lunedì 22 luglio 2024

Recensione #991 Le amiche sono tutto by Amy Sue Nathan


 Buongiorno, vorrei iniziare la settimana parlandovi di un libro sull'amicizia, sul coraggio e sulla lealtà femminile per il quale ringrazio la Pienogiorno per la copia cartacea del romanzo.


Autrice: Amy Sue Nathan

Titolo: Le amiche sono tutto

Editore: Pienogiorno

Pag: 352

Data di pubblicazione: 1o luglio 2024

Trama

La perfezione costa, e sono le donne a pagarne il prezzo più alto. È la prima lezione che Ruth impara appena arrivata, fresca di nozze, nella casa del marito a Philadephia. È il 1962 e a lei, che a New York si è laureata in legge, quel quartiere di casalinghe silenziose, e senza un desiderio che non coincida con quello dei loro uomini, appare come una prigione dorata, dove la reputazione è la sola cosa importante. Ma quando si rende conto che la schiva e timida Carrie, una delle partecipanti al corso di buone maniere a cui la suocera l’ha iscritta, nasconde qualcosa di grave, Ruth capisce anche che spesso le apparenze si reggono su un castello di bugie. Fingere di non sapere è la regola non scritta. Certe cose non accadono lì, non in famiglie rispettabili come quella di Carrie, il cui marito è vicepreside in una scuola prestigiosa. Preoccupata, Ruth spinge le altre amiche a uscire dalle loro sicurezze e a coalizzarsi. Scoprirà che ci sono ben altri segreti di cui non è a conoscenza, segreti insospettabili che le faranno vedere sotto un’altra luce quel mondo privilegiato. Una storia di sorellanza, coraggio e riscatto, l’emozionante racconto di un’amicizia che sovverte le regole e illumina la vita.





Questo libro narra la storia di quattro donne, che nel 1962, stringono un forte legame di amicizia e complicità.

La prima che conosciamo è Ruth che si trasferisce a casa dei suoceri dopo un matrimonio a sorpresa con il loro unico figlio. Ruth viene da New York, da una famiglia moderna e aperta, è una studentessa di legge che vuole diventare un avvocato. Però questo suo sogno viene bloccato proprio dal suo matrimonio e dalle limitazioni degli anni 60.

Poi c’è Shirley, la suocera di Ruth, una donna all'antica, rispettosa delle tradizioni e che crede fermamente nel ruolo di angelo del focolare per la donna. Proprio per insegnare alla giovane nuora le buone maniere la iscrive a un corso di etichetta. Dove Ruth farà la conoscenza di altre donne con le quali stringerà un legame fortissimo, ovvero le altre protagoniste del romanzo.


Lilian è la donna che gestisce il corso e che le prende sotto la propria ala per farle diventare casalinghe perfette, devote alla casa, al marito e ai figli. Insomma plasmarle in angeli del focolare. Lilian ha un matrimonio tranquillo, con due figlie e un marito che la ama. La sua vita sembra scorrere fluidamente.

Le altre tre frequentatrici del corso sono Irene che mi ha dato l'impressione di essere la più innocente, la più buona e serena; Carrie che già dalle prime pagine si comprende che è vittima di abusi e violenze da parte del marito. E poi c’è Harriet, la persona più irritante, cieca e inutile di tutta la storia (l’avrei presa a schiaffoni una pagina si e l’altra pure).

Ma torniamo a Ruth che devo dire non mi ha convinto fino in fondo. Ho apprezzato il suo voler essere indipendente e libera di coltivare il sogno per cui aveva lottato fino al matrimonio. Tuttavia ha dimostrato in più punti di avere troppa paura di affrontare la suocera e di battersi per ottenere ciò che voleva. Purtroppo su questo lato non l'ho mai vista veramente decisa.

Al contrario Lillian è veramente molto, molto interessante come personaggio. Non ha un marito violento, non ha un marito che la frena, anzi la appoggia su molte cose. Però, a un certo punto, lei stessa inizia a vedere la sua vita sotto un altro aspetto. Ho amato molto la sua evoluzione ed è uno dei miei personaggi preferiti del libro.

Irene, come dicevo, è molto carina, dolce. Il tipo di persona su cui puoi fare affidamento.

Carrie è una di quelle sfortunate donne che incontrano uomini che non possono definirsi uomini. Mi ha fatto rabbia e tenerezza allo stesso tempo.

Infine c'è Harriet... Personalmente non sono contro le donne che preferiscono stare a casa piuttosto che lavorare, ma non sopporto chi giustifica la violenza gratuita. Il fatto che lei continuasse a cercare di giustificare un marito violento proprio non mi è andato giù! Mi dispiace perché, anche se alla fine non si è rivelata del tutto bigotta, non sono riuscita a farmela piacere. (Su certe cose non transigo!)


Quella che mi ha sorpreso più di tutte è Shirley, la suocera di Ruth. Qui l'autrice è stata abilissima, mi ha davvero spiazzato. All’inizio la reputavo una di quelle donne attaccate al passato, alle tradizioni, una donna che pensa solamente all’apparenza delle cose... Invece durante tutta la narrazione, episodio dopo episodio si è rivelata una Shirley totalmente diversa da quanto credevo, l’ho adorata talmente tanto che è diventata il mio personaggio preferito.

Per quello che riguarda lo stile narrativo, trovo che la Nathan scriva molto bene anche se, in principio, il romanzo è molto lento e confesso di aver faticato un po' ad entrare in empatia con le quattro donne. Pagina dopo pagina sono riuscita ad amarle o comunque capirle.

Nel complesso un romanzo veramente molto interessante che mi è piaciuto oltre quello che mi aspettavo.










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