Il giorno lunedì 23 aprile 2018 presso la libreria Nuova Europa ai Granai ho partecipato alla presentazione del libro Quando gli animali andavano a piedi di Franco Lorenzoni.
All’evento erano
presenti tante insegnanti (qualcuna la conoscevo) e tantissimi
bambini... Ho scelto di partecipare all’evento perché era un libro
per bambini e mi piace tenermi aggiornata su questo specchio di
editoria, visto il mio lavoro!!!
All’inizio
dell’incontro è stato letto il libro e, mentre una mamma leggeva
le pagine, su uno schermo scorrevano le pagine illustrate.
Il
libro racconta di un bambino che nota gli animali nei camion e si
preoccupa perché stanno stetti e non possono muoversi.
L’autore
ha preso la parola dopo la lettura e ha conversato con i bambini, ha
chiesto loro qual è stato il posto più lontano dove loro sono
andati a piedi. Un bimbo dolcissimo ha risposto sull’ascensore. Un
altro ha risposto che sull’ascensore non si va a piedi, ci si sale
con i piedi ma poi si sale e si va a casa. Una bimba ha raccontato di
essere andata all’Expo e di aver camminato tanto.
Lorenzoni
si rapporta con i bambini in modo fantastico, tipico degli
insegnanti. I bambini hanno risposto con semplicità ed immediatezza.
Hanno tirato fuori risposte inaspettate, ma anche argute. I bimbi
hanno la capacità di esprimere in modo semplice anche concetti
difficili.
Lorenzoni
ha raccontato una storia che parlava di un uomo che amava raccontare
le storie e quando gli veniva chiesto come facesse a inventare le
storie rispondeva che lui faceva la strada più lunga. A questa
sollecitazione in merito al fare la strada più lunga se si vuole
raccontare storie, i ragazzini presenti hanno dato delle risposte
fantastiche. I bambini hanno detto che se fai la strada più lunga
puoi vedere tante cose, hai tanto tempo libero, hai tempo per pensare
di più.
Molti
riferimenti fatti da questi bimbetti avevano come riferimento gli
spostamenti in macchina. Hanno fatto riferimento al navigatore e alle
informazioni che si leggono sul navigatore.
Agganciandosi
al fatto che spesso noi usiamo la macchina per spostarci, Lorenzoni
ha raccontato la sua esperienza in Guatemala. Riferendo che in quei
luoghi le distanze non vengono date in chilometri, ma in unità di
tempo. Da qui poi l’autore ha parlato dell’importanza di
camminare a piedi. Soprattutto per osservare ciò che ci circonda,
ciò che abbiamo intorno a noi. Di solito abbiamo difficoltà a
immaginare il nostro mondo diverso da come è. Questo lo capiamo
quando altre persone ci fanno notare le cose che ci circondano che
noi ormai non notiamo più. Questo lui lo ha sperimentato quando ha
ospitato questi insegnanti dal Guatemala i quali rapportavano tutto
con il cammino.
Camminare
era un ritmo necessario. La transumanza per me è qualcosa di
affascinante. È bello che per trovare i pascoli per gli animali ci
si spostasse.
Dopo
aver parlato con i ragazzini che hanno seguito tutto con interesse,
Lorenzoni ha raccontato come è nato questo suo lavoro.
Questo
libro è nato da tre racconti, tre storie vere. La storia di un mio
amico, Oreste, un insegnante che però è anche un fotografo. Questo
mio amico aveva fatto un servizio fotografico sull’autostrada
Messina -Palermo. Ha fotografato la strada prima dell’autostrada...
Mentre
l’autore parla i bambini lo interrompono domandando spiegazioni
sulle parole che lui usa e lui interrompe il racconto per soddisfare
le curiosità dei piccoli.
Poi
Oreste ha fotografato la strada provinciale dopo la costruzione
dell’autostrada, dove la provinciale era diventata una strada
morta. Un giorno si avvicina al fotografo un vecchietto e si rivolge
ad Oreste con la frase “Quando gli animali andavano a piedi…”
La
seconda storia ha come protagonista Jussif un ragazzo iracheno che
aiuta i bambini profughi che arrivano da soli in Italia. Jussif
racconta la storia di un ragazzo egiziano che per fuggire dalla
polizia ha chiesto un passaggio ad un camionista che trasportava
asini. Siccome non c’era spazio nella cabina motore, il camionista
ha fatto salire tutti i ragazzini profughi nella parte posteriore
dove c’erano gli asini che lui stava trasportando. I ragazzini
quindi per affrontare il viaggio si misero a dorso degli asini. E la
terza viene da Nicola, un ragazzo che fa animazione, che a Cenci ha
cantato una canzone sulla libertà e la canzone cantava Pollo
libero...
A
questo punto i bambini hanno iniziato a dire tutti i loro animali
preferiti.
Chiaramente
le tre storie erano molto slegate e confuse, quindi le ho fuse ed è
nato così questo mio libro. Amo molto raccontare le storie ai
bambini, lavoro tanto con i bambini e tutto quello che so lo ho
imparato dai bambini.
Sono
poi state fatte delle domande, alcune dai bambini stessi.
Tu
da quanto anno fai lo scrittore? Da uno, ma molto spesso
scrivo per la scuola.
Ma
tu vai ancora a scuola? Sì, sono ancora a scuola sono ancora
in quinta... qualche adulto non esce più da scuola.
Ma
tu insegni a scuola? Insegno... ci provo. Ma insegni
grammatica? No, matematica.
È
stato facile scrivere questo libro? Scrivere la storia è
stato semplice, più difficile è stato il lavoro di revisione.
Le
illustrazioni sono le sue o ha commissionato il lavoro ad un
illustratore? Ho avuto la fortuna di essere presentato a Eva
Sáncez Gomez. Mi sono poi incontrato con l’illustratrice che è
stata bravissima ad arricchire il racconto con l’immagine. Ho anche
scritto un altro libro sui miti, focalizzato sui miti della musica...
(Orfeo. La ninfa Siringa e le percussioni pazze dei coribanti. Tre
miti sull'origine della musica, Rrose Sélavy, 2017)
È
stata una presentazione fuori dagli schemi, ha dato tanto spazio ai
bambini, proprio perché ha fatto notare che solitamente si da poco
spazio ai bambini, non siamo disposti ad ascoltarli. L’ultimo
pensiero che Lorenzoni ha detto mi ha toccato sul vivo.
Da
insegnanti dovremmo sempre chiederci: cosa ho imparato oggi dai miei
bambini?
Questo
autore si è dedicato ai libri per bambini perché ama raccontare le
storie ai suoi alunni. I suoi libri sono alle storie che racconta in
classe.
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