giovedì 2 marzo 2017

Recensione #47 Quel fantastico peggior anno della mia vita by Jesse Andrews


Autore: Jesse Andrews
Titolo: Quel fantastico peggior anno della mia vita
Editore: Einaudi
Pag: 254
Data di pubblicazione: 1 dicembre 2015

Trama
Il primo giorno di scuola, per Greg, è stato anche meglio del previsto. Stavolta, se non altro, nessuno gli ha spremuto le bustine di senape sulla testa. Il suo buonumore, però, dura poco. Il tempo che la madre torni a casa e gli spieghi che la sua compagna Rachel è ammalata e che lui dovrà starle vicino. Per uno come Greg, il nerd piú asociale della scuola, non poteva esserci notizia peggiore. La sola consolazione è che con lui ci sarà pure il suo amico Earl. Insieme decideranno di girare un film per lei. Un film che avrà un'unica, devotissima fan.


Altro libro iniziato per rispondere all'obiettivo di una delle infinite challenge a cui partecipo. Ho avuto modo così di leggere una storia divertente e profonda allo stesso tempo.




Probabilmente questo libro fa sembrare
la mia vita piú interessante e piena di avvenimenti
di quanto non sia.
I libri ci provano sempre.


Quando la madre di Greg (il nostro protagonista) scopre che un'amica del ragazzo, Rachel, è malata di leucemia, costringe il figlio a starle vicino anche se i due non sono poi così amici.
Dalla trama mi aspettavo un romanzo alla John Green con il suo “Per colpa delle stelle”, invece no. Un romanzo originale che, come premette l'autore stesso, non è la solita storia strappalacrime che parla di cancro e di morte. Eppure quando si chiude rimane quel senso di malinconia e perdita, tipico di racconti del genere.
L'autore ha voluto evitare i soliti stereotipi sulle storie di cancro, sempre sdolcinate ed emotive, evidenziando invece il lato umoristico.

A questo punto, se questo fosse un libro normale su una ragazza malata di leucemia, vi farei una gran tirata sulle cose importanti che Rachel aveva da dire mentre stava sempre peggio, probabilmente ci innamoreremmo e poi ci sarebbe qualche momento pieno di romanticismo e lei alla fine mi morirebbe tra le braccia.

Il risultato non è male anche se, a volte, ho trovato forzato proprio questo lato ironico del racconto. Come se volesse divertire troppo il lettore.
I personaggi sono stati caratterizzati molto bene e ho adorato Greg. Sincero fino in fondo, senza nascondersi nel banale perbenismo che tutti mostrano in situazioni così drammatiche.

Avrei voluto che conoscerla fosse stata un’esperienza
capace di infondermi la volontà di migliorarmi. Davvero.
So che è quello che ci si aspetta
che accada in questi casi.
Ma non è andata cosí.

Quando incontra con Rachel lui cerca di farla ridere, con il suo incessante e, spesso, fastidioso parlare, anche di cose futili e stupide. Lui parla e parla perché non sa, o non vuole, ascoltare.
Altro personaggio fantastico è Earl, migliore amico di Greg, che entra nella vita di Rachel proprio grazie a lui: divertente e esilarante. Insieme formano una strana coppia di amici, diversi per molte cose eppure insospettatamente simili.
Rachel rimane un po' sotto tono rispetto ai due ragazzi, forse proprio per questo il libro non mi ha emozionato come avrebbe potuto.

Lo stile di scrittura è colloquiale e il protagonista si rivolge più volte al lettore. Alcune scene sono scritte come se fossero la sceneggiatura di un film e altre come un elenco di cose da fare. Non mi ha disturbato questo modo di parlarci della storia. L'ho trovato, anzi, adattissimo al protagonista.
Il libro è veramente godibile, grazie soprattutto ai due protagonisti bizzarri, ma anche una storia profonda e coinvolgente.




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