Manuela
è andata in missione un'altra volta! L'8 novembre ha partecipato
all'incontro con Matteo Strukul ed ecco le sue impressioni
sull'autore.
Mercoledì
8 novembre 2017 a Roma presso “LaFeltrinelli” nella Galleria
Alberto Sordi si è tenuta la presentazione del libro “I Medici”
di Matteo Strukul. La presentazione è stata condotta da Giuseppe
Scaraffia e impreziosita dalla lettura di alcuni brani fatta da Berta
Filacchione.
Il
professor Scaraffia introduce l’autore presentandolo come uno che
ha il dono innato di saper scrivere e questo lo si apprezza leggendo
i suoi romanzi.
Durante
la presentazione, il professore ha messo in risalto la capacità di
Matteo Strukul di tenere il ritmo della scrittura, la capacità di
dare ampio respiro alle frasi, alle descrizioni. Molto spesso ha
paragonato lo stile di Matteo con quello di Dumas, molti sono stati i
paragoni con I tre moschettieri.
Proprio
per far apprezzare lo stile dell’autore, Berta ha intervallato le
domande e le parole del prof Scaraffia con la lettura di brani del
libro.
Facendo
riferimenti alla storiografia francese, che non ha parole buone per
Maria De’ Medici, il professore alcune domande, impegnative,
all’autore.
Come
è il tuo metodo di lavorare per scrivere un romanzo storico di
questo tipo? Il mio metodo è molto
semplice, io parto dai fatti storici. C’è una storiografia
francese che è molto ingenerosa con la figura di Maria e di Caterina
dei Medici e quindi leggo la storiografia italiana, che restituisce
un po’ di dignità alla figura di Maria Medici. Quando ho parlato
di Maria ho cercato di portare in luce la psicologia di questa donna,
nel romanzo questo si può osare. Ho cercato di mettere in luce che
come donna Maria si è trovata a gestire anche delle situazioni molto
difficili, prima fra tutte sposarsi per procura e trovare il marito
innamorato delle proprie favorite…non è un bel modo di iniziare un
matrimonio.
Nei
suoi romanzi lei è molto rispettoso della storia, cioè la integra
ma non stravolge il fatto realmente accaduto.
La componente storica nel mio romanzo è profonda. Tutti i fatti che
io cito, sono tutti fatti realmente accaduti. Certo metto in fila
tutti i fatti storici che poi vado arricchendo di personaggi
inventati, ma avendo come riferimento lo stile di Dumas.
È
importante che i libri trascinino il lettore, come è anche
importante che il libro insegni qualcosa.
Lo
stile di Matteo è quello di guardare il personaggio con gli occhi
dell’altro personaggio. Quindi anche una scena che sarebbe immobile
vibra… Quindi domando, quale pensi sia il ruolo di uno scrittore?
Personalmente vorrei dedicarmi a romanzi che parlano del rinascimento
italiano, perché ho come l’impressione che noi siamo un paese che
ha smarrito l’identità culturale, quasi come se dovessimo
vergognarci, mentre noi abbiamo forse influenzato la storia
dell’umanità. Proprio di questa identità dovremmo andare fieri…
certamente parlando a dei lettori del 2017, quindi mantenendo un
ritmo serrato.
Quale
è stato il tuo percorso? Ho studiato
legge e dopo tanti anni ho scoperto che volevo fare altro. Quindi ho
fatto questo salto nel buio nel mondo della scrittura, tra l’altro
da grande perché ho iniziato il mio percorso come scrittore nel
2011. Ho iniziato con un noir che però ha come protagonista
femminile. Il mio sogno era quello di lavorare con la Newton Compton
soprattutto perché loro sono un grande editore popolare, si fanno
araldo della diffusione della letteratura. È stato l’editore che
mi ha concesso di raggiungere un alto numero di lettori.
A
questo punto è stato dato spazio ai lettori per le domande. Anche se
alcuni hanno fatto domande “indelicate”, Matteo ha risposto con
garbo e con educazione. Un signore dal pubblico ha tentato di
sminuire l’aspetto storico del lavoro di Strukul dicendo che non
c’era riferimento alla storia e che la psicologia dei personaggi
era inventata dall’autore. Matteo ha risposto. A mio giudizio, in
modo eccellente.
Certamente
ci sono due modi di affrontare la storia, la si può descrivere in un
saggio e poi con un romanzo. È chiaro che la modalità e lo stile
sono diverse. Nel mio romanzo io descrivo fatti storici, accaduti
realmente romanzandoli, sì ho aggiunto personaggi. I personaggi
storici però non li ho alterati, li presento con le loro psicologie
che ho potuto ricostruire grazie al lavoro di preparazione del mio
libro, quello di inventato sono i personaggi che girano intorno ai
fatti storici. Quelli è chiaro li ho inventati totalmente.
Al
termine della presentazione, Matteo ha firmato le copie dei presenti.
Quando mi sono seduta al suo fianco ho dovuto ammettere che non avevo
ancora letto nulla di suo e che quello sarebbe stato il mio primo
libro per conoscerlo, ho detto lui che mi accingevo a leggerlo con
molta curiosità, una
curiosità che lui durante la presentazione mi aveva trasmesso
(perché amo molto Dumas e sentire un prof del calibro di Scaraffia
paragonarlo a lui incuriosisce), incuriosita dal periodo storico di
cui parla e poi perché una mia amica (forse qualcuna di voi la
conosce), Chiara La lettrice sulle nuvole, ne aveva parlato bene. È stato molto contento di
questo e mi ha chiesto di salutare Chiara, che ha detto di aver
incontrato anche recentemente a Lucca…
Grazie Manu e tieniti pronta per altre missioni!
wow, mi sento importante! Strukul è bravissimo nelle presentazioni ed è molto disponibile. Brava Manu!
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