Buongiorno, oggi vi parlo di un libro che raccoglie due racconti distopici, un genere che, come ben sapete, a me piace moltissimo. L’autrice è una giovane ragazza italiana che mi ha stupito per l'originalità delle trame.
Autrice: Joey Tre
Titolo: Cronache non umane
Editore: Self Publishing
Pag: 102
Data di pubblicazione: 5 maggio 2022
Trama
Anno
2236.
Il mondo è dentro il suo futuro peggiore, fatto di
tecnologia opprimente. Ognuno ha un punteggio che lo classifica e lo
definisce. Il database controlla tutto e tutti, anche Ink, che ha
sedici anni e una strana forma di vitiligine. Il ragazzo si sente
diverso e rischia, a causa del suo punteggio basso, di finire il
resto dei suoi giorni ai margini della società. Dori, la sua vicina
di casa, lo vuole aiutare. Ma quello che i due faranno è contro il
rigido regolamento e li porterà a rischiare la vita. L’obiettivo
dei due è però nobile, oltre che assurdo: distruggere tutto ciò
che li opprime.
Anno 2256.
Kate Bennet non è una ragazza
come le altre. La sua natura soprannaturale, nata da un’avanzatissima
forma di tecnologia, la costringerà a compiere delle scelte
difficili, soprattutto nel momento in cui farà i conti con alcuni
inquietanti risvolti che a porteranno a rivalutare tutta la sua vita.
Partendo dal presupposto che so benissimo che i racconti possano sembrare meno completi di un romanzo più corposo, mi sono approcciata la lettura senza troppe aspettative. Invece devo dire che oltre all’originalità mi ha sorpreso molto lo stile dell’autrice. L'ho trovato così coinvolgente che ho letto i due racconti in una sola volta.
Entrambe le storie mostrano un mondo distopico dove un database controlla tutti e tutto. La popolarità effimera e costruita sull'apparenza regolano lo stile di vita in questo futuro assegnando vari punteggi. Confesso che mi spaventa l'idea di dover vivere costantemente sotto l'occhio vigile di un'identità non umana. Questo senso di paura l'ho provato molto forte nei due racconti.
Ho apprezzato molto sia Ink, (primo racconto) che Kate (secondo racconto). Nonostante la brevità delle storie li ho trovati molto interessanti. Anche il world building è, come ho già detto è originale, anche se non troppo distante da un possibile e prevedibile futuro.
Di tutti e due i racconti mi piacerebbe che l’autrice tirasse fuori romanzi più corposi in cui possa ampliare sia la spiegazione del mondo distopico, sia la caratterizzazione dei personaggi. I racconti, per quanto ben fatti, danno poco spazio all'approfondimento caratteriale e peccano nella descrizione dell'ambiente in cui si muovono i vari soggetti.
Sicuramente una lettura accattivante che mi è piaciuta e mi ha trasmesso varie emozioni.
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