Titolo:
It
Editore:
Sperling & Kupfer
Data di
pubblicazione: 4 giugno 2013
Pagine:
1336
Trama
A
Derry , una piccola cittadina del Maine, l'autunno si è annunciato
con una pioggia torrenziale che sembra non finire mai. Per un bambino
come George Denbrough, ben coperto dal suo impermeabile giallo, il
più grande divertimento è seguire la barchetta di carta che gli ha
costruito il fratello maggiore Bill. Ma le strade sono sdrucciolevoli
e George rischia di perdere il suo giocattolo, che infatti si infila
in un canale di scolo lungo il marciapiede e sparisce nelle viscere
della terra. Cercare di recuperarlo è l'ultimo gesto di George: una
creatura spaventosa travestita da clown gli strappa un braccio
uccidendolo. A combattere It, il mostro misterioso che prende la
forma delle nostre peggiori paure, rimangono Bill e il gruppo di
amici con i quali ha fondato il Club dei Perdenti, sette ragazzini
capaci di immaginare un mondo senza mostri. Ma It è un nemico
implacabile e per sconfiggerlo i ragazzi devono affrontare prove
durissime e rischiare la loro stessa vita. E se l'estate successiva,
che li ritrova giovani adulti, sembra quella della sconfitta di It, i
Perdenti sanno di dover fare una promessa: qualunque cosa succeda,
torneranno a Derry per combattere ancora.
Sono
state spese centinaia e centinaia di parole per descrivere il
capolavoro di Stephen King nel corso degli anni.
Mettiamo
subito in chiaro una cosa.
Stephen
King è visto da molti come un semplice autore di racconti horror e
per questo snobbato da molti .
Non
ci siamo proprio!!
Fare
la recensione di un romanzo tanto vasto sia nella sua mole, sia, e
soprattutto, per la vastità dei suoi contenuti, non è affatto
semplice.
Per
questo non voglio addentrarmi troppo in profondità, perché ognuno
di noi vive un romanzo del genere in maniera differente, sia per
tematiche affrontate e sia per i luoghi in cui, per qualche momento
ci siamo immersi.
IT
è un romanzo in cui King dimostra che l’aspetto horror, seppur
importante, è un elemento secondario dei suoi racconti e delle sue
tematiche.
Leggendo
questo libro ho, sì, sentito la continua angoscia dei protagonisti
nel convivere con un segreto simile, con la paura di non poter
fronteggiare con un male così profondo, ma ho soprattutto visto il
fortissimo legame che lega i sette bambini. Un’amicizia che sarebbe
sopravvissuta negli anni contro qualsiasi attacco, contro una città
come quella di Derry, che fa dell’indifferenza la sua
caratteristica principale.
"Forse
non esistono nemmeno amici buoni o cattivi,
forse
ci sono solo amici,
persone
che prendono le tue parti
quando
stai male e che ti aiutano a non
sentirti
solo. Forse per un amico vale sempre la pena
avere
paura e sperare e vivere.
Forse
vale anche la pena persino morire per lui,
se
così ha da essere.
Niente
amici buoni. Niente amici cattivi.
Persone
e basta che vuoi avere vicino,
persone
con le quali hai bisogno di essere:
Persone
che hanno costruito la loro dimora nel tuo cuore."
(Eddie
Kaspbrak)
L’abilità
dell’autore nell’introdurci nei panni dei personaggi, nelle loro
emozioni, nelle descrizioni minuziose dei luoghi è incredibile. La
città, i negozi e la campagne di Derry sono descritte in maniera
strepitosa, difficile non immedesimarsi in una narrazione simile.
It,
in fondo chi è? anzi che cos'è? È semplicemente paura, incubo,
terrore allo stato più puro e incontaminato, sentimenti incamerati
nella figura di questo mostro mutaforma che ha la sua tana nel
sistema fognario di una cittadina del Main: Derry. (anche se poi la
sua casa si scopre è "oltre" le fogne, nel "macroverso").
It da secoli vive di paura e odio, elementi di cui Derry è
impregnata fin nelle sue viscere. E di chi meglio dei bambini, i cui
sentimenti sono amplificati dalla forza dell'immaginazione e
dall'innocenza della loro tenera età, si possa nutrire It? Peccato
che ad intralciare i suoi piani si sia intromessa la forza
dell'amicizia che lega i sette protagonisti della storia: sette
bambini diversissimi l'uno dall'altro ma che in fondo rappresentano
la spensieratezza e la forza di sognare tipiche dei bambini che tanto
spaventano It. A coronare il tutto l'amore, visto nelle sue prime
manifestazioni della giovane età fino alla dura realtà del
maltrattamento della donna. Sembra quasi un sogno in più atti in cui
Pennywise il clown, con i suoi efferrati delitti, lo trasforma in un
incubo. Eppure nell'insieme si ha una visione molto complessa del
passaggio dalla fanciullezza all'età adulta perché, come scrive
King nelle ultime pagine del suo capolavoro:
"Ma
è bello[...] pensare che chi ha guardato in avanti
deve
anche guardare indietro e che ciascuna vita
crea
la propria imitazione dell'immortalità: una ruota".
Terminato
il romanzo, sento di aver giocato per qualche istante nei Barren con
Bill ed Eddie.
Sento
d’ esser stata a Derry con ,Stan, Eddie, Richie, Beverly, Ben e
Mike e Bill. Tutti e 7 avevano qualcosa di diverso , qualcosa di
speciale, ma sapevo già , ancor prima di finire il racconto , che IT
avrebbe dovuto lavorare sodo per togliere di mezzo quei sette.
Ho
ancora gli incubi quando sento nominare Henry Bowers, grondante di
sudore e rabbioso come un pitbull , affiancato dai suoi “compari”,
all’inseguimento dei poveri protagonisti.
IT
non è un romanzo banale, come avrete notato non ho minimamente
menzionato Pennywise , il clown, perché IT non parla soltanto della
creatura che infesta le fogne di Derry .
Molti
riconducono il romanzo alla figura del pagliaccio .E questo non è
corretto , perché affermare ciò significherebbe sminuire quello che
King ti racconta durante il viaggio.
Il
clown è sia antagonista dei bambini ma soprattutto cornice di cio’
che successe a Derry molti anni prima.
Forse
è nel passato che dovrai scavare.
Soltanto
per parlare ancora dei contenuti e dei messaggi riscontrati nel
romanzo ci vorrebbero centinaia di pagine.
Ma
fidatevi, non leggere queste romanzo, sarebbe fare un torto a voi
stessi.
Preparate
lo zaino, mette dentro l’occorrente: torcia, dei sassi ed una
fionda!
Si
va a Derry!”
Ciao Antonia. Piacere di conoscerti. Sono tra quelle persone che ha letto IT (2 volte) e che lo ha trovato bellissimo, oltre ad aver visto il vecchio film almeno 4/5 volte.
RispondiEliminaChi snobba King, è lo stesso che snobbia il romanzo rosa. Forse queste persone ritengono che la lettura debba essere rivolta esclusivamente a saggi, filosofia, storia e che il resto è robaccia. Ma io continuo a leggere quello che mi pare e leggo per stare bene e rilassarmi.
Benvenuta :)
Pensa Iaia che io avevo iniziato It ai tempi della scuola e non ero riuscita ad andare avanti. Ho recuperato un paio di anni fa
EliminaGrazie Iaia per il benvenuto.
EliminaPurtroppo King è uno di quegli autori che ormai viene etichettato come horror. Ma prossimamente (forse) riuscirò a dimostrarvi, con altre recensioni, che é capace anche di far scendere i lacrimoni.