Amazon del valore di € 20,00. Al secondo e al terzo un libro cartaceo a scelta fra l’elenco che metteremo a disposizione (già letti da noi, usati e in nostro possesso).
Ci saranno dei premi intermedi. Ogni trimestre decreteremo la recensione migliore per noi e chi l’ha scritta otterrà un nostro libro.

Per partecipare basta compilare il modulo qui sotto. 


Se avete un profilo facebook abbiamo creato un gruppo nel quale confrontarci e chiedere eventuali delucidazioni (link).
Ci sarà un documento condiviso nel quale monitorare man mano i progressi e a ogni cambio di obiettivi vi verrà inviata una mail con i nuovi obiettivi e la classifica provvisoria.

La sfida inizierà il 13 dicembre 2018, troverete il post nel blog di Chiara. Nel post iniziale ci sarà il modulo per inviare i link delle recensioni, che dovranno essere fatte su una piattaforma pubblica (blog, goodreads, anobii) e dovranno essere un minimo articolate. Non basta dire mi è piaciuto, lo consiglio.
Non sono validi fumetti, manga o libri illustrati. I libri devono avere un minimo di 100 pagine (farà fede cosa indicato su Amazon sezione libro cartaceo)
Per ogni eventuale dubbio noi siamo a disposizione.
Spero che l’idea vi piaccia e che partecipiate in tanti.




INFORMATIVA PRIVACY Ai sensi dell’articolo 13 del Regolamento (EU) 2016/679, ti informiamo che i Tuoi dati personali, da Te liberamente conferiti, saranno trattati prevalentemente con mezzi informatici al solo fine di dar seguito alla Tua partecipazione alla Challenge e non saranno dati a terzi.

domenica 25 novembre 2018

Recensione #282 Vox by Christina Dalcher




Adesso è il mio turno di parlare di un libro che richiama il tema di oggi. La violenza sulle donne che non è solo fisica ma anche mentale, come viene descritto in questo romanzo distopico che mi aveva colpito dalla sua uscita.

Libro letto per la Reading Challenge 2018 Tutti a Hogwarts con le tre Ciambelle
Gruppo La stamberga strillante. Obiettivo: Un libro con la cover bianca. 






Autrice: Christina Dalcher
Titolo: Vox
Editore: Casa editrice Nord
Data di pubblicazione: 6 settembre 2018
Pagine: 416

Trama
Jean McClellan è diventata una donna di poche parole. Ma non per sua scelta. Può pronunciarne solo cento al giorno, non una di più. Anche sua figlia di sei anni porta il braccialetto conta parole, e le è proibito imparare a leggere e a scrivere.
Perché, con il nuovo governo al potere, in America è cambiato tutto.
Jean è solo una dei milioni di donne che, oltre alla voce, hanno dovuto rinunciare al passaporto, al conto in banca, al lavoro. Ma è l’unica che ora ha la possibilità di ribellarsi.
Per se stessa, per sua figlia, per tutte le donne. Ogni giorno pronunciamo in media 16.000 parole.
Parole che usiamo per lavorare, per chiacchierare con gli amici, per esprimere la nostra opinione.
Ma, se non facciamo sentire la nostra voce, ci rimarrà solo il silenzio…





In un futuro distopico le donne non possono pronunciare più di cento parole al giorno. Ma non basta! Non possono leggere, scrivere, lavorare, sono relegate esclusivamente nel ruolo di casalinghe dedite solo ad accudire e servire gli uomini di casa. La protagonista e voce narrante è Jean McClellan che da brillante neuroscienziata si ritrova senza lavoro, degradata allo scalino più basso della scala sociale.
È stato angosciante assistere ad alcune situazioni nella vita quotidiana di Jean, la protagonista del romanzo. Non solo deve limitare al minimo le sue parole verso i figli e verso il marito, ma chiedere il permesso per le cose più banali: fare una telefonata, ritirare la posta! Anche guardare la televisione le è proibito: solo pochi programmi selezionati dal governo. Assurdo! Deve assistere, poi, quasi impotente al cambiamento del figlio maggiore Steven che abbraccia subito la nuove regole, credendole perfettamente giuste e plausibili. Inquietante!
Nonostante la situazione che sta vivendo Jean non sono riuscita comunque a empatizzare con lei. Viene presentata come persona totalmente leale alla famiglia, preoccupata per le sorti di tutti loro e poi compie azioni talmente incoscienti da metterli in pericolo? Nooooo non ci siamo.
Ho trovato la prima parte del libro davvero intrigante e infinitamente interessante, mentre forzata la seconda. L'intrigo politico dietro le ricerche della protagonista e del suo team mi sanno troppo di fanta-politica. Come voler aggiungere la componente thriller di cui non sentivo il bisogno qui.
Un'altra pecca del romanzo è il word building che non viene approfondito a dovere. Secondo me troppo affrettato il cambiamento della società che sembra imporre tutto dall'oggi al domani. Una cosa che non mi sembra molto credibile, spero...
Ho sentito, inoltre, la mancanza dei pensieri degli altri protagonisti. In questo caso il racconto in prima persona non era adatto al libro e avrei tanto voluto i Pov alternati.
Non posso dire che sia stata una lettura completamente negativa ma non ha soddisfatto le mie aspettative. Resta il fatto che è sicuramente un libro che fa riflettere e arrabbiarsi proprio come è negli intenti dell'autrice.



