Ritorno,
dopo aver saltato l'appuntamento di ottobre, con un romanzo perfetto
per la rubrica creata da Chiara. Ho scelto di parlarvi del primo
romanzo di un'autrice che ho scoperto grazie a una reading challenge.
Titolo: Ritorno
a Riverton Manor
Editore: Sonzogno
Data di pubblicazione: 23 maggio 2007
Pagine: 515
Data di pubblicazione: 23 maggio 2007
Pagine: 515
Trama
Riverton
Manor, Inghilterra 1924. È la festa di inaugurazione della sontuosa
dimora degli Hartford, e il fragore di uno sparo si confonde con i
botti dei fuochi d'artificio che illuminano il cielo. Il poeta Robert
Hunter giace senza vita nei pressi del laghetto della tenuta, con la
pistola ancora fumante in mano. È suicidio? Di sicuro è uno
scandalo che scuote fin dalle fondamenta l'aristocratica casata,
perché le uniche testimoni del fatto sono le sorelle Hannah ed
Emmeline Hartford. Che da allora non si parleranno mai più. Inverno
1999. Sono passati più di settant'anni da quella notte, e la quasi
centenaria Grace Bradley, nella casa di riposo in cui trascorre i
suoi ultimi giorni, è convinta di essersi lasciata per sempre alle
spalle i fantasmi del passato e i tristi ricordi. Ma una giovane
regista americana, che vuole realizzare un film sulle sorelle
Hartford e su quel misterioso suicidio, chiede la sua consulenza.
Grace, infatti, oltre che testimone di tempi ormai remoti, è stata
anche direttamente coinvolta nella vita della famiglia: cameriera
personale di Hannah, fin da bambina aveva servito come domestica a
Riverton Manor. Dapprima riluttante, accetta poi di collaborare e
comincia a rievocare le vicende dei giovani Hartford, destinati a
un'esistenza tanto fulgida quanto breve: il promettente David,
partito giovanissimo per il fronte e mai più tornato; la sensuale e
intelligente Hannah; la gaia e capricciosa Emmeline; e soprattutto
l'enigmatico Robert Hunter, del quale entrambe le sorelle erano
innamorate...
Ho
conosciuto Kate Morton per caso, come dicevo, ma sono stata subito
ammaliata dal suo stile di scrittura. Divorai 400 pagine in due
giorni tanto ne ero incantata. Avrei voluto fare la stessa cosa anche
con Ritorno a Riverton Manor purtroppo, però, una serie di impegni
(noiosi ma necessari) mi hanno tenuta lontana dal libro fisico.
Infatti la mia mente volava spesso in quella casa affascinante e alla
storia di Grace, la protagonista e voce narrante.
Giovane
cameriera racconta gli avvenimenti, a partire dal 1914 e per i
successivi anni, che hanno portato al suicidio di Robert Hunter,
famoso poeta dell'epoca. Attraverso i suoi ricordi, vividi ed
emozionanti, ho potuto conoscere benissimo la vita dell'alta
borghesia inglese di quel periodo e, soprattutto, il modo di pensare
di quegli anni.
La
prosa dell'autrice è riuscita, anche in questo romanzo, a farmi
“perdere” nelle sue parole e non farmi soffrire per la lunghezza
dei capitoli. Mi ha trasportata indietro nel tempo, all'interno di
questa villa sontuosa e “vivere” insieme ai vari soggetti.
Ho
amato Grace con la sua devozione per la famigia Hartford,
soprattutto nei confronti di Hannah a cui rimane fedele fino alla
fine. Hannah mi è piaciuta all'inizio, per le sue idee
rivoluzionarie e la voglia di vivere pienamente la sua vita, meno
però dopo il matrimonio con Teddy. Un avvenimento che ha spento
tutto il suo entusiasmo. Emmaline... non so cosa pensarne di
questa ragazza che cerca di riempire il suo vuoto interiore con
feste, alcol e droghe. Da una parte la capivo, ma non mi ha convinta
del tutto. Teddy, marito di Hannah, è un personaggio dal
carattere debole e esageratamente legato alla sorella Deborah.
Perché questa donna così emancipata e indipendente (aveva un
lavoro) doveva per forza vivere con la coppia? Intromettersi in tutte
le questioni della casa, poi! È sicuramente quella che ho sopportato
meno. Infine veniamo a Robert. Anche lui, per quanto interessante,
troppo fragile e insicuro. La Morton ne spiega benissimo la
psicologia, tuttavia è un tipo di personaggio che non amo.
Caratterizzata
perfettamente anche la servitù di Riverton Manor, ognuno definito in
maniera sublime e coerente con il periodo storico.
Ben
dosati anche i vari elementi narrativi. C'è mistero anche se quello
riguardante le origini di Grace prevedibile; dramma non solo dato
dalla guerra che cambia e porta via persone; suspance sulla sorte di
alcuni personaggi; rimpianto per scelte affrettate e poco ragionate.
L'autrice
è stata davvero brava a catturare, l'atmosfera, l'epoca narrata e i
soggetti presentati. Per me una conferma visto che è riuscita a
conquistarmi anche con questo suo primo lavoro.
Vi lascio il banner con i nomi degli altri blog partecipanti a novembre.
Ciao! Credo che questo romanzo mi piacerebbe... amo le storie nelle quali passato e presente si mescolano!
RispondiEliminaIo adoro le storie create dalla Morton!
Eliminacontenta che ti sia piaciuto, sai che con la Morton non vado d'accordo
RispondiEliminaSi ricordo che non ti piacque. :D
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