Recensione #21 Rose Madder di Stephen King by Antonia


Questa volta l'Antro di Antonia ospita un libro, classificato sì come horror-thriller, ma che tratta un argomento purtroppo attuale. Nel giorno contro la violenza sulle donne vi parla di Rose Madder di Stephen King




Titolo: Rose Madder

Autore: Stephen King
Casa editrice: Sperling&kupfer
Pagine: 511
Data di pubblicazione: 1 Maggio 2002
Trama
Rose fugge. Fugge da quattordici anni di soprusi, da un marito violento e da una vita che non promette più nulla. Ricominciare da capo è l'unica via d'uscita. Una città sconosciuta, una nuova occupazione e un nuovo compagno: finalmente tutto sembra girare per il verso giusto. La donna si imbatte anche in uno strano dipinto. Una crosta senza valore, o molto, molto di più? Il legame tra il quadro e Rose si fa sempre più stretto, quasi morboso, e quando il suo sadico marito si farà rivedere non troverà più la debole e indifesa mogliettina di un tempo, ma qualcuno o qualcosa che stenterà a riconoscere.





"Siede nell'angolo e cerca di estrarre aria da una stanza che fin a pochi minuti fa ne era piena e ora sembra non averne più. Da molto lontano le giunge un suono sottile di risucchio e sa che è aria che le scende nei polmoni e poi risale ed esce in una serie di brevi ansiti febbrili, ma non muta la sensazione che ha di annegare nell'angolo di soggiorno di casa sua, con lo sguardo sulle spoglie stracciate del romanzo in edizione economica che stava leggendo quando è rincasato suo marito.
Non le importa molto. Il dolore è troppo forte perché abbia a preoccuparsi di questioni marginali come la respirazione o il fatto che sembra non ci sia aria nell'aria che respira. Il dolore l'ha ingoiata, come si dice che la balena abbia ingoiato Giona, il santo renitente.
Pulsa come un sole infetto che arde al centro del suo corpo, là dove fino a sera c'era solo la sensazione serena di un nuovo essere che cresce.
Non c'è mai stato altro dolore come questo dolore, non che ricordi, nemmeno quando, tredici anni, sterzò bruscamente per evitare una buca e cadde dalla bicicletta, battendo la testa sull'asfalto e aprendovi un taglio che risultò lungo esattamente undici punti.
Di quell'incidente ha sempre ricordato un lampo argenteo i dolore seguito da uno stupore buio e stellato, che era in realtà un breve svenimento...
ma non fu questo strazio.
Questo terribile strazio..."


In questo romanzo King affronta un tema centrale di molti suoi scritti, la violenza sulle donne e la forza che le donne mostrano quando decidono di alzare la testa, reagire ed uscire dal loro incubo. Le eroine di King sono sempre delle donne eccezionali, pensiamo solo ad un altro grande romanzo che parla di donne forti e coraggiosi, e all’eroina per eccellenza, Dolores Claiborne. Ma mentre Dolores è una combattente sin dalla prima violenza subita, (è la carogna che è l’unica cosa che resta ad una donna), Rose Daniels lo è diventata... una goccia di sangue che l’ha risvegliata dal torpore in cui la violenza fisica e psicologica l’aveva imprigionata e dal senso di colpa che genera in tutte le donne vittime di abusi. Quella macchia di sangue emblema di ciò che ha già perso in quell’incubo oltre a se stessa, la vita di una creatura tanto desiderata, la fa scappare. Si alza, prende la carta di credito del suo aguzzino, combattendo contro quel senso di colpa che le fa credere che quelli non siano soldi suoi, e scappa verso l’ignoto, e qui risiede il motivo per cui molte, troppe donne restano nell’incubo: la paura dell’ignoto. Il dolore è qualcosa di conosciuto, rassicurante, quasi amico, mentre fuori non sai cosa ti aspetta, e questo ti terrorizza ancora di più. Scappa con la vescica che scalpita, vittima anch’essa dei lavori di Norman, scegliendo la destinazione più lontana possibile, che però le permettesse di partire il prima possibile. Arriva in un luogo sconosciuto, e si aggrappa al più grande coraggio di tutti, ciò che molte donne non riescono a fare: chiede aiuto.
Nella sua rinascita scopre un potenziale dentro di sé che non aveva mai neppure immaginato, un coraggio e una determinazione che la rendono una “forza della natura”, lei, Rosie Vera, alla riscoperta della "vera" se stessa.
Il quadro non è solo il dettaglio soprannaturale che King ha voluto per forza inserire, come alcuni interpretano, King non fa mai niente per caso. Il quadro rappresenta la metamorfosi di una vittima che diventa finalmente padrona del proprio destino.
La vera prigione di Rose era dentro di lei, nella convinzione che una brava moglie dovesse subire e provare solo rassegnazione, mentre ora la rabbia è un sentimento da accogliere e non da nascondere, positivo, che ci dice qualcosa e che dobbiamo ascoltare ed accettare. Il quadro, con la sua metafora del labirinto e della bambina da salvare (la figlia abortita ma anche, in un certo qual modo, se stessa), è lo specchio attraverso cui lei può capire chi è veramente e cosa può veramente fare della sua vita. Rose, in quel dipinto, ha fatto due cose: salvare Rose Daniels (la bambina del labirinto) e scoprire Rosie Vera, ma soprattutto capire che lei è entrambe le cose, perché noi donne siamo sempre entrambe le cose, siamo mille sfaccettature che non vanno mai negate ma accolte, nella loro diversità e unicità. Grazie al quadro ha trovato il suo equilibrio, sconfiggendo non solo il suo aggressore, ma ciò che dentro di lei le imponeva di imprigionare Rose Madder e la sua forza.
Un romanzo meraviglioso e l’ho amato tantissimo